Comunicato stampa
Una eccezionale raccolta di disegni e stampe di architettura è stata donata dalla famiglia Papafava dei Carraresi al Centro Internazionale di Studi di Architettura di Vicenza perché siano conservati al Palladio Museum. Si tratta di 50 disegni di grande formato ed un volume di stampe opera di celebri architetti del Settecento, da Giacomo Quarenghi a John Michael Gandy, raccolti da Alessandro Papafava trasferitosi a Roma per studiare architettura presso l’Accademia di San Luca tra il 1803 e il 1807, su consiglio di Antonio Canova.
La collezione donata al CISA Andrea Palladio fu formata da Alessandro Papafava, giovane ed entusiasta studioso d’arte, che oltre all’ Accademia frequentava gli atéliers degli artisti, il laboratorio del Canova e quello della pittrice Angelika Kauffmann, e anche quelli degli architetti Giuseppe Camporesi, Vincenzo Balestra, Mario Asprucci, acquistando da loro le stampe e i bellissimi disegni acquerellati, insieme a quelli dell’inglese John Michael Gandy, l’autore delle immaginifiche vedute dei progetti di Sir John Soane e di Giacomo Quarenghi (di cui nel 2017 ricorre il bicentenario della morte).
La raccolta, conservata integra dalla famiglia Papafava per oltre due secoli, è costituita da materiali di altissima qualità grafico-pittorica, e riveste un valore storico enorme: essa ci restituisce infatti un rara istantanea del mondo di interessi di un giovane studente di architettura fra Sette e Ottocento, che si immerge nella cultura architettonica negli anni in cui i modelli del Neoclassicismo romano arrivano nel Veneto, rivoluzionandone il gusto.
Tornato a Padova, Alessandro Papafava utilizzò quanto imparato a Roma quando progettò e arredò l’appartamento in stile neoclassico, in tutti i dettagli, nel palazzo Papafava di Padova e anche nel rinnovare nello stesso stile l’austera villa di famiglia di Frassanelle nei Colli Euganei.
In questo modo, mettendosi in contatto con l’ambiente artistico veneto, fra cui certamente Giuseppe Jappelli, condividendo i suoi studi, i “suoi disegni ” e la sua esperienza, Alessandro contribuì concretamente all’affermazione e alla diffusione dello stile Neoclassico nel Veneto. Continuò negli anni successivi a coltivare gli stessi interessi, ricoprendo numerosi incarichi civici ed essendo nominato Membro dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e Deputato della Congregazione Provinciale di Padova.
Desiderio della famiglia Papafava è che la raccolta costituita dal loro antenato sia mantenuta integra, e i suoi materiali studiati, catalogati e resi disponibili ai ricercatori. Il luogo della loro conservazione e valorizzazione è stato individuato nel Palladio Museum creato dal CISA Andrea Palladio, l’istituto internazionale con storiche radici nella cultura veneta, espressamente dedicato allo studio dell’architettura.
La donazione è stata fatta in memoria del conte Novello Papafava dei Carraresi e di sua moglie Bianca Emo Capodilista per volontà dei loro figli Benedetta, Alberto, Fina, Marsilio, Alessandro, Donata, nonché degli eredi dei non più viventi Lieta e Francesco.
La famiglia detta dei Papafava è l’unico ramo superstite dell’antica linea dei da Carrara, che divennero Signori di Padova dal 1318 al 1405. Inizialmente era un soprannome riferito a un Giacomo (che fu chiamato come podestà a Vicenza nel 1269) e poi adottato come cognome dopo la fine della Signoria.
Le vicende della famiglia Papafava sono costantemente documentate e intrecciate agli eventi della storia di Padova fino ad oggi. Nel recente passato, merita di essere ricordato lo storico Novello Papafava (1899-1973), qui sopra nominato, noto anche per essere stato presidente della Rai nei primi anni Sessanta.
Alla collezione e al mondo di Alessandro Papafava sarà dedicata una grande mostra già in calendario al Palladio Museum per l’autunno 2017. La cura della mostra è stata affidata al celebre studioso irlandese Alistair Rowan, già presidente del Society of Architectural Historians of Great Britain, profondo conoscitore della raccolta, e a Susanna Pasquali, docente alla Sapienza di Roma e componente il consiglio scientifico del CISA Andrea Palladio, curatrice, fra l’altro, del volume dedicato al Settecento nella Storia dell’architettura nel Veneto (Marsilio 2012).
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