Comunicato Stampa
Il mosaico a Ravenna è un ponte fra passato e presente. Conservando tra le sue mura alcuni dei più significativi esempi di mosaico dell’antichità, la città ha reso celebre questa tecnica artistica e continua ancora oggi a testimoniarne l’intensità. Dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026 a Ravenna va in scena la IX Biennale di Mosaico Contemporaneo, promossa, organizzata e sostenuta dal Comune di Ravenna, Assessorato alla Cultura e al Mosaico, coordinata dal MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, con la direzione artistica di Daniele Torcellini e realizzata grazie al contributo della Regione Emilia – Romagna, di Marcegaglia Ravenna, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Orsoni Venezia 1888 e di Fondazione Cingoli.
Il titolo Luogo condiviso, chiave di lettura di questa IX edizione, invita a esplorare le iniziative in programma a partire dall’idea che il mosaico sia un linguaggio che innesca relazioni, tra le tessere e tra le persone. In un’epoca come l’attuale, così tristemente segnata da conflittualità belliche, politiche, sociali ed economiche, appare necessario e urgente riflettere sulle possibilità dell’incontro, del confronto e del dialogo, nei luoghi reali che abitiamo e attraversiamo e non solo negli spazi virtuali, dove la condivisione si riduce a un click che ci lascia soli di fronte agli schermi. Il mosaico, come tecnica artistica che ci mette a contatto con la materia, come arte pubblica e come pelle sensibile dell’architettura e degli spazi urbani, ci ricorda che mettere i piedi sulle stesse tessere, o ritrovarsi di fronte alla stessa luce riflessa, può essere un atto politico. Gli appuntamenti della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo coinvolgono musei, chiostri, monumenti, gallerie, laboratori, associazioni culturali, spazi temporanei e simbolici, per valorizzare il mosaico nei molteplici ambiti in cui si esprime e che Ravenna ben rappresenta: ricerca artistica, alto artigianato, arti applicate, formazione, restauro, attività economiche e imprenditoriali.
I luoghi condivisi della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo
MAR-Museo d’Arte della città di Ravenna e Palazzo Rasponi dalle Teste
Evento principale della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo è la mostra Chagall in Mosaico. Dal progetto all’opera, dedicata alle opere a mosaico di Marc Chagall, realizzate nell’arco di oltre un ventennio di attività, a partire da uno dei capolavori presenti nella collezione del MAR, Le Coq Bleu. L’opera, di cui la mostra presenta per la prima volta non solo il bozzetto originale ma, fianco e fianco, le due versioni realizzate dai mosaicisti ravennati Romolo Papa e Antonio Rocchi, fu il primo momento di avvicinamento dell’artista al mosaico. A questa seguirono numerosi interventi in contesti architettonici e di arte pubblica di cui la mostra ricostruisce la genesi attraverso prove a mosaico, disegni, pastelli, acquerelli, tempere, gouache, collage, litografie, a testimoniare il processo creativo che ha accompagnato la realizzazione di ciascun progetto. Eccezionalmente, sarà inoltre in mostra il mosaico di grandi dimensioni Le Grand Soleil, originariamente offerto in dono da Chagall alla moglie Valentina per la loro dimora “La Colline” di Saint Paul de Vence, successivamente distaccato e non più visibile da decenni. La mostra, frutto di un lavoro di coproduzione fra il Musée national Marc Chagall di Nizza e il MAR, è a cura del direttore generale dei Musées nationaux du XXe siècle des Alpes-Maritimes, Anne Dopffér, del responsabile scientifico del Museé national Marc Chagall, Gregory Couderc, dalla conservatrice del MAR, Giorgia Salerno, e del direttore artistico della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo, Daniele Torcellini, e si avvale della preziosa collaborazione di Archives & Catalogue raisonné Marc Chagall. Il percorso della mostra si completa con un approfondimento del lavoro individuale dei mosaicisti ravennati che con Chagall hanno collaborato: Romolo Papa, Antonio Rocchi e Lino Melano.
