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LA FORMA DELLA BELLEZZA – The Florence Academy of Art

Pienza in qualità di sito Unesco, si fa portatrice di un messaggio di speranza: nonostante i cambiamenti e le vertiginose trasformazioni della complessa società moderna, esiste ancora una parte dell’arte contemporanea che tramite il recupero dell’antico sapere dei maestri del passato, è ancora in grado di trasmettere ed alimentare la Bellezza che, da sola, elevando gli animi, è davvero capace di salvare il mondo”. Questa mostra vuole ribadire come “la bellezza formale basata sui canoni armonici ed euritmici dell’estetica classica antica, sia ancora capace, oltrepassando le mode, di suscitare interesse ed attrarre il sentire profondo dell’uomo moderno, sempre più bisognoso, in un contesto di forte crisi identitaria politico-culturale, di avvicinarsi a quella pace e a quell’ equilibrio che solo la bellezza autentica sa infondere”.

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VELÁZQUEZ E BERNINI: autoritratti in mostra al Nobile Collegio del Cambio

Velázquez e Bernini. Ovvero due colossi della storia universale dell’arte. Chiamati a confrontarsi in quel luogo magico che è il Nobile Collegio del Cambio, sotto gli occhi del grande Perugino. In un confronto che si gioca su un tema preciso, quello dell’autoritratto, su cui i due si studiarono con molta attenzione, cercando l’uno di cogliere il meglio dell’altro. Creando capolavori – per la prima volta qui riuniti - destinati ad essere, nei secoli successivi, studiati e interpretati da numerosi altri artisti.

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IMAGO MUNDI – Luciano Benetton Collection. Great and North

“Imago Mundi traccia il profilo dell’arte contemporanea di un esteso territorio dell’America settentrionale, che, partendo dall’estremo Nord del Nunavut coperto di ghiacci, percorre le praterie assolate e ondulate del Mid West, dai picchi sublimi e impervi delle Montagne Rocciose arriva fino alle coste ora frastagliate ora sabbiose del Pacifico; in mezzo, laghi, fiumi, tundra, foreste e metropoli. “Great and North” vuole esprimere la grandiosità del Nord americano e invita il visitatore a conoscerne da vicino le sfaccettature, spogliandosi di impressioni pregresse sedimentate nel suo immaginario e aprendosi invece a un incontro sincero, genuino e spontaneo con i 759 artisti che, senza filtri o mediazioni, espongono sulla tela 10x12cm l’essenza della propria anima.

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SASSOFERRATO. Dal Louvre a San Pietro. La collezione riunita

Dopo due secoli torna a casa l’Immacolata del Sassoferrato, custodita al Louvre. E’ l’occasione per una indagine su questo affascinante “quattrocentista smarrito nel Seicento”. Arricchiscono la mostra opere di confronto di altissimo livello. Il tutto in un luogo di fortissima suggestione e bimillenaria storia com’è il monastero benedettino di San Pietro, tesoro perugino d’arte, di storia e di architettura.

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IL BUON SECOLO DELLA PITTURA SENESE. Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco

Beccafumi, Sodoma, il Riccio, il Rustichino…un grande secolo di pittura, quello del Seicento in terra senese. Che questa grande mostra fa emergere su tre sedi: a Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza. Tre sezioni che sono altrettante mostre, accompagnate da un itinerario che si estende per chiese e palazzi. Il tutto immerso nel Senese più bello, straordinaria terra d’arte, di natura e di vini.

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FEDERICO SENECA (1891-1976). Segno e forma nella pubblicità

Federico Seneca, prima di lavorare in Perugina e legare il suo nome ai celebri Baci, esordì a Fano, città dove era nato. Con opere che facevano già intuire la qualità e l’originalità del suo lavoro grafico. La mostra parte da questo fulcro, naturalmente senza tralasciare ciò che poi accadde nella lunga carriera di Seneca.

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BRUNO RITTER. Dietro le mura

Quello dedicato al tema dei rematori e della Zattera a prima vista potrebbe apparire paradossale per un uomo di montagna com’è Ritter. Ma, a ben vedere, montagna e zattera sono i due volti di una stessa strettoia, di una stessa minaccia, di una stessa tragedia. La lotta per sopravvivere può stemperarsi in follia auto distruttrice. L'aspirazione alle vette può diventare fatale desiderio di abbandonarsi all'abisso.

