Mostra a cura di Stefano Caretti
E Co-curatela di Origoni Steiner architetti associati (Anna Steiner e Matteo Origoni)
Comunicato Stampa
In Palazzo Roncale,
Matteotti, oltre il martirio.
È un Matteotti a tutto tondo quello che emerge, dal 5 aprile al 28 luglio, in Palazzo Roncale a Rovigo, dalla mostra “Giacomo Matteotti (1885 –1924). Una Storia di tutti” promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con la collaborazione della Direzione Generale Archivi – Archivio di Stato di Rovigo, della Direzione regionale Musei Veneto, del Comitato Provinciale per il Centenario di Matteotti, della Fondazione studi storici “Filippo Turati” e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti.
Lo anticipa il professor Stefano Caretti, tra i massimi studiosi di Matteotti e di storia del socialismo, docente di Storia contemporanea all’Università di Siena.
Dell’uomo politico polesano la mostra rievoca l’attività di pubblico amministratore in diverse realtà del territorio rodigino, l’impegno nell’attività sindacale nelle leghe e cooperative e quello parlamentare, irriducibile oppositore del fascismo e infine segretario del Partito Socialista Unitario. Così come ad essere ricordati, anche con la emersione di documenti, mai prima esposti, patrimonio dell’Archivio di Stato di Rovigo, sono il suo assassinio e infine il suo funerale.
Ma, in parallelo, ad essere approfondito in mostra è anche il Matteotti privato, le sue letture, la passione personale e familiare per la musica, il fondamentale rapporto con la moglie Velia e la famiglia.
Alla mostra rodigina ha assicurato la sua collaborazione anche il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso (Ministero della Cultura), che metterà a disposizione un corpus di manifesti che documentano quanto la vicenda Matteotti abbia influito nell’Italia del tempo.
“Pochi uomini politici hanno saputo ispirare – sottolinea il curatore della mostra, professor Caretti – intere generazioni e suscitare echi così profondi e duraturi, anche all’estero, come Matteotti, ma pochi sono stati al tempo stesso glorificati e meno conosciuti. Certo ha nociuto in qualche modo alla comprensione della complessa personalità di Matteotti il prevalere dell’aurea mitica, e quindi astratta, sulla figura concreta dell’uomo. Una sublimazione ideale che ha puntato esclusivamente sul “martire”, sulla “vittima”, sull’”apostolo” sull’”eroe”, sfumando così i tratti veri del personaggio, favorendone la metamorfosi in un simbolo sostanzialmente etico e sacrificandone lo spessore umano e la portata storica della sua opera.
Scopo della mostra è appunto quello di sottrarre la figura di Giacomo Matteotti a una astratta rappresentazione del martire e restituire la corposità della sua presenza reale nei luoghi, nelle umane relazioni, nelle scelte ideali e culturali, che lo videro operare dalla sua appartata periferia polesana per giungere alle esperienze ai vertici della politica nazionale. La mostra si sviluppa come una sorta di racconto per immagini e documenti, sovente di rara reperibilità, che riescono, con la loro pregnante immediatezza visiva, a ricostruire il senso complessivo di una vita non racchiudibile nella pur nobile fissità del martirologio, ma che anzi in tal modo spiega quel percorso di rigoroso impegno civile e di dovere etico capace di giungere al sacrificio estremo.
La sua rappresentazione di organizzatore di leghe e cooperative, amministratore locale, deputato in Parlamento nella irriducibile opposizione al fascismo, e infine segretario del Partito socialista unitario, restituisce una nuova e concreta immagine di Giacomo Matteotti.
Info: www.fondazionecariparo.it
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