Palazzo Rasponi dalle Teste ospita le mostre personali parallele Breath, dell’artista di origini pakistane, che vive e lavora a New York, Shahzia Sikander e Studies in Mosaics, dell’artista libanese Omar Mismar, a cura di Serena Simoni e Daniele Torcellini. Recentemente ospitati alla Biennale di Venezia 2024, i due esplorano temi legati all’identità, alle politiche di genere, alle tensioni sociali e ai conflitti del presente. Sikander sovverte le tradizioni pittoriche dei manoscritti dell’Asia centrale e meridionale, mentre Mismar attinge dai mosaici antichi di area mediterranea orientale. Le due mostre intendono esplorare e portare all’attenzione del pubblico la presenza del mosaico nell’ambito di pratiche artistiche contemporanee e multidisciplinari, capaci di intercettare nervi scoperti dell’attualità. L’occasione segna anche la presentazione di due opere inedite e sperimentali, nate in collaborazione con l’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna e il Gruppo Mosaicisti Ravenna di Marco Santi, con il coinvolgimento attivo di studenti, studentesse e diplomati e diplomate dell’Accademia, oggi professionisti del mosaico.
Il MAR, nello spazio dell’Arts & New Media Room, ospita un’installazione dell’artista e mosaicista polacca Matylda Tracewska a cura di Eleonora Savorelli. La mostra restituisce al pubblico la residenza dell’artista presso il Muséum national d’histoire naturelle di Parigi, che ha messo a disposizione i materiali lapidei con cui sono state realizzate le opere, ed è organizzata in collaborazione con l’associazione parigina MuPa. Nell’ambito dell’installazione, l’associazione Magma presenta il laboratorio partecipato e la performance di Enrico Malatesta, Meditazione senza oggetto, a cura di Alex Montanaro, dedicati ad esplorare le potenzialità sonore dei materiali.
Sempre nell’Arts & New Media Room, dal mese di dicembre torna anche il terzo evento di Spazio Neutro, a cura della conservatrice del MAR, Giorgia Salerno. La rassegna, che propone al pubblico un punto di vista alternativo nella visione e comprensione delle opere d’arte contemporanea, ospita un progetto site specific di Jonathan VanDyke. Artista e perfomer americano che, a partire dallo studio dei mosaici ravennati di San Vitale, Galla Placidia e Sant’Apollinare, crea un ambiente modulare in cui le tessere si trasformano in trame di tessuto dipinto e l’elemento decorativo è offerto al visitatore come strumento di contemplazione.
Ospitata a Palazzo Rasponi dalle Teste, anche la mostra dell’artista francese Séverine Gambier, a cura di Paolo Trioschi. Gambier seleziona con cura porcellane e maioliche antiche, che frantuma e ricompone per dare forma a un immaginario personale.
Biblioteca Classense
Nello spazio della Manica Lunga della Biblioteca Classense sono allestite le opere di artisti e artiste under 35 selezionati con il concorso GAeM – Giovani Artist* e Mosaico, in una mostra collettiva a cura di Sabina Ghinassi e Antonio Rocca. Il concorso, in collaborazione con Orsoni Venezia 1888 e Fondazione Cingoli, esplora le ricerche delle generazioni più giovani, sia nell’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali, sia con proposte alternative e non convenzionali e consente inoltre di organizzare due residenze d’artista, in collaborazione con GA/ER Giovani Artisti Emilia Romagna. Le Residenze Musive coinvolgono i laboratori di mosaico della città: Lisa Martignoni, in collaborazione con Dimensione Mosaico, per un progetto a cura di Viviana Piraneo; Dalia Tvardauskaite, in collaborazione con Pixel Mosaici, per un progetto a cura di Giorgio Vernuccio.
Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna, Musei Nazionali di Ravenna, Palazzo Guiccioli Museo Byron e del Risorgimento, il mosaico tra didattica e sperimentazione
Diverse le iniziative proposte dall’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna – unica delle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica italiana a offrire percorsi formativi sul mosaico – tra cui mostre, installazioni, nuove produzioni e interventi di arte pubblica, frutto di pratiche collaborative e di un’ampia rete di relazioni con le istituzioni culturali della città. Immaginose rappresentazioni. Contaminazioni tra Accademia di Belle Arti e Museo Nazionale è una mostra collettiva, a cura di Sabina Ghinassi ed Eleonora Savorelli, che vede le opere di studenti e studentesse in dialogo con gli spazi e le presenze molteplici del Museo Nazionale di Ravenna. Il linguaggio musivo dell’ultima generazione di mosaiciste/i, ravennati di nascita o formazione, si apre a una libera e “immaginosa” relazione con le tracce del passato, intrecciandosi alle opere della collezione permanente del museo, per ricostruire un immaginario alternativo, magico e perturbante. Il Museo Nazionale, parallelamente alle iniziative in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, ospita un recente dittico dell’eccentrico artista pugliese Orodé Deoro, come estensione della mostra personale Mosaici e Carte dipinte, allestita negli spazi del Museo Sigismondo Castromediano e della Biblioteca Bernardini di Lecce, a cura di Daniele Torcellini.