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GIOVANNI SEGANTINI e i pittori della montagna

E’ la più bella pittura di montagna a cavallo tra Otto e Novecento ad essere proposta in questa mostra. Con al centro Segantini, che di questo “genere”rappresenta il vertice assoluto. La rappresentazione degli spazi montani quasi "sovrumani", la gestione della luce fra ghiacciai, le vette innevate, le valli verdissime, la pittura "di esplorazione" sono tutte sfide che conquistano i pittori del tempo e conducono alle maggiori rivoluzioni stilistiche e formali del nuovo secolo.

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PIRRO CUNIBERTI. Sognatore di segni

E’ sulla superficie del foglio che Cuniberti sviluppa con leggerezza ed equilibri armonici il suo alfabeto immaginario costituito dagli elementi base del linguaggio pittorico (il segno, la linea, il punto, ma anche lettere e numeri) con cui dar vita a paesaggi, nature morte e figure libere. Forme sospese a confine con il mondo dell’immaginazione e della memoria, storie che si snodano senza la costrizione di dover rispondere ad un ordine logico ma piuttosto apparizioni allusive, colte velocemente nel loro manifestarsi e fissate quindi per sempre sulla carta da tracce di grafite e ombre di colori.

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DA GIOTTO A MORANDI. Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane

90 opere, personalmente scelte da Vittorio Sgarbi, sono riunite in Palazzo Baldeschi al Corso. Una sorta di incredibile “consesso di capolavori” per raccontare l’importanza del collezionismo bancario. A 25 anni dalla nascita delle Fondazioni di origine bancaria, istituzioni che, accanto agli interventi sul sociale, si sono fatte carico del recupero e tutela di parti importanti del patrimonio culturale e artistico italiano. Come questa mostra evidenzia con le sue meraviglie.

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IL SECOLO BREVE. Tessere di ‘900

Oltre 50 opere, molte mai prima esposte, per offrire un prestigioso focus sul “Secolo breve”, il Novecento. Altrettante tessere di un mosaico che letto nella sua complessità evidenzia un periodo artistico tra i più fecondi e creativamente tumultuosi dell’arte italiana. In mostra opere importanti di Thayat, Balla, Severini, De Pisis, Spadini e Campigli, Rosai, Lloyd, Guidi e Paresce, oltre a Morandi, Guttuso, Viani e De Chirico.

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ORDINE E BIZZARRIA: il Rinascimento di Marcello Fogolino

Una ampia rassegna svela la grandezza di Marcello Fogolino, artista notevolissimo ma la cui fama di pittore venne offuscata da quella delle sue vicende private. La condanna per l’omicidio di un barbiere, eseguito, pare, insieme al fratello, la messa al bando, l’attività di spionaggio a favore della Serenissima, gli alti e bassi della committenza. E’ a Trento e nelle valli trentine che l’artista trovò rifugio dopo che le sue vicende lo avevano costretto a cambiare spesso di residenza. E qui ha lasciato testimonianze di grande qualità della sua arte.

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IL RINASCIMENTO DI FRANCESCO VERLA. Viaggi e incontri di un artista dimenticato

Nelle sale del Museo Diocesano (che valgono da sole la visita) si potrà, per la prima volta, vedere riunita la gran parte delle opere di Verla: dalle soavi pale d’altare ispirate all’ “aria angelica et molto dolce del Perugino” ai fregi a grottesche, di cui era uno specialista. L’esposizione si espande sul territorio con i cicli affrescati nella chiesa di San Pantaleone a Terlago e sulle facciate di Casa Wetterstetter a Calliano. A dar conto di un artista tutt’altro che secondario nell’arte italiana ed europea a cavallo tra Quattro e Cinquecento, “alfiere del Rinascimento” in territorio alpino.

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VALERY KOSHLYAKOV. Non smettiamo di costruire l’Utopia

Danilo Eccher descrive Koshlyakov come “sensibile poeta e guerriero barbaro» E aggiunge: “Tutto il percorso artistico di Koshlyakov appare quello instabile e precario di una costante oscillazione fra l’eleganza di una cultura nobile e la durezza di una realtà materica brutale, consapevole e orgoglioso del ricco patrimonio storico ma anche attento ai rigurgiti di una contemporaneità spietata, abile nel dominio di forme e spazi ma pronto a sporcarsi le mani con i linguaggi più ruvidi”. In mostra a Venezia, a Ca’ Foscari Esposizioni.

