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MAGISTER CANOVA

In quel luogo straordinario (e poco noto) che è la rinascimentale Chiesa della Misericordia, i visitatori hanno l’occasione di conoscere “da vicino” il genio di Antonio Canova. Al grande scultore è dedicata la mostra-istallazione che, passo dopo passo, porta a capire la genesi dei più celebrati capolavori del Maestro. Nel viaggio di conoscenza e di emozione si viene accompagnati dal racconto di Adriano Giannini e dal violoncello di Giovanni Sollima.

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CAMERA POP. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co

Per gli artisti Pop, la fotografia è stata non solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca. Così come l’affermazione della cultura Pop ha liberato energie sorprendenti anche all’interno del mondo dei fotografi, che si sono misurati direttamente non solo con il panorama visivo contemporaneo, ma anche con le logiche della trasformazione del documento in opera d’arte. Come questa grande mostra, per la prima volta, documenta in modo spettacolare.

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TABULA PICTA. Dipinti tra Tardogotico e Rinascimento

La Galleria Salamon di Milano dal 23 novembre riunirà a Palazzo Cicogna quindici rari capolavori su fondo oro che vanno dal Tardogotico al Rinascimento. “Tabula Picta” è un percorso lungo la penisola che parte dal Lazio e dalle Marche, e attraversando la Toscana, approda nel nord est senza tralasciare la Lombardia. Non la tradizionale mostra di fondi oro di area toscana, quindi. Le opere sono tutte databili tra l’ultimo quarto del Trecento e l’inizio del Cinquecento.

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REALITY 80 Il “decennio degli effetti speciali”

A Milano, una grande mostra racconta gli anni ’80, ovvero il decennio più lungo e probabilmente il più effervescente dello scorso secolo. Nessun intento celebrativo in questa rivisitazione. Ma il desiderio di riflettere, a distanza di quasi 40 anni, su un capitolo tutt’altro che trascurabile della storia del costume nel nostro Paese.

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SOTTO IL CIELO D’EGITTO. Un capolavoro ritrovato di Francesco Hayez

Emanuela Rollandini fa riemergere un capolavoro considerato disperso di Francesco Hayez. Si tratta della “Madonna con Bambino”, ambientata nel volgersi della Fuga in Egitto. E “Sotto il cielo d’Egitto” è, non a caso, il titolo della mostra dossier allestita intorno al prezioso dipinto. Dell’opera, esposta da Hayez a Brera nel 1831, si era persa traccia sino al suo rinvenimento in una importante collezione privata. E alla attuale esposizione pubblica.

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DA RAFFAELLO A CANOVA, DA VALADIER A BALLA. L’arte in cento capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca

Raffaello, Bronzino, Pietro da Cortona, Guercino, Rubens, Wicar, Hayez, Giambologna, Canova, Valadier, Balla, tra i tanti. Una sequenza spettacolare di opere (cento, per l’esattezza) tutte provenienti dal patrimonio della romana Accademia di San Luca. Esposte a Perugia in due Palazzi che, da soli, valgono una visita. Per iniziativa di Fondazione Cariperugia Arte, con la curatela di Vittorio Sgarbi con Francesco Moschini.

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ABSCONDITA Segreti svelati delle opere d’arte

Faccia al muro! 100 tele del Museo voltano le spalle al visitatore. Per raccontare altrettante, affascinanti storie. Il lato b degli antichi dipinti spesso svela vicende curiose, ripensamenti, idee diverse. A saperle leggere, tele e tavole viste da retro non sono meno interessanti dei dipinti che le hanno rese protagoniste per il lato lato a. In una mostra originale, coraggiosa ed unica. Ma soprattutto intrigante.

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1969. OLIVETTI FORMES ET RECHERCHE UNA MOSTRA INTERNAZIONALE

70 immagini rievocano l’omonima mostra, curata da Gae Aulenti, che l’ Olivetti organizzò nel novembre del 1969 a Parigi, e che proseguì a Barcellona, Madrid, Edimburgo e Londra. Occasione per ricostruire anche la storia dei personaggi che gravitavano dentro e intorno alla società Olivetti e a quella cultura: da Giorgio Soavi a Lord Snowdon, da Ettore Sottsass a Mario Bellini, da Renzo Zorzi a Italo Calvino.

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EGITTO. Dei, faraoni, uomini

Spettacolo e rigore scientifico sono i due punti di forza di questa grande mostra che non teme di fare del racconto e dell’emozione la sua cifra. Senza alcun timore di “unire il sacro al profano”, accanto alle teche blindate che accolgono i reperti concessi dal Museo del Cairo e da altri musei di mezzo mondo, saranno proposte fedeli riproduzioni, scenografie e sofisticate installazioni tecnologiche, a comporre un ricco itinerario scientificamente inappuntabile e intelligentemente coinvolgente.

