20 Novembre 2018

Venezia, Querini Stampalia

UNA COLLEZIONE VENEZIANA. Intesa Sanpaolo espone in modo permanente alla Querini Stampalia le raccolte della Cassa di Risparmio di Venezia

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. Grazie all’accordo sottoscritto con Intesa Sanpaolo, la Fondazione Querini Stampalia accoglierà i tesori della Cassa di Risparmio di Venezia, ‘affidati’ per vent’anni, con possibilità di rinnovo, alla casa museo veneziana

Venezia, ottobre 2018 – La Fondazione Querini Stampalia si arricchisce, a partire dal 21 novembre 2018, di una nuova preziosa sezione. Saranno esposti i dipinti, le sculture e gli arredi appartenuti al patrimonio della Cassa di Risparmio di Venezia, ora Intesa Sanpaolo.
Quest’ultima, con un atto di grande visione culturale, ha voluto che questo autentico tesoro d’arte e di storia restasse in città, a disposizione del grande pubblico.
Per accoglierlo è stata scelta la Querini Stampalia, esempio raffinato di collezionismo e casa museo, luogo dove anche le opere d’arte e gli arredi concorrono a creare uno spazio aperto al confronto, all’incontro fra culture, attento alla crescita personale e alla diffusione della conoscenza.
“Per questa nuova collezione, che va ad integrare perfettamente quanto posseduto dalla Querini Stampalia, si può parlare di un “Tesoro ritrovato”, afferma il Presidente della Fondazione Marino Cortese, artefice dell’accordo con Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, che ha consentito l’importante operazione culturale. “Che si tratti di un tesoro non vi è dubbio: la qualità e il livello delle opere saranno evidenti a chi verrà ad ammirarle. “Ritrovato” perché esce dai luoghi in cui era custodito. Ma si potrebbe anche dire “svelato”, continua Marino Cortese, “perché questi quadri, sculture, mobili, i preziosissimi libri, il monetiere, quando erano in Carive, non sempre erano fruibili dal pubblico. Un pensiero riconoscente va formulato agli amministratori della Cassa di Risparmio che nei decenni scorsi, con grande sensibilità, hanno dedicato iniziative e risorse per assicurare alla città di Venezia un patrimonio così prezioso per la sua storia culturale”.
Ad accogliere l’importante collezione saranno gli ampi ambienti del terzo piano della Querini Stampalia, prima destinati ad uffici. Qui Michele De Lucchi, su incarico di Intesa Sanpaolo, sta completando la creazione di uno spazio espositivo di grande eleganza e pulizia formale.
Nella successione di sale il pubblico potrà ammirare opere d’arte di ambito veneziano dal XVI al XX secolo, che spaziano dalla pittura alla scultura, dai mobili ai tappeti, agli orologi, dai disegni alle incisioni. Notevoli in particolare due dipinti di Canaletto, il grande bozzetto del Paradiso di Domenico Tintoretto e quello del Giudizio universale di Giambattista Tiepolo, oltre a opere di grandi maestri della scuola veneta fino a Caffi e Ciardi.
Tra le sculture opere di Arturo Martini e Alberto Viani.

Arredi significativi sono i bureau-trumeau, gli scrittoi, le consolle del XVII e del XVIII secolo, le specchiere, tra cui un bellissimo esemplare di manifattura muranese del XVII secolo che colpisce per la finissima e complessa fattura e per le notevoli dimensioni, un vessillo di San Marco della fine del Settecento e una bandiera della Repubblica del 1848.
Il terzo e non meno significativo nucleo di questa collezione è dato dalla “Biblioteca veneziana”. Ne fanno parte materiali bibliografici che trattano di storia, economia, arte della città di Venezia, raccolti con l’intento di tramandare la grande tradizione libraria lagunare e comprende edizioni rarissime della storia della stampa veneziana dal XV al XVIII secolo.
Un corpus di 454 manoscritti, bolle e leggi, oltre tremila libri, con l’editio del 1470 del De Civitate Dei per i tipi di Vindelino da Spira, un esemplare del Polifilo, datato 1499 e uscito dal torchio di Aldo il Vecchio, e oltre quattromila tra xilografie e incisioni. Tra queste opere di Coronelli, Ughi, Carlevarijs, Canaletto, Lovisa, Marieschi e un esemplare della grande pianta di Venezia di Jacopo de’ Barbari che, accanto a quello già posseduto dalla Fondazione Querini Stampalia, dà conto della monumentale impresa del de’ Barbari attraverso la comparazione delle due varianti. Queste opere saranno a disposizione degli utenti della ricca Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia, frequentata quotidianamente da centinaia di studenti e studiosi.
Su richiesta sarà possibile accedere anche alla collezione numismatica, costituita da un’importante raccolta di monete prodotte dalla Zecca veneziana che documenta la storia della Repubblica dalla seconda metà del XIII secolo fino al 1866, anno in cui la Zecca cessò definitivamente la propria attività. Comprende 149 oselle, 233 monete, 3 medaglie, 17 pezzi di cartamoneta.
Il Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli così dichiara: “Valorizzare i beni artistici appartenenti a Intesa Sanpaolo, salvaguardare e promuovere le tradizioni culturali, l’arte e la storia delle diverse comunità nelle quali il Gruppo opera sono tra gli obiettivi prioritari del nostro Progetto Cultura. La condivisione con il pubblico delle collezioni ricevute in eredità dalla Cassa di Risparmio di Venezia, grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Querini Stampalia, risponde pienamente a tali finalità. In uno spazio rinnovato del prestigioso museo veneziano esponiamo un patrimonio di grande valore, espressione profonda dell’identità e della straordinaria storia della città, nonché testimonianza dell’importante ruolo svolto dalla Carive per la promozione culturale e sociale del territorio.”.

Fondazione Querini Stampalia Santa Maria Formosa
Castello 5252, 30122 Venezia
T. 041 2711411
www.querinistampalia.org

Informazioni per la stampa
Intesa Sanpaolo
Ufficio Media Attività istituzionali, sociali e culturali
T. +39 0444 339645
T. + 39 02 87962641
e-mail: stampa@intesasanpaolo.com

Fondazione Querini Stampalia Sara Bossi
T. + 39 041 2711441 M. 339 8046499 e-mail: s.bossi@querinistampalia.org

In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
T. + 39 049 663499
referente Roberta Barbaro
e-mail: gestione3@studioesseci.net

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