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SASHA VINCI – MARIA GRAZIA GALESI. La terra dei fiori

Dalla terra dei fuochi, disseminata di scorie tossiche e avvelenata dalla malavita, alla terra dei fiori, luogo in cui crescono gerbere e crisantemi, fiori che l’arte accoglie per farne espressione di rigenerazione, bellezza e spiritualità. Una mostra ed una performance alla Reggia di Caserta.

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ART DÉCO. Gli anni ruggenti in Italia

Rodolfo Valentino e le Divine, il Vate e il Grande Gasby. La Turandot e la moda. Il Rockefeller Center, la Chrysler e Metropolis, Tamara e i cactus di Venini..…… A Forlì rivive la grande stagione dell’arte e delle arti Dèco. Anni ruggenti e magmatici: quando l’Italia si confrontava con il mondo e il mondo l’ammirava.

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L’ELOGIO DELLA BELLEZZA. 20 capolavori, 20 Musei, per i 20 anni del Lia

Capolavori di Dosso Dossi, Neri di Bicci, Giovanni da Modena, Annibale Carracci, El Greco, Bramantino, Chardin, Panfilo Nuvolone, Matteo Civitali, Jacopo Bassano, Beato Angelico, Gian Lorenzo Bernini, Giulio Cesare Procaccini, Bergognone, Pontormo, Guercino, Ludovico Carracci…. Arricchiscono il sontuoso percorso del Museo Lia. Per celebrare il ventennale della sua fondazione e per ricordare la ricerca delle Bellezza che trasformò un concreto ingegnere in uno dei più raffinati collezionisti e mecenati dello scorso secolo.

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THE MANY LIVES OF ERIK KESSELS

"The Many Lives" di Erik Kessels è la prima retrospettiva su larga scala dedicata all'artista, editore e direttore artistico olandese a vent'anni dalla pubblicazione del suo primo libro fotografico Missing Links. Intende approfondire ed investigare la sua intera carriera in termini globali, analitici e scientifici. Il percorso offre una sorta di inversione cronologica del curriculum vitae dell'Autore, dai progetti più recenti come "My Feet" e "24hrs in Photos" (entrambi concepiti come allestimenti espositivi per i musei di tutto il mondo), per tornare poi verso i lavori di inizio della sua carriera artistica.

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Stefano Cerio. NIGHT GAMES

Cosa succede in un parco dei divertimenti quando si spengono le luci? Stefano Cerio lo racconta in “Night Games”, prima personale dell’artista in uno spazio pubblico nazionale. Il suo è uno sguardo sulla modernità, trattata come natura morta. Un rileggere spazi che, svuotati dalle persone cui sono destinati, sembrano svuotarsi anche di senso. Con “Night Games”, Cerio prosegue la sua ricerca, apparentemente oggettiva, sui luoghi e sulle macchine del consumo del divertimento di massa, avviata con lavori quali Aqua Park (2010), Night Ski (2012) e Chinese Fun (2015).

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MONDOCLETO. Il design di Cleto Munari

Un mondo dentro la matita di un designer. Un mondo che trabocca di creatività e diventa forma perfetta, grazie al lavoro di sapienti artigiani. 100 opere di Cleto Munari per raccontare la sua storia, la sua passione per la bellezza nelle forme dell’arredo, del gioiello, della moda.

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L’ARTE PER L’ARTE. Da Previati a Mentessi, da Boldini a De Pisis. Un nuovo percorso al Castello Estense

Un nuovo allestimento di opere di Giovanni Boldini, Gaetano Previati, Giuseppe Mentessi e di altri artisti attivi tra Otto e Novecento affianca il percorso dedicato a Filippo de Pisis, nella sontuosa cornice del monumento simbolo di Ferrara. È questa un’ulteriore occasione per ammirare il patrimonio delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari, rimasto celato in seguito al terremoto del 2012

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MILLE MIGLIA. Il mito della velocità

Questa è una intensa mostra “racconto” del mito universale delle Mille Miglia. Dalla nascita dell’epopea, nel 1927, ad oggi. 90 anni di imprese straordinarie, di pagine esaltanti talvolta offuscate da momenti difficili. In mostra immagini tratte dagli archivi d’epoca, accanto alle “rappresentazioni” domestiche del mito della velocità: i primi modelli di automobili da corsa, fino alle più popolari macchine di latta a pedali per bambini. Manifesti e documenti. Poi il racconto del grande cinema, oltre che del giornalismo. E infine l’interpretazione dell’epopea affidata a 12 autori che con il loro personale stile hanno fotografato ed interpretato il grande “mito”.