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UNA COLLEZIONE ITALIANA. Opere dalla Collezione Merlini

I grandi nomi dell’arte italiana del Novecento, nella Collezione Merlini ci sono. E con opere di assoluto rilevo. Attentamente scelte da un collezionista che ha dimostrato competenza e intuito. La collezione che Giuseppe Merlini ha riunito in una vita di appassionata e competente ricerca, supera oggi le 400 opere. Ciascuna di esse testimonia una visione culturale, mai speculativa del collezionismo. E, insieme, un raffinato gusto forgiato anche attraverso attente frequentazioni con musei, gallerie e artisti. Con una scala di attenzione del tutto personale.

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MONTEPULCIANO E LA CITTÀ ETERNA. Paesaggi e vedute dall’estetica del Grand Tour alla metà del XX secolo

Mondi perduti che l’arte ci fa ritrovare. Vedute di Roma, della campagna romana e di Montepulciano e del Senese. Dei secoli in cui un Viaggio in Italia, il Grand Tour, costituiva l’impresa di una vita. Paesaggi perduti, atmosfere filtrate con la sensibilità di chi scendeva dal nord, scene di quotidianità. Quando il “pittoresco” era la realtà. E la Penisola un luogo esotico punteggiato di colossali rovine.

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HENRI MATISSE. Sulla scena dell’arte

La perfetta fusione delle arti, alla ricerca di “ una grande sensazione che domini tutti i colori che possono così danzare insieme senza demolire l’armonia del tutto”. E’ Matisse. L’artista che, secondo un ammirato Picasso, “Ha il sole nel ventre”. Qui in una mostra che, accanto a celebri dipinti, propone disegni, collages, opere grafiche e fantastici costumi di scena e le scenografie per il teatro.

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HENRI CARTIER-BRESSON. Landscapes/Paysages

Le immagini in bianco e nero di colui che è stato denominato l’”occhio del secolo”, sono raggruppate per tema: alberi, neve, nebbia, sabbia, tetti, risaie, treni, scale, ombra, pendenze e corsi d’acqua. A proporre una “promenade” tra paesaggi urbani e paesaggi rurali. Sono immagini che riflettono il rigore e il talento di Henri Cartier-Bresson che in esse ha saputo cogliere momenti e aspetti emblematici della natura.

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9^ FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Grande fotografia per raccontare l’attualità attraverso percorsi diversi e originali, con l’obiettivo dichiarato di voler “creare un circuito virtuoso in grado di permettere alla fotografia di arrivare al pubblico e parlare alle coscienze. Per questo al Festival della Fotografia Etica è riconosciuto, nel ricco panorama europeo dei grandi festival di fotografia, un posto tutto speciale, unico nel continente.

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LA MADONNA IN BLU. Una scultura veronese del Trecento

I recenti restauri le hanno finalmente restituito le splendide cromie originali, evidenziando la stesura originale dell'azzurrite e delle decorazioni in oro. Di qui la denominazione di Madonna in blu data alla magnifica scultura. Il gruppo della Madonna con il Bambino, già nota come Madonna della rosa, è un capolavoro di una delle più grandi stagioni dell'arte veronese, quella della scultura trecentesca.

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DAL NULLA AL SOGNO. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen

In mostra, opere di grandissimo livello, alcune riconoscibili anche perché sono diventate copertine di volumi che abbiamo cari nelle nostre librerie (di Magritte, Dalí, Max Ernst). Presentate in una progressione in gran parte cronologica ma anche tematica. Rispecchiando alcune problematiche e alcuni temi che collaborano a distinguere la poetica del Dadaismo da quella del Surrealismo: il caso, il brutto, il sogno, l’inconscio, il rapporto con l’antico, il legame tra arte e ideologia.

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LA COLLEZIONE ROBERTO CASAMONTI

Firenze si arricchisce di una ulteriore gemma: il Museo della Collezione Casamonti. L’accoglie Palazzo Salimbeni, capolavoro dell’architettura rinascimentale. Per l’esposizione pubblica della sua personale Collezione, Roberto Casamonti ha selezionato un primo nucleo di capolavori assoluti dell’arte italiana ed internazionale tra fine Ottocento e gli anni ’60 del ‘900. Quasi una perfetta antologia dei grandi maestri, rappresentati da opere tra le loro migliori.

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TEFAF Maastricht 2019

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. TEFAF Maastricht si appresta alla sua trentaduesima edizione. Ancora più qualificata e, se possibile, ancora più spettacolare. Sempre, assolutamente, unica. Per continuare a garantire ai più esigenti appassionati d’arte del pianeta il punto di riferimento più consolidato e sicuro. E ai più importanti antiquari del mondo, lo scrigno dove rivelare al meglio i loro tesori.

