Comunicato stampa
LA MOSTRA – La mostra, ideata da Mariangela Agliati Ruggia e curata da Simona Ostinelli con il coordinamento di Alessandra Brambilla, presenta la collezione di opere dello scultore e pittore Ivo Soldini (Lugano, 1951) composta da dipinti, sculture e grafiche raccolte in più di trent’anni. La raccolta è incentrata prevalentemente sulla pittura ticinese fra Ottocento e Novecento, ma rivolge anche un’attenzione particolare agli artisti confederati, italiani e internazionali. Un piccolo tesoro nascosto e disseminato nei diversi ambienti di Casa Soldini a Ligornetto, noto fino ad oggi solo agli amici e frequentatori dell’abitazione.
Si citano per inciso i nomi di Bossoli, Agnelli, Burzi, Pessina, Sartori, Genucchi, Regina Conti, Renzo Fontana, Gonzato, Ubaldo Monico, Felice Filippini, Dobrzanski, Imre Reiner, Marino Marini, Manzù, Remo Rossi e Pierino Selmoni. Fra le voci internazionali Pablo Picasso, con un nucleo di grafiche, Paul Klee, Lucio Fontana e Ossip Zadkine.
A queste opere si unisce un nucleo di dipinti, disegni e sculture appartenuti ai suoi antenati, e in particolare a Domenico e Antonio Soldini, che gravitavano attorno alla famiglia Vela.
LA FAMIGLIA – Ivo Soldini discende da una famiglia di professionisti legati al mondo delle arti, da sempre residenti nel comune di Ligornetto. Fra questi citiamo Domenico Soldini (1809 – 1879), uomo di fiducia di Vincenzo Vela, incaricato di curare una parte della contabilità del grande scultore, e in particolare quella riferita alla costruzione della casa museo, che diventerà il futuro Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, così come attestano i libri dei conti nella Collezione Soldini. Un’altra figura degna di nota è Antonio Soldini (1839 – 1877), figlio di Domenico, valido scultore di cui rimangono poche opere ma di cui è stato possibile precisare alcuni elementi legati alla sua biografia proprio in occasione della mostra. In collezione vi sono alcune opere di Vincenzo, Lorenzo e Spartaco Vela, e un nucleo di sculture di Antonio Soldini comprendente ritratti e nature morte, che vengono esposte per la prima volta: una sala della Pinacoteca Züst sarà infatti dedicata alla ricostruzione dello studio di quest’ultimo.
L’ALLESTIMENTO – L’intento della mostra è quello di offrire al pubblico la suggestione della casa di Ivo Soldini, l’antica abitazione di famiglia situata nel nucleo di Ligornetto, e in particolare di due ambienti molto caratteristici, la cucina e lo studio, i cui spazi sono interamente ricoperti dalle opere della collezione e da quelle dei suoi antenati. L’allestimento, curato dall’architetto Rolando Zuccolo con la partecipazione dello stesso Soldini, consentirà al visitatore di scoprire la collezione non attraverso una progressione cronologica ma grazie ad accostamenti che metteranno in luce affinità e differenze all’interno della raccolta.
IL COLLEZIONISTA E L’ARTISTA – Uomo curioso e vorace, lo scultore e pittore Ivo Soldini ama gli artisti e ama l’arte, e ancor più ama raccontare aneddoti legati a questo mondo. In più di quarant’anni di attività, ha conosciuto e frequentato diverse personalità in Ticino e Oltregottardo, che in alcuni casi sono stati da esempio per il giovane scultore. La prima opera entrata in collezione è un Ritratto di Jean Corty che Soldini compera quando è ancora al liceo: da allora non si è più fermato, grazie ad acquisti o scambi fra artisti. Non è possibile quindi tracciare una linea programmatica: la sua è una raccolta sentimentale, nata e alimentata dagli interessi, dalle passioni e dagli entusiasmi che hanno animato la sua vita.
IL CATALOGO – Il catalogo si avvale di una presentazione del noto critico d’arte Philippe Daverio e contiene l’albero genealogico della famiglia Soldini di Ligornetto, un saggio che ricostruisce la storia della famiglia e un’intervista al collezionista curati da Simona Ostinelli, alcune fotografie degli interni della casa di Ligornetto e le riproduzioni di gran parte delle opere in mostra.
NOTE INFORMATIVE
Mostra e catalogo a cura di
Simona Ostinelli
Coordinamento
Mariangela Agliati Ruggia
Alessandra Brambilla
Grafica catalogo e apparati
Mazzantini & Associati SA, Lugano
Fotografie
Cosimo Filippini
Anna Soldini (foto casa/studio)
Archivio famiglia Soldini
Allestimento
Progettazione
Rolando Zuccolo, Besazio
con l’assistenza di
Michela Giamminola
Coordinamento
Paolo Bianchi
Realizzazione
Sezione della logistica
Roberta Boffa
Piercarlo Bortolotti
Desio Canzali
Enzio Cereghetti
Assicurazione
XL Services Switzerland Ltd., Zurigo
Ufficio stampa
Pinacoteca Züst – Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera
Tel. +41 (0)91 816.47.91
decs-pinacoteca.zuest@ti.ch ; www.ti.ch/zuest
In collaborazione con
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo – Padova, Italia
Tel. +39 049.663.499
info@studioesseci.net; www.studioesseci.net
Si ringrazia
PINACOTECA CANTONALE GIOVANNI ZÜST
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Orari e biglietti di ingresso
Maggio e giugno:
da martedì a domenica 9-12 / 14-17.
Luglio e agosto:
da martedì a domenica 14-18.
Chiuso: il lunedì. Aperto: tutti i festivi.
Intero: CHF/€ 10.-
Ridotto (pensionati, studenti, gruppi): CHF/€ 8.-
Visite guidate su prenotazione, anche fuori orario.
Servizi
Bookshop; parcheggi disponibili nelle vicinanze.
Si accettano Euro.
Non si accettano carte di credito.
COME RAGGIUNGERE LA PINACOTECA ZÜST
Rancate si trova a pochi chilometri dai valichi di Chiasso, Bizzarone (Como) e del Gaggiolo (Varese), presso Mendrisio, facilmente raggiungibile con l’ausilio della segnaletica. Per chi proviene dall’autostrada Milano-Lugano l’uscita è Mendrisio: alla prima rotonda si gira a destra e mantenendo sempre la destra si giunge dopo poco più di un chilometro nel centro di Rancate. La Pinacoteca è all’inizio della piazza della chiesa parrocchiale, sulla sinistra della strada. Rancate è raggiungibile anche in treno, linea Milano-Como-Lugano, stazione di Mendrisio, e poi a piedi, in 10 minuti, o con l’autobus (linea 524, Mendrisio-Serpiano).