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BERENICE ABBOTT. Topografie

A Nuoro la prima grande mostra antologica italiana dedicata a Berenice Abbott, tra le più geniali e controverse protagoniste della storia fotografica del Novecento. Una selezione di 100 meravigliosi scatti, per vedere il mondo attraverso i suoi occhi.

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PARMA e il Mondo nelle fotografie di Carlo Bavagnoli

Bavagnoli con le sue foto ha catturato la straordinaria quotidianità dell’Italia del dopoguerra. Contribuendo a far capire il nostro Paese nel mondo, grazie anche ai suoi reportages su Life. A completamento della catalogazione del suo archivio, la mostra in Palazzo Bossi Bocchi propone una testimonianza della sua capacità di indagine. E, in una sezione tutta vintage, fa rivivere la sua Parma.

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TIZIANO RUBENS REMBRANDT. L’immagine femminile tra Cinquecento e Seicento. Tre capolavori dalla Scottish National Gallery di Edimburgo

Tre capolavori in Santa Caterina. Sono la Venere che sorge dal mare di Tiziano, il Banchetto di Erode di Rubens e Una donna nel letto di Rembrandt, concessi dalla Scottish National Gallery di Edimburgo. Offerti da Marco Goldin ai visitatori della grande mostra sulla Storia dell’Impressionismo, per festeggiare insieme i primi 20 anni di Linea d’ombra.

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DONNE E MADONNE NEI SACRI MONTI

Le immagini di Pier Ilario Benedetto sono focalizzate sulla rappresentazione della figura femminile nei Sacri Monti. Nobili o popolane, abbigliate sontuosamente in vesti damascate o infagottate in modesti grembiulini. Sono loro le vestali di quel gran teatro della vita nel quale si attuano le vicende salvifiche di Nostro Signore o le appassionanti sequenze dell’”avventura” francescana, temi dei Sacri Monti piemontesi.

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ESTINZIONI. Storie di animali minacciati dall’uomo

All’Orto Botanico, Patrimonio dell’Umanità una mostra–evento che mette insieme le sculture dell’artista Stefano Bombardieri, autore del ciclo The Faunal Countdown, con modelli iperrealistici e animali tassidermizzati provenienti dal Museo di Zoologia e di Veterinaria dell’Università di Padova, dalle collezioni di specie protette del Museo Cappeller e del Museo di Storia Naturale di Bassano del Grappa. Un racconto che vede protagonisti 34 animali collocati nel loro ambiente. Tutti a grandezza naturale, tutti bellissimi, fieri e tutti a rischio di estinzione.

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WIPE OUT DESIGN. La Selettiva

Ettore Sottsass jr, Ilmari Tapiovaara, Werner Blaser, Gunnar Birkerts, Attilio Marcolli, Nigel e Sheila Walters, Lucien Kroll, studio BBPR sono stati tra i partecipanti al concorso di design “La Selettiva”. I loro progetti sono esposti, insieme ad altri, al Refettorio delle Stelline accanto ad una teoria di creazioni di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio, in una sorta di contro-esposizione dedicata al “Wipe Out Design”.E a due remake-artworks, omaggio a Doris Salcedo e Rachel Whiteread

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TERREMOTI. Origini, storie e segreti dei movimenti della Terra

Ogni qualvolta si verifica un terremoto di una certa importanza e magnitudo in grado di provocare danni e vittime ci si interroga sulla natura di questa manifestazione del nostro pianeta. Questa mostra offre risposte precise. E mostra come dai terremoti ci si possa difendere, basta che si scelga di volerlo fare.

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IRENE ZUNDEL. Oltre il velo dell’apparenza

Prima europea per l’artista messicana Irene Zundel. Al pubblico veneziano, Zundel propone l’emozione di immergersi in una “nuvola” composta da mezzo milione di fili, ciascuno teso da un piccolo peso. Il visitatore, muovendosi, godrà – essendone egli stesso autore – di continue nuove prospettive, in un microcosmo di colori dove è reale ciò che è irreale e l’irreale è assolutamente reale. A seconda della prospettiva che si va a creare e a seconda dell’approccio e della visione dello spettatore-attore.