Negli spazi suggestivi del Palazzo Guiccioli Museo Byron e del Risorgimento, con la mostra Gioiello in micromosaico. Declinazioni del contemporaneo, a cura di Emanuela Bergonzoni, sono ospitate le creazioni in cui il micromosaico incontra il design e la preziosità del gioiello. All’insegna della collaborazione tra Musei Nazionali di Ravenna e Accademia Statale di Belle Arti è anche la restituzione pubblica del laboratorio condotto da Marco Pellizzola, con studenti e studentesse, in un’installazione dal titolo Ornitho-Logica, a cura di Valeria Tassinari, presso l’Area archeologica della Villa Romana di Russi.
Va in scena nella storica Sala dei Cento Preti, all’interno della Chiesa di Sant’Eufemia, attuale via d’accesso alla Domus dei Tappeti di Pietra, l’installazione multimediale interattiva, a cura di Alessandro e Francesco Tedde, e frutto della collaborazione tra Demetra Formazione, Accademia e Antropotopia APS. Un’opera, che vede la partecipazione di studenti e studentesse e giovani professionisti specializzati in scenografie digitali, dedicata a esplorare il mosaico attraverso l’azione trasformativa della musica, nata in sinergia con il corso di Nuove Tecnologie dell’Arte.
Negli spazi del Polo delle Arti, sede condivisa tra Accademia e Conservatorio, è ospitata la mostra Gli incredibili cieli del 2024, a cura di Daniele Strada, che raccoglie le opere realizzate da studenti e studentesse selezionati nell’ambito del Premio Rotary 2025.
I luoghi della didattica del mosaico sono parte della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo anche con i progetti presentati negli spazi della sede storica del Liceo Artistico e Musicale “Nervi Severini”, in Via Pietro Alighieri. Studenti e studentesse delle classi di pittura e mosaico, condotti dalle professoresse Elisa Simoni e Silvia Colizzi, si misurano con l’arte pubblica, con i mosaici di Chagall e con il tema della condivisione. Nell’Aula Magna del Liceo Artistico-Musicale è allestita una selezione di opere nate dai laboratori condotti da Elena Pagani, docente e mosaicista prematuramente scomparsa, che ha saputo guidare studenti e studentesse alla scoperta della tecnica musiva ravennate, unendo rigore, passione e sensibilità artistica. L’esposizione intende essere un sentito omaggio alla sua figura e al suo lascito educativo.
Porta Adriana e Battistero degli Ariani
Un mosaico unico prende vita tra gli archi di Porta Adriana: un esuberante pavimento adornato di creature simboliche, opera corale da percorrere entrando o uscendo da una delle porte storiche più importanti di Ravenna, Il Pavimento è anche un viaggio attraverso il tempo e le memorie della città. L’installazione, immaginata da Nicola Montalbini, è stata realizzata da Montalbini stesso, in collaborazione con il Gruppo Mosaicisti di Ravenna di Marco Santi, l’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna, studenti e studentesse dell’Accademia, con l’organizzazione di Marte APS e la cura di Eleonora Savorelli e Daniele Torcellini.
Il Battistero degli Ariani – uno degli otto monumenti ravennati inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO e parte del complesso dei Musei Nazionali di Ravenna – ospita l’incontro tra la pratica artistica del trentino Ismaele Nones, che reinterpreta la pittura bizantina con sguardo contemporaneo, lucido e ironico, e la tradizione musiva ravennate. L’installazione Verso l’Alto, verso la Terra: Sguardo al firmamento, a cura di Anna Caterino, è il risultato della collaborazione tra l’artista e il Gruppo Mosaicisti di Ravenna di Marco Santi.
