25 Novembre 2017 - 01 Luglio 2018

Reggio Emilia, Palazzo dei Musei, Palazzo Spalletti Trivelli e Museo Diocesano

On the road VIA EMILIA 187 A.C.

Cartella Stampa e Immagini

Mostra a cura di Luigi Malnati, Roberto Macellari, Italo Rota

Comunicato Stampa

On the road – Via Emilia 187 A.C, il grande evento espositivo ideato per celebrare, o meglio, indagare, i 2200 anni della Via Emilia, con la primavera entra nel suo pieno. La mostra chiuderà alle visite il prossimo primo luglio.
Tre le sedi individuate per accogliere le diverse sfaccettature delle grande rassegna: gli spazi espositivi di Palazzo dei Musei innanzitutto, gli storici ambienti di Palazzo Spalletti Trivelli e quelli del Museo Diocesano.

“Il progetto espositivo, già delineato negli scorsi mesi”, afferma Elisabetta Farioli, Direttore dei Musei Civici reggiani, “vive ora il suo completamento. Sottolineato da un ciclo di incontri di approfondimento, dall’integrazione della mostra con le immagini della Via Emilia degli anni ’50, tratte dagli archivi dell’ Anas, e dall’ apertura alle visite del chiostro romano della sede museale, cortile dove saranno visibili molti, importanti reperti collegati all’Aemilia romana: da un nucleo di basoli tratti dal suo originario sedime, a diverse testimonianze archeologiche di manufatti che insistevano sulla Via Emilia, alle due celebri Tombe dei Centurioni innalzate quasi a eterna guardia della consolare.
On the road – Via Emilia 187 A.C. è una originale indagine intorno ad uno degli assi viari romani più importanti. Lungo un filo di ricerca improntato al concetto del sopra-sotto e viceversa. Ad indagare gli infiniti legami, fisici ma non solo, tra il percorso delineato dal console Marco Emilio Lepido, ciò che già esisteva prima di quel fatidico 187 a.C. e ciò che è seguito, sino ad oggi.
Ne risulta un viaggio, affascinante, nell’archeologia preromana, romana e protocristiana e, allo stesso tempo, nell’attualità. Un viaggio tra reperti e testimonianze ma anche un viaggio nell’immaginario di ieri e di oggi, immaginario al cui stratificarsi e modellarsi non sono certo estranee le immagini dei film peplum o, nell’attualità, i cantautori di questa terra. E’ anche grazie a loro se l’Emilia, col suo originale mood, riesce a trasmettere atmosfere, immagini, suoni e sapori tutti suoi.

A concorrere ad avvicinare i visitatori al vorticoso flusso di ricordi, emozioni, tra passato remoto e presente, contribuisce l’innovativo allestimento ideato da Italo Rota, improntato sulla duplicità racconto/confronto e mediato dall’impiego non solo delle nuove tecnologie ma anche dal ricorso a quanto permea l’immaginario collettivo rispetto alla grande storia romana. I grandi “mediatori” del cinema, a esempio. Ed ecco così, che accanto agli oltre 400 reperti archeologici – e tra essi, molti i pezzi di magnificenza assoluta – ha un senso il richiamo ai personaggi e alle storie che hanno visto protagonisti Orson Welles, Kirk Douglas, Charlton Easton, Russel Crow, Marlon Brando, Richard Burton ed Elizabeth Taylor, Peter Ustinov e Patricia Laffan, Bekim Fehmiu, Irene Papas, Peter O’Toole…..

Ogni cosa, lungo il percorso espositivo, concorre a suggerire la sensazione della quotidiana straordinarietà della vita che scorreva (e scorre) lungo la consolare. Ecco la perfetta ricostruzione di uno dei pesanti carri da trasporto che hanno lasciato i loro segni sul basolato romano, o della tenda che accoglieva gli spostamenti del Console che ha dato il suo nome alla strada e alla città di Reggio. Ricostruzioni che in mostra sono destinate a offrire suggestivo contesto a reperti originali quali quelli provenienti da antichi, simili carichi o l’arredo che ci si poteva aspettare presente nella tenda del Console romano.

La via consolare è il cuore dell’esposizione, con tutte le importantissime testimonianze del suo percorso tra Piacenza e Rimini. Nel percorrerla, il visitatore è inviato a prendere visione di chi e cosa si trovasse qui prima dell’intervento di Marco Emilio Lepido. E le sorprese non mancano. Come le molte testimonianze di una strada pregressa già importante, percorsa dalle popolazioni locali. Poi, andando indietro nella linea del tempo, si è trasportati all’epoca in cui qui c’era il mare dove aveva casa la grande balena fossile, anch’essa in mostra. E non si tratta dell’unico cetaceo esposto. Ad affiancare l’antica balena c’è anche il grande capodoglio spiaggiato negli anni ’30 sulla costa adriatica e che risalì la via Emilia, “mostro” esibito nelle diverse città. E poi qui tassidermizzato.
Il Museo Diocesano accoglie un approfondimento riservato al tema del primo Cristianesimo lungo la Via Emilia (Ego sum via. Via Aemilia, Via Christi).
Palazzo Spalletti Trivelli, sede del Credito Emiliano, ospita una sezione dedicata alla edilizia romana, sullo sfondo dei resti del Foro della città e della Basilica civile tuttora conservati nei sotterranei dell’istituto di credito (Regium Lepidi underground) .
E, tutto intorno, una intera città che ricorda, con orgoglio, le sue origini.

Info: Musei Civici Tel. 0522.456477-456805
musei@municipio.re.it www.musei.comune.re.it

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