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DUILIO CAMBELLOTTI. La Collezione della Galleria del Laocoonte

L’epopea che Antonio Pennacchi ha fatto rivivere nel suo fortunatissimo Canale Mussolini, rivive in questa potente mostra dedicata alla collezione di opere di Duilio Cambellotti, riunita dalla romana Galleria del Laocoonte. Romanzo storico e mostra si presentano come due facce di una medesima medaglia, testa e croce di un medesimo valore. Che è fatto di fatica, dolorosa quotidianità, stenti ma anche speranza, nel racconto di Pennacchi. E che è eternato nella sua essenza simbolica, nelle opere di Duilio Cambellotti.

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LICALBE STEINER. Alle origini della grafica italiana

La mostra, curata da Anna Steiner testimonia la ricchissima attività professionale dello Studio L.A.S. (Lica Albe Steiner) a partire dall’impegno civile che ha contrassegnato la loro vita, iniziato durante gli anni bui del fascismo, cementato nella lotta di Resistenza e proseguito poi con l’impegno didattico e nella comunicazione sociale.

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DE PICTURA. 12 pittori in Italia

Claudio Olivieri, Claudio Verna, Mario Raciti, Pier Luigi Lavagnino, Attilio Forgioli, Ruggero Savinio, Franco Sarnari, Piero Guccione, Piero Vignozzi, Gianfranco Ferroni. Sono i 12 pittori riuniti da Marco Goldin a Palazzo Giacomelli, a vent’anni dal loro primo incontro a Palazzo Sarcinelli. Con in più un omaggio a Vincenzo Nucci, ad un anno dalla morte.

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DA GUTTUSO A VEDOVA A SCHIFANO. Il filo della pittura in Italia nel secondo Novecento

Guttuso, Afro, Music, Turcato, Zigaina,Tancredi, Ferroni, Vedova, Guccione, Novelli, Schifano, Ruggeri, Morlotti, Scialoja, Birolli, Pizzinato, Dorazio, Vespignani, Bendini, Francese, Olivieri, Sarnari, Ruggero Savinio, Lavagnino… sono solo alcuni dei 55 artisti che Marco Goldin ha riunito per raccontare 55 anni di storia della pittura in Italia. In mostra a Treviso, a Santa Caterina.

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LIBERTY IN ITALIA. Artisti alla ricerca del Moderno

300 opere, in gran parte inedite, per raccontare in modo nuovo il Liberty italiano. La sua anima più propriamente floreale e quella “modernista”, più inquieta e vicina a influenze europee. Che porterà, da lì a poco, alle ricerche delle avanguardie e allo sviluppo in chiave più stilizzata ed essenziale del linguaggio decorativo.

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PHILIP GUSTON AND THE POETS

Il pittore americano Philip Guston (1913-1980) ebbe per l’Italia, e in particolare per l’arte del Rinascimento, un’autentica infatuazione artistica. Lo ricorda egli stesso nei suoi scritti, di quando, visitando le sale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia perse la testa per Giorgione, Bellini e Tintoretto. Ora, a distanza di quasi mezzo secolo, questo museo gli dedica un’importante mostra in cui le sue opere vengono messe in relazione con gli scritti di cinque poeti che egli amava: D. H. Lawrence, W. B. Yeats, Wallace Stevens, Eugenio Montale and T. S. Eliot.

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PIETRO DONZELLI. Terra senz’ombra. Il Delta del Po negli anni Cinquanta

Il Delta del Po, Terra senz’ombra, è un luogo-mito della cultura italiana e Donzelli ha saputo raccontarlo come nessun altro. Nei suoi momenti di calma, dove tutto è silenzio e assenza e nei momenti in cui il fiume lotta con la terra e con gli uomini. Le sue immagini sono racconto e poesia, entrambi senza sconti ad una realtà difficile, complessa,sottilmente affascinante.

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FRANCESCO DEL DRAGO. Parlare con il colore

“I contrasti cromatici e la giustapposizione di determinate forme concorrono nel creare uno stato di eccitazione nelle aree cerebrali deputate alla visione”. Ne era convinto Francesco del Drago, cui il Bilotti dedica una ampia retrospettiva. A curarla, il nipote, l’artista Pietro Ruffo, insieme ad Elena del Drago, figlia dell’artista.