Antichi Chiostri Francescani e Chiostri della Biblioteca Oriani
Gli Antichi Chiostri Francescani accolgono la mostra Opere dal Mondo, a cura di Rosetta Berardi e Maria Grazia Marini, organizzata dall’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei. Opere dal Mondo propone una mostra collettiva che offre un ampio sguardo sulle pratiche e le sperimentazioni musive di artisti e artiste provenienti da molti paesi del mondo – Italia, Francia, Germania, Belgio, Inghilterra, Irlanda, Serbia, Bulgaria, Grecia, ma anche Nord e Sud America, Egitto, Cina, Giappone e Corea del Sud. In questa edizione la mostra è arricchita da una personale dedicata ad una selezione di opere dell’artista belga Mieke Ceusters che trasfigura ordinarie e bizzarre scene di vita quotidiana o icone dello spettacolo, isolandole su rigorosi fondi monocromi che ne esaltano l’effetto estraniante.
I laboratori Koko Mosaico di Arianna Gallo, Annafietta, Pixel Mosaici, Dimensione Mosaico, Barbara Liverani Studio e Il Mosaico di Maddy rileggono l’emblematica figura di San Francesco, rinnovando le potenzialità espressive dell’alto artigianato artistico del mosaico. Un progetto all’insegna della condivisione, ospitato negli spazi del Chiostro della Biblioteca Oriani e realizzato in collaborazione con CNA Ravenna, dal titolo Ravenna incontra Francesco.
Museo Classis e Domus dei Tappeti di Pietra
Iniziative legate al mosaico, tra tradizione e sperimentazione, sono ospitate al Museo Classis e alla Domus dei Tappeti di Pietra, con l’organizzazione della Fondazione RavennAntica. Il Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio ospita la mostra Mosaici su carta. Da Ravenna a Parigi, a cura di Giuseppe Sassatelli, Fabrizio Corbara e Daniele Torcellini, dedicata al ruolo e alla fortuna delle riproduzioni su carta da lucido dei mosaici antichi, a partire dalla mostra ospitata nel 1931 dal Musée des arts décoraifs di Parigi. L’Exposition internationale d’art byzantin contribuì a rafforzare l’interesse nei confronti dell’arte bizantina che il modernismo artistico aveva già manifestato nei decenni precedenti. In mostra sono presentate alcune riproduzioni su carta realizzate da Alessandro Azzaroni e Giuseppe Zampiga, inviate in Francia per l’occasione, e riproduzioni conservate presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, l’Accademia Statale di Belle Arti e il Liceo Artistico “Nervi Severini”.
Di taglio fortemente sperimentale è invece l’installazione presentata alla Domus dei Tappeti di Pietra dal titolo Synapse, a cura di Pietro Marini e con la partecipazione degli artist* Giorgia Baroncelli, Lorenzo Scarpellini e Federico Ferroni. Synapse è una mostra diffusa che si sviluppa in tre luoghi della città di Ravenna – la Domus dei Tappeti di Pietra, l’Edicola di Porta Adriana e il CISIM di Lido Adriano – dando vita a un sistema di relazioni tra arte, spazio, memoria e pensiero critico.