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SANDY SKOGLUND. Visioni Ibride

E’ Germano Celant a curare, a Camera, la prima antologica italiana di Sandy Skoglund. In mostra lavori che vanno dagli esordi nei primi anni Settanta all’ancora inedita opera “Winter”, alla quale l’artista ha lavorato per oltre dieci anni. Non mancano le visionarie “Radioactive cats” del 1980 e “Revenge of the goldfish” del 1981, autentiche icone del periodo, rivisitazioni surreali e stranianti di ambienti famigliari dai colori improbabili, invasi da gatti verdi e pesci volanti.

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DA TIZIANO A VAN DYCK. Il Volto del ‘500

Siete mai stati invitati ad una cena in casa di amici per, una volta varcato l’uscio, vedere una delle ultime opere dipinte da Tiziano Vecellio? O di entrare in un’abitazione e di trovarvi di fronte ad un olio su tela di Jacopo Tintoretto? O di restare sopraffatti dalla bellezza di un autoritratto di Giulio Carpioni, appeso ad una parete del salotto? O di entrare in cucina ad aiutare gli ospiti con le portate e scorgere un ritratto di Van Dyck che vi guarda incurante dei suoi 4 secoli d’età? Ecco, se non vi è mai successo di provare questo genere di emozioni, non dovete far altro che entrare in questa mostra.

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RITRATTO DI DONNA. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi

Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi, Virginia Woolf scrive i suoi capolavori. Capelli e gonne si accorciano mentre cresce il loro peso nella società. Sono le donne degli Anni Venti. Anche in Italia soffia un vento nuovo, e di queste donne così diverse offre ritratti magnetici il pittore Ubaldo Oppi, cresciuto a Vicenza ma formatosi fra Vienna, Parigi e Venezia. E, con lui, in mostra molti dei maggiori artisti europei di quel magico decennio.

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2^ BRESCIA PHOTO FESTIVAL. 2018 Collections

La seconda edizione di Brescia Photo Festival dedicata a Collezioni e Collezionisti, conquista anche Franciacorta, Garda e Montichiari. Pur mantenendo, anzi rafforzando, il suo fulcro a Brescia. In città, le grandi collezioni di Ferdinando Scianna e Mario Trevisan sono esposte al Museo di Santa Giulia, quella di Paolo Clerici al Ma.co.f. Insieme a tante straordinarie mostre e originali proposte.

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FERRUCCIO GARD. Intrecci dinamici

Ferruccio Gard, protagonista della linea Optical-costruttivista della pittura italiana, propone al Museo Boncompagni Ludovisi, una selezione della sua ultima produzione insieme ad alcune nuovissime sculture astratto-cinetiche. La vibrazione della sua pittura, le sue profondità illusive e il suo rigore compositivo, a confronto con le collezioni del Museo, propongono un intenso dialogo tra storia e contemporaneità fondato sul colore, la geometria e la pulsazione luminosa degli intrecci dinamici.

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JOAN MIRÓ: Materialità e Metamorfosi

85 opere, attentamente selezionate da un importante collezionista giapponese per documentare, ai livelli più elevati, l’arte di Mirò. Acquisite da una banca portoghese poi andata in crisi. Salvata dallo Stato dalla dispersione, la Collezione è stata presentata in una grande mostra al Ministero della Cultura a Lisbona. Da dove arriva a Padova, unica presentazione al di fuori dal Portogallo, prima della definitiva collocazione al Museu de Arte Contemporânea di Porto. Occasione davvero unica, quindi, per conoscere Mirò e farlo ammirando opere decisamente “fuori dal solito giro”.

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IL CAVALLO: 4.000 ANNI DI STORIA. Collezione Giannelli

Da 4 mila anni, il cavallo è l’ammirato compagno dell’uomo nello sport e nelle parate. E sono giusto 4 mila anni da quando al cavallo è stato applicato il morso. E questa mostra – attingendo a quella che è la collezione più importante al mondo del settore - racconta il morso in tutta la sua evoluzione, strumento d’uso e ma anche raffinato oggetto d’arte.

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LUCIANO REGOLI e la Scuola dell’Elba

In mostra, opere perfette. Per impianto compositivo, cromatismo, atmosfere. Una pittura, quella di Regoli, fatta di mestiere sopraffino, di dominio della Grande Arte di antica tradizione. Una pittura dove tecnica e sentimento si coniugano alla perfezione, per contemperare ragione e anima. Opere originali, assolutamente contemporanee, fresche, innovative, create però con quell’ “ingegno” che sarebbe stato richiesto ad un grande Maestro nella Firenze del Rinascimento o nella Venezia di Tiziano.

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I colori del sacro. IL CORPO. Nona rassegna internazionale di illustrazione

Il corpo. Carne, ossa, muscoli, ma anche cervello e cuore, pensiero e