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CLERICI: Omaggio a Savinio. Una mostra della Galleria del Laocoonte di Roma

Da essere rievocata da questa mostra è la celebre pubblicazione Alle cinque da Savinio, affidata nel 1983 all’edizione di Franca May, con prefazione di Leonardo Scascia. Occasione per far rivivere l’amicizia fra Savinio e Fabrizio Clerici. Accanto ai 39 disegni originali di Clerici, una bellissima selezione di opere dello stesso Clerici e di Alberto Savinio. Nelle tavole, uccelli di ogni razza interpretano le scene di vita quotidiana e le cerimonie di un’umanità borghese ormai scomparsa.

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DEPERO il mago

Più di cento opere tra dipinti, le celebri tarsie in panno, i collage, disegni, abiti, mobili, progetti pubblicitari, per celebrare Depero, il geniale artefice di un’estetica innovativa che mette in comunicazione le discipline dell'arte, dalla pittura alla scultura, dall'architettura al design, al teatro. Il tutto in quello scrigno che è la Villa dei Capolavori.

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JAKUB JULIAN ZIOLKOWSKI. Nasellini

Jakub Julian Ziolkowski, polacco di Cracovia, mette in scena una surreale campagna pubblicitaria per i “Nasellini”, inesistente pasta che richiama la forma del naso. Lo fa, a conclusione di una residenza d’artista in Sardegna, proponendo un’installazione site specific, evocante le atmosfere di una tradizionale trattoria, con pareti colorate e quadri e poster appesi in maniera disordinata. Dipinti, sculture e una serie di brevi video annullano il confine tra reale e irreale, sconsacrando, attraverso l’ironia, l’espediente ludico e il sarcasmo, l’immaginario collettivo legato ad uno dei principali elementi identitari dell’Italia: la pasta.

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ANDREA PALLADIO. Il mistero del volto

La vicenda potrebbe piacere a Dan Brown. Nessuno può dire che aspetto avesse Palladio, il più conosciuto architetto degli ultimi cinque secoli. Perché il “padre” della Casa Bianca non ha un vero volto? Guido Beltramini conduce il visitatore nei meandri di una storia che si è fatta leggenda, tra falsificazioni, equivoci e colpi di scena. Giungendo ad una verità che riporta, non a caso, a Erasmo da Rotterdam.

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CÉZANNE/MORANDI. La pittura è essenziale

“Ciò che mi affascina è la forma, tanto è vero che tra i moderni ho scelto Cézanne e Morandi, che non hanno nessun contenuto”. A dirlo è stato Luigi Magnani che nella sua “Villa dei capolavori” accoglieva spesso l’amico Morandi. Ora, grazie al prestito concesso dal Puškin di Mosca, in casa Magnani giunge anche Paul Cézanne con un capolavoro appartenente al famoso ciclo dei Bagnanti: “Baigneurs” del 1890-94. A proporre un confronto fra due fra i più importanti e rivoluzionari artisti contemporanei.

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MARINO NELL’IMMAGINE DI AURELIO AMENDOLA (1968-1975)

Due veri artisti a confronto: Marino Marini, innanzitutto, e Aurelio Amendola, il fotografo che sa, come pochi altri, interpretare l’arte. In attesa della grande monografica su Marini, Palazzo Tau propone una bellissima sequenza di immagini che, nel lungo periodo di frequentazione, Amendola scattò allo scultore e all’amico. Immagini mai convenzionali, potentemente evocative. Bellissime.

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ARRIVANO I PAPARAZZI! Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi

150 immagini per raccontare l’epopea della “fotografia rubata”, da La Dolce Vita a oggi, in Italia e nel mondo. Dove il mondo è soprattutto, anche se non solo, quello dello scandalo e del gossip. Sono fotografie che hanno segnato per sempre la percezione popolare dei personaggi pubblici, attori, cantanti, politici. Donne soprattutto. “Rubate” dei momenti privati, quando, smessa la maschera del ruolo, ridiventano persone (quasi) comuni.

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SECESSIONE. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità

Per la prima volta in mostra un panorama complessivo delle vicende storico-artistiche dei quattro principali centri in cui si svilupparono le Secessioni: Monaco, Vienna, Praga e Roma. Evidenziando differenze, affinità e tangenze dei diversi linguaggi espressivi nel primo vero scambio culturale europeo. Basti pensare a Gustav Klimt e a Egon Schiele che esposero alle mostre della Secessione Romana o a Segantini che partecipò alle annuali mostre viennesi.