Musei fuori Ravenna
Particolarmente ricca la rete di collaborazioni tra la IX Biennale di Mosaico Contemporaneo e istituzioni museali di altre città emiliano-romagnole. Il Museo Lercaro di Bologna ospita la mostra doppia personale Échos des visages degli artisti francesi Clément Mitéran e Laurent Lafolie. La mostra, a cura di Giovanni Gardini e Michel Poivert, esplora il modo in cui ci relazioniamo alle immagini, e ai ritratti in particolare, nell’equilibrio tra tecniche fotografiche e supporti alternativi, come il mosaico. Il Museo Lercaro ospita inoltre la mostra personale La superficie dell’anima, dell’artista ravennate Marco De Luca, a cura di Sabina Ghinassi. Il Museo Diocesano d’Arte Sacra di Faenza ospita l’installazione site specific Passaggio all’azzurro di Sara Vasini, a cura di Giovanni Gardini. Sempre a Faenza, il Museo Carlo Zauli presenta invece la mostra Natura artificiale della giapponese Takako Hirai, a cura di Matteo Zauli e Paolo Trioschi. La Chiesa del Suffragio di Bagnacavallo presenta la mostra Exodus dedicata alle opere di Michela Tabaton-Osbourne, a cura di Davide Caroli. La Sala Baracca della Rocca Estense di Lugo, presenta i lavori di Sergio Policicchio, a cura di Serena Simoni. Presso la Galleria Comunale d’Arte del Palazzo del Ridotto di Cesena e presso il Mercato Centro Culturale di Argenta sono infine allestite le mostre collettive Otre il pensiero musivo a Ravenna e Proxmitè. I luoghi del costruire, a cura di Marianna Alfano e Sandro Malossini, che raccolgono le opere di artisti e artiste, di diverse generazioni, della scena ravennate del mosaico (Aubry, Babini, Baccolini, Belacchi, Bogdanova, CaCO3, Dobrevska, Fantoni, Galli, Kitanoska, Marzi, Mazzotti, Miteva, Naddeo, Nittolo, Notturni, Pellizzola, Piszczek, Racagni, Schops, Spahi, Stojanovski, Strada, Tinarelli, Vasini, Zaho).
Il mosaico diffuso in città e non solo
La IX Biennale di Mosaico Contemporaneo ha nella collezione permanente dei mosaici moderni e contemporanei del Museo MAR – arricchita dalle più recenti acquisizioni con opere di Monir Shahroudy Farmanfarmaian, Adrian Paci, Fabrizio Plessi e Sandro Chia – il perno intorno a cui ruotano anche le molteplici iniziative che coinvolgono gallerie d’arte, laboratori di mosaico e spazi alternativi di Ravenna e che rendono la città brulicante di mosaico diffuso. La galleria/laboratorio Dis-Ordine presenta la mostra Segni Disegni di Antonio Rocchi, il laboratorio aperto in occasione della realizzazione di un’opera a mosaico da un cartone di Francesco Clemente, l’installazione di nuovi mosaici in Via Portone, via degli artisti che da anni ospita una galleria a cielo aperto, a cui si aggiunge anche l’opera collettiva Fiori di Senlis. Un’incursione nel surreale giardino di Séraphine de Senlis, a cura della Casa delle Donne; in collaborazione con Dis-Ordine è anche la performance Il mito di Aracne e il Luogo Condiviso di Mariella Busi de Logu presso il Parco della Pace; niArt Gallery presenta L’ultimo bizantino. Santo Spartà, a cura di Felice Nittolo e Giovanni Gardini e l’installazione di arte pubblica Pianeta Europa di Felice Nittolo; Casa Matha ospita la mostra Marcello Landi. Da porta d’Oriente a Mal d’Africa, a cura di Giovanni Fanti; Fondazione Sabe per l’Arte con Alice Padovani – Laura Renna | Tessere, a cura di Pasquale Fameli; marte con Roberta Casadei. Infinito e uno, a cura di Eleonora Savorelli; Pallavicini 22 Art Gallery, con Henry-Noel Aubry. Mineral Traces, a cura di Roberto Pagnani e un ricco calendario di Incontri intorno a mosaici e mosaicisti, a cura di Paolo Racagni; Pixel Mosaici con la mostra collettiva Pangea. Madri di terre, di acqua e di cielo, a cura di Linda Kniffitz; il progetto Our house. Our Home di Giorgia Baroncelli; Ravenna Art Gallery, con le tre mostre Joanna Kessel – Helen Bodycomb. The butterfly effect – a journey of arrangement and re-arrangement, Ylenia Roma e Francesco Parutto, a cura di Veronica Liverani; Galleria Faroarte di Marina di Ravenna con Vasini di Sara Vasini, a cura di Sandro Malossini e in collaborazione con CAPIT; l’Ex-Cappella di San Giovanni Decollato con Clément Mitéran. Tout y parlerait / À l’âme en secret, a cura di marte; Galleria Piano B con Valeria Ercolani; PR2 con le mostre Sergio Belacchi. Litostrati a cura di Cesare Albertano e Volevo un gatto, a cura di ANFASS; il laboratorio aperto e i corsi di mosaico di Koko Mosaico; Dimensione Mosaico con Elisa Brighi – Evelina Garoni. Geometrie organiche; il laboratorio Annalisa Marcucci con Somnium. Virna Valli e Annalisa Marcucci, a cura di Roberto Pagnani; lo studio Marcella Belletti con I colori dell’attesa, a cura di Angelamaria Golfarelli; ma anche l’installazione Mosaici 10*10 – Accademia di Belle Arti di Ravenna, a cura di Silvia Naddeo, presso la Fondazione Tito Balestra di Longiano; le esperienze didattiche condivise della Compagnia dei Musivari alla Cà dell’Arte di Lugo, a cura di Daniele Strada; la mostra Color Power, gli spazi del colore, che presenta le opere di Alice Vogliono e Anica Kitanoska, a cura di Cristina Cuttica, presso l’Atelier Voglino di Verona; la presenza di artisti e artiste della scena ravennate del mosaico presso le gallerie bolognesi Studio Cenacchi, con le opere di Babini, Galli, Racagni e B4, con le opere di Baccolini, Bogdanova, Piszczek, a cura di Sandro Malossini.
