03 Novembre 2018

Montebelluna (Tv), Villa Pisani

MEMORIALE VENETO DELLA GRANDE GUERRA

Cartella Stampa e Immagini

Comunicato Stampa

Nasce a Montebelluna
l’innovativo “Memoriale” della Grande Guerra.
Per interpretare un conflitto che non è ancora concluso

La data che il Comune di Montebelluna e la Regione del Veneto hanno scelto per l’apertura al pubblico del Memoriale Veneto della Grande Guerra, è il 3 novembre, giorno cui venne firmato a Villa Giusti di Padova l’armistizio, mettendo così ufficialmente fine alla Grande Guerra dopo quasi 3 anni e mezzo.

Nessun intento celebrativo nella realizzazione del Memoriale. Niente di quanto è già conservato nei numerosi musei e sacrari che nel solo nord est italiano, ovvero lungo l’area del fronte orientale del conflitto, ricordano degnamente la tragica, straordinaria quotidianità del conflitto. Nessun “sacrario” se non quello, doveroso, alla memoria di una tragedia che cancellò, sui diversi fronti, circa 17 milioni di vite.

“Quello che qui si sta creando – chiarisce Marzio Favero, sindaco di Montebelluna e studioso attento della società contemporanea – è un “luogo di riflessione”, di ispirazione francese, dove il visitatore si reca per trovare una chiave interpretativa degli eventi della Grande Guerra e dal quale partire per percorsi sul territorio, visita ad altre sedi museali, centri visita e strutture belliche (trincee, bunker, gallerie etc.) e partecipazione ad eventi (teatri, mostre temporanee, convegni etc.)”.

Le 24 sale di Memoriale sono accolte da una ampia dimora storica, Villa Pisani, oggetto di una radicale ed esemplare campagna di restauro ed adeguamento. Campagna che ha anche riportato alla luce affreschi preziosi di cui si era totalmente persa memoria.

Nei 2100 metri quadri del suo percorso, il Memoriale propone un nuovo modo di guardare alla guerra in relazione all’ambiente, ai paesaggi e agli uomini che ne sono stati i protagonisti. Ampia attenzione viene riservata alla potenza scientifica o organizzativa dispiegata, aspetti destinati a riverberarsi nel progresso delle tecnologie, delle ricerche ma anche della società nei decenni successivi al conflitto.
A distanza di 100 anni, il Memoriale si propone come una memoria consapevole che conduce ognuno a fare un’esperienza, allo stesso tempo lucida ed emozionale, della apocalisse della modernità. Con l’obiettivo di interpretare il presente, attualizzando un evento che non può essere consegnato ad una fase storica conclusa in sé stessa, perché le sue conseguenze continuano a plasmare la nostra contemporaneità.

Dopo questa immersione totale nella guerra e, più correttamente, nella Storia, l’invito è ad uscire e ad immergersi nei paesaggi oggi attrattivi e bellissimi che, tra le sponde del Piave e i 1775 metri di Cima Grappa, furono insanguinati e persino fisicamente rimodellati da quel conflitto.
Montebelluna è il baricentro di quest’area e una fitta rete di strade, vie ciclabili e sentieri uniscono il Memoriale a tutti gli scenari delle storiche battaglie.
A questo proposito Memoriale propone ai suoi visitatori un’ampia gamma di suggestioni. Già dal parco della Villa che lo ospita è possibile salire al Montello, affacciandosi così sulla piana del Piave. Ripercorrendo la vicina, vecchia ferrovia cantata dalla “Tradotta” (e oggi recuperata come pista ciclabile) è facilmente possibile raggiungere Nervesa della Battaglia, con la memoria di Francesco Baracca e dei primi combattimenti aerei della storia, anche rivedendo in volo proprio quei piccoli, fragili velivoli, che partono dagli hangar della Fondazione Jonathan Collection.
Si può salire sino a Cima Grappa e al suo Sacrario, alla Galleria Vittorio Emanuele, al reticolo restaurato di trincee, postazioni, osservatori. Oppure, risalendo le rive del Piave, si può raggiungere il Sacrario Francese di Pederobba, testimonianza, tra le tante, di quanto quel conflitto di cento anni fa sia stato tragicamente “mondiale”.

Nel Memoriale cent’anni di storia da quel primo conflitto universale sono presentati in una spirale di immagini e video che dal passato riporta il visitatore al contemporaneo.
Oggi la Grande Guerra è più che mai presente nelle forme degli scontri che insanguinano il Medio Oriente, nelle tensioni fra Est e Ovest Europa, nella pervasività della tecnica che condiziona la vita quotidiana di miliardi di uomini e donne.
Al termine del percorso il visitatore viene invitato a riflettere sul senso dell’Unione Europea in un momento di dilagante euroscetticismo e sul significato della pace.

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