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MARINO MARINI. Passioni visive

E’ la più organica retrospettiva sino ad oggi proposta su Marino Marini. A renderla ancora più unica e imperdibile è il confronto / raffronto che la mostra propone tra i capolavori di una vita del grande scultore pistoiese e quelli cui lui si è ispirato o confrontato. Dalla statuaria magno-greca ed etrusca, a Giovanni Pisano e la scultura medievale, al Rinascimento di Donatello, sino agli epigoni di Rodin per giungere ad Arturo Martini, Pablo Picasso e Henry Moore. Un viaggio imperdibile nella storia della scultura.

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KONRAD MÄGI

Per la prima volta in Italia uno dei più eccentrici ed affascinanti artisti europei del primo Novecento. La mostra è promossa in occasione del Semestre di Presidenza Estone dell’Unione Europea e dei 100 anni della Repubblica dell’Estonia. Estone, Mägi fu artista fortemente internazionale per formazione, frequentazione, dimensione. Nei tre soggiorni in Italia venne intensamente attratto dal nostro Paese. Visitò e visse a Venezia, Roma e Capri. Nelle sue opere esplodono colori brillanti e potenti. Si trattai di paesaggi, sua espressione di elezione, ma anche dei suoi ritratti forti e intriganti.

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On the road VIA EMILIA 187 A.C.: dal 27 aprile in mostra le immagini storiche di Anas

Le immagini fotografiche che Anas propone, offrono un intenso amarcord sulla Via Emilia nel secondo dopoguerra, tra gli anni ’50 e ’60 del Novecento. Ci riportano ad una Via Emilia calcata da biciclette e cavalli, rade auto e motociclette per arrivare fino alla Fiat 600 del boom economico che solca un’Emilia fiancheggiata da cartelloni pubblicitari che fotografano consumo e benessere. Raccontano il passato prossimo di una arteria la cui storia più antica è puntualmente raccontata nella grande mostra archeologica di cui, queste immagini, sono una suggestiva ed interessante appendice.

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MUYBRIDGE RECALL

"Le fotografie di Muybridge rivelano chiaramente gli errori in cui sono incorsi tutti gli scultori e i pittori quando hanno voluto rappresentare le diverse andature del cavallo". A scriverlo fu Paul Valéry riconoscendo l’importanza di Eadweard Muybridge (1830 – 1904), il fotografo che "inventò" il movimento, influenzando con le sue immagini Degas e gli artisti del suo tempo e anticipando la nascita del cinema.

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LA GEOGRAFIA SERVE A FARE LA GUERRA? Mappe e arte in mostra

Ma è proprio vero che La geografia serve a fare la guerra? Certo, senza geografia le guerre non sarebbero nemmeno immaginabili, ma a fare la guerra è sempre l’uomo che per raggiungere i suoi obiettivi è disposto a utilizzare tutti i saperi disponibili come quelli della fisica, della chimica, della geometria o della matematica. E, naturalmente, anche la geografia.

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ENNIO MORLOTTI. Dalla collezione Merlini al Museo Morandi

Affascinante confronto, al Museo Morandi di Bologna, tra due protagonisti dell’arte italiana del Novecento. Un confronto che trova ragione nella stima di Morandi per il più giovane Morlotti che, a sua volta, riconosceva in Morandi un suo maestro. A rendere possibile questo confronto, le opere del Museo Morandi viv a vis con i bellissimi Morlotti della Collezione Merlini.

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CARTONI. Disegni smisurati del ‘900 italiano

Sono firmati da Adolfo De Carolis, Mario Sironi, Duilio Cambellotti, Giulio Bargellini, Achille Funi, Gino Severini, Galileo Chini, Publio Morbiducci, Achille Capizzano, Ottone Rosai…. Sono i cartoni da loro creati per affreschi, architetture, mosaici, dipinti, arazzi. Rappresentano l’ultimo passaggio prima della realizzazione dell’opera. Di essa hanno le dimensioni, con il più il fascino di qualcosa che è pronto a prendere vita. Emozionante vederli tanti e così importanti riuniti in una sola mostra.

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BELLINI, “Ospite illustre” di Vicenza

Alle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari torna, “Ospite Illustre”, la “Trasfigurazione” che sino al ‘600 era in Cattedrale. Ad integrare un itinerario che conduce ad ammirare il “Battesimo di Cristo” in Santa Corona e il “Cristo crocifisso” al Chiericati. Un percorso che esalta il ruolo di primo pittore italiano avuto dal Bellini al suo tempo.

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Capolavori a confronto BELLINI / MANTEGNA Presentazione di Gesù al Tempio

Due capolavori, l’uno di Bellini e il secondo di Mantegna. Un unico tema: la “Presentazione di Gesù al Tempio”. Probabilmente realizzati, ad alcuni anni di distanza l’uno dall’altro, basandosi sullo stesso cartone. Alla Querini Stampalia, per la prima volta, questi due esempi di raffinato virtuosismo artistico sono proposti l’uno accanto all’altro. Il Bellini accoglie infatti il Mantegna concesso – ed è cosa davvero straordinaria – dalla Gemäldegalerie di Berlino.

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CINEMA! Storie, protagonisti, paesaggi

Le terre del Delta del Po sono state protagoniste di oltre 500 film, cortometraggi, documentari, sceneggiati tv…. Firmati da molti dei grandi registi del nostro cinema: Visconti, Antonioni, Rossellini, De Sancis, Lattuada, Vancini, Pontecorvo, Montaldo, Sandro Bolchi, Pupi Avati, Mazzacurati, Alessandrini, Comencini, i Taviani, Bertolucci, Luigi Magni, Olmi, Bigas Luna, Silvio Soldini… Una grande mostra racconta la lunga, stimolante quotidianità tra il Polesine e il cinema.

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PASINI E L’ORIENTE. Luci e colori di terre lontane

Era il 1855 quando Pasini venne chiamato a far parte di una delicatissima missione diplomatica francese, incaricata di venire a patti con lo Shah di Persia, per sottrarlo alla influenza russa. Come diplomatico cerca il dialogo, la conoscenza. Altrettanto fa con i suoi dipinti, tralasciando la riproposizione di stereotipi artificiosi, propri di un certo Orientalismo di maniera, per catturare “dall’interno”, contenuti, usi, costumi, atmosfere. Un modello pittorico e di dialogo artistico che divenne un unicum, e che acquista oggi un significato di assoluta attualità.

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FEDERICO SENECA (1891 – 1976). Segno e forma nella pubblicità

Tutti lo conoscono come “il papà dei Baci”, il celebre cioccolatino creato dalla Perugina. Per essi egli creò, oltre alla celebre immagine degli innamorati, i non meno popolari “cartigli”, quei piccoli fogliettini il cui testo è diventato consueto leggere prima di assaporare il dolce prodotto. I suoi manifesti, insegne, loghi, scatole, calendari hanno fatto la fortuna, oltre che l’immagine, di numerosi notissimi marchi. Dagli esordi di sapore Liberty, all’adesione al Futurismo poi al Déco, al Cubismo e via via fino all’originalissima sintesi formale che egli raggiunge negli anni successivi, spesso carica di Surrealismo, con la quale ha trasformato la natura di un prodotto e la conseguente percezione dei suoi consumatori.

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SubBrixia

La Metropolitana di Brescia non è solo mezzo di trasporto, ma anche luogo e percorso d’arte contemporanea diffusa. Questa è l’dea alla base di SubBrixia, progetto che ha stimolato artisti diversi, e con cui si misura ora Patrick Tuttofuoco.

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MONACO, VIENNA – TRIESTE – ROMA. Il Primo Novecento al Revoltella

I grandi triestini e giuliani un dialogo con i grandi italiani. A documentare lo snodo che Trieste rappresentò tra l’inizio dello scorso secolo e il profilarsi del secondo conflitto mondiale. All’inizio, l’influenza di Monaco e Vienna, negli anni delle Secessioni. Poi il dialogo con l’arte italiana. Un confronto alla pari, con artisti triestini e giuliani che di locale hanno solo l’appartenenza geografica.

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ALBERTO BURRI: Lo Spazio di Materia – tra Europa e U.S.A.

Fautrier, Dubuffet, Pollock, Motherwell, Hartung, De Kooning, Wols, Calder, Marca-Relli, Scarpitta, Matta, Nicholson, Tàpies, Colla, Rauschenberg, Twombly, Johns, Fontana, Manzoni, Castellani, Uncini, Lo Savio, Klein, Rotella, Christo, Tinguely, Arman, César, Morris, Sonnier, Beuys, Kounellis, Calzolari, Pistoletto, Pascali, Nevelson, Piene, LeWitt, Scialoja, Mannucci, Leoncillo, Andre, Afro, Chamberlain, Capogrossi, Kiefer, Miró, Soulages e altri. A confronto, mai casuale, con il padrone di casa, Alberto Burri.

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