Comunicato stampa
“Dante in esilio” nella pineta di Ravenna. Autore del suggestivo olio su tela è stato Annibale Gatti. Il pittore, forlivese di nascita, si formò a Firenze, raggiungendo l’apice della sua carriera artistica nel momento in cui la città divenne la nuova capitale del Regno. La sua notorietà fu notevole anche nel mondo anglofono.
Il dipinto, proveniente dagli Uffizi di Firenze, si può ammirare a Ravenna sino al 5 settembre 2021, nei chiostri francescani limitrofi alla Tomba di Dante.
L’opera, notevole sotto il profilo artistico, è fondamentale per valore simbolico. La sua presenza a Ravenna nasce, infatti, dal progetto di stretta collaborazione pluriennale tra il Comune di Ravenna e le Gallerie degli Uffizi, definito con un protocollo ufficiale di intesa. A sottoscriverlo sono stati il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale.
Il documento prevede prestigiosi prestiti per la mostra “Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio” e la concessione da parte degli Uffizi – in un deposito a lungo periodo – di un nucleo di opere ottocentesche dedicate alla figura di Dante Alighieri, da esporre a Ravenna come parte integrante del progetto Casa Dante. Inoltre ogni anno, in concomitanza con l’annuale cerimonia del dono dell’olio da parte della città di Firenze, gli Uffizi presteranno alla città di Ravenna un’opera a tema dantesco.
Rinnovando, così ancora una volta, il profondo legame tra Firenze, città natale del sommo poeta, e Ravenna, città che lo accolse e suo ‘ultimo rifugio’
Ed è all’interno di questo accordo che ha preso forma anche il progetto “Dante nell’arte dell’Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna”, la cui “prima” è rappresentata dall’esposizione della tala tema dantesco di tela di Annibale Gatti.
Nell’opera di Gatti ora esposta a Ravenna, il poeta è ritratto in un momento di intima riflessione, in compagnia del figlio, nella pineta di Classe, citata da Dante nel Purgatorio e luogo a lui caro. E la Pineta Classense rivive, in questa mostra, oltre che nel dipinto, anche in una selezione di fotografie storiche provenienti dal Fondo “Corrado Ricci” della Biblioteca Classense.
.