L’ospitalità a Ravenna e il mosaico
Con Around the Halls le strutture alberghiere di Ravenna Palazzo Bezzi, Palazzo Galletti Abbiosi, NH Ravenna, Gironda, Chez Papa, Casa Masoli, Hotel Diana, Santa Maria Foris ospitano le opere di artisti e artiste provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna e dalla Scuola Mosaicisti del Friuli. Le hall degli hotel diventano così spazi espositivi condivisi e diffusi, aperti al dialogo tra arte, città e ospitalità, offrendo a cittadini e visitatori l’opportunità di scoprire il mosaico contemporaneo in contesti inusuali e accoglienti.
Programma Pubblico
Nutrito e diversificato anche il programma pubblico di conferenze, incontri e presentazioni che, tra gli altri, vedono ospiti gli artisti Fabrizio Plessi e Adrian Paci.
Articolato su due giorni e ospitato presso la Sala Martini del MAR, il convegno Ogni costruzione è fatta di frammenti. Mosaico, architettura e spazio pubblico nel XX e XXI secolo, a cura di Alberto Giorgio Cassani e in collaborazione con l’Accademia Statale di Belle Arti, è dedicato a esplorare il mosaico architettonico secondo alcune linee principali di ricerca. Tra gli autori trattati: Simon Rodia e le Watts Tower di Los Angeles, Raymonde Isidore, in arte “Picassiette” e la sua casa a Chartres, Friedensreich Hundertwasser e i suoi patchwork architettonici, Niki de Saint Phalle e il Giardino dei Tarocchi e Juan O’ Gorman e le sue realizzazioni a Città del Messico, rappresentanti di una visione “espressionista” del mosaico architettonico; Enrico Prampolini, Fillia, Gino Severini e le realizzazioni a tessere musive del Terzo Reich, a ricordare l’utilizzo del mosaico come “arte eterna” da parte dei regimi dittatoriali; infine, i mosaici architettonici a Milano dagli anni ’50 agli anni ’90, quelli di Mario Deluigi e dell’amico Carlo Scarpa a cui sarà dedicato un significativo approfondimento. Ma non solo. La Sala Martini del MAR ospita anche la presentazione del catalogo I mosaici antichi di Ravenna – La collezione delle copie, dedicato alla serie di copie che dalla prima mostra del 1951 a Parigi all’ultima presentazione londinese, hanno permesso al mosaico ravennate di farsi conoscere da distanza ravvicinata; la presentazione del volume Aurea, edito dal MAR e dedicato al lavoro di Maria Grazia Brunetti, artista e mosaicista di formazione ravennate, tra le prime ad aver impiegato il mosaico, con un approccio spiccatamente sperimentale, sia in ambito pubblico e architettonico, sia nella dimensione di opere scultoree o da parete; il catalogo Luca Barberini. Via di Roma 136, edito da Vetro Editions, che documenta la serie di duemila fantasiose scenette di vita ordinaria e surreale, al di là di una finestra, che l’artista ha realizzato a mosaico nell’arco di un decennio; e altri appuntamenti.
Il calendario completo di mostre, performance, incontri, conferenze e altri eventi è consultabile all’indirizzo https://biennale.ravennacittadelmosaico.it/
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