L’opera è stata prelevata dall’atrio del Palazzo Comunale e trasferita nel laboratorio del restauratore. L’intervento durerà due mesi. La statua farà ritorno nella sua collazione entro le festività natalizie. Si tratta di un intervento molto significativo che rappresenta una tappa di avvicinamento all’anno di Pistoia Capitale italiana della cultura
Ha avuto inizio il restauro della scultura Miracolo di Marino Marini.
Si tratta di un intervento molto significativo che rappresenta una tappa di avvicinamento al 2017, anno nel quale Pistoia sarà Capitale italiana della cultura e alla grande mostra su Marino Marini che prenderà il via a settembre 2017.
L’opera in bronzo, conservata nell’atrio del Palazzo comunale dal 1979, ha necessità di un restauro conservativo poiché esposta da oltre trent’anni agli agenti atmosferici.
L’intervento, approvato dalla competente Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio ed eseguito da Salvadori Arte di Pistoia, prevede il consolidamento del basamento in bronzo della scultura (con sostituzione e trattamento delle componenti interne, degradate dalla ruggine) e la pulitura delle parti esterne in bronzo con metodi non invasivi, mantenendo la patina originale.
La scultura in bronzo ritrae un cavallo nell’atto di disarcionare il cavaliere dopo essersi imbizzarrito per un evento improvviso ed è stata donata alla città da Marino Marini nel 1975. L’autore andava particolarmente orgoglioso di quest’opera che, per qualche tempo, è stata esposta in piazza del Duomo.
Realizzato in collaborazione con il Comune di Pistoia, proprietario del bene, l’intervento di recupero prevede un investimento di 10.000 euro interamente finanziato dal Rotary Club Pistoia – Montecatini Terme Marino Marini che ha inteso così onorare la propria intitolazione al grande Marino, l’evento di Pistoia Capitale della Cultura 2017 e, insieme, la ricorrenza del suo prossimo ventennale di attività, ricco di progetti in campo sociale, scientifico e artistico. Le spese assicurative (per un valore assicurativo dell’opera di 2 milioni di euro) sono a carico dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia.
La scultura è stata prelevata dall’atrio del Palazzo di Giano con mezzi di sollevamento idonei dalla ditta Ammannati Elio, e portata all’esterno dell’edificio medievale. Da qui, Miracolo è stato trasportato con una gru al laboratorio di restauro di Salvadori Arte, situato nella zona industriale di Sant’Agostino. Si prevede che l’intervento durerà circa due mesi, al fine di garantire il ritorno della scultura nella sua sede entro l’inizio delle festività natalizie.
L’opera Miracolo fa parte di un nucleo di opere (oltre un centinaio) che Marino Marini volle donare al Comune di Pistoia e che andò a costituire, nel 1976, il Centro di Documentazione dell’opera di Marino Marini, istituito nelle sale Affrescate del Palazzo Comunale. Nata nel 1983 la Fondazione Marino Marini per volontà della moglie dell’artista Marina, nel 1990 il Centro e la Fondazione stessa sono stati trasferiti nel Convento del Tau. In Palazzo Comunale è rimasto il Miracolo e una Testa d’uomo del 1927 dell’artista.
Anche da questo punto di vista, l’intervento di restauro può essere considerato anche una “anteprima” e un passaggio preparatorio in vista della grande mostra Marino Marini. Passioni visive, a cura di Flavio Fergonzi e Barbara Cinelli, che sarà realizzata dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia, d’intesa con il Comune, nell’ambito del programma di Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017.
Descrizione dell’opera. La scultura monumentale Miracolo è stata realizzata da Marino Marini negli anni 1953/54. Il gruppo equestre è il soggetto più conosciuto dell’opera dell’artista, che ha iniziato a lavorarci fin dagli anni Trenta e può essere vista come un vero e proprio simbolo. Infatti, Marini ha affermato che “c’è tutta la storia dell’umanità e della natura nella figura del cavaliere e del cavallo, in ogni epoca. E’ il mio modo di raccontare la storia. E’ il personaggio di cui ho bisogno per dare forma alla passione dell’uomo (…)”.
Tutte le opere denominate Miracolo compaiono nel lavoro dell’artista dopo aver vissuto la tragedia della guerra, durante la quale Marino ha potuto vedere gli orrori e la devastazione che questa ha lasciato. Egli stesso descrive così i suoi miracoli: “Il cavaliere diventa sempre più incapace di padroneggiare il suo cavallo, e la bestia, nella sua ansietà sempre più feroce, si rende rigida invece di impennarsi. Credo sul serio che andiamo incontro alla fine del mondo”.
Con queste forme dissolte, estremamente drammatiche, Marino dispiega un’ansia tutta di origine etica per la condizione umana. Dice infatti: “Ad un certo momento l’idea parte fino a distruggersi. Questa idea infuocata, la poesia di questo cavaliere che ad un certo punto si rompe, vuol andare in cielo, non sta più bene né sulla terra né in cielo, vuol bucare la crosta terrena o vuole addirittura andare nella stratosfera, ma non vuole stare tranquillo sulla terra in mezzo agli uomini che non sono più tranquilli, che sono diventati dei matti. Tenta di scappare: o buca la crosta terrestre o esce fuori nello spazio e finisce per distruggersi per essere addirittura distrutto da questa idea… questo è il periodo della tragedia ancora un po’ umana; poi, da ultimo la tragedia c’è ma non è quasi più umana: il cavaliere è diventato un fossile”.
Biografia. Marino Marini è nato a Pistoia il 27 febbraio 1901 e ha frequentato a Firenze i corsi di pittura e di scultura all’Accademia di Belle Arti. Nel 1929 gli viene assegnata la cattedra di scultura alla Scuola d’Arte di Monza e nel 1940 diventa titolare all’Accademia di Brera. In questo periodo alterna all’insegnamento frequenti viaggi all’estero che gli permettono di venire a contatto con l’arte internazionale e di conoscere i maggiori artisti contemporanei che contribuiscono ad approfondire la sua ricerca ed arricchire gli studi, anche se in “Toscana bisogna spesso tornarci” ha detto Marino “perché è l’architettura di noi stessi. Vi ritrovi sempre una precisione assoluta, che è quella dell’anima”.
La sua attività artistica è iniziata molto presto ed è stata sempre intensa: numerose sono state le esposizioni sia in Italia che all’estero e la fama di Marino è legata tanto alle sue sculture – cavalli e cavalieri, pomone, ritratti – quanto alla sua attività di pittore, disegnatore, incisore. Le opere sono esposte nei musei di ogni parte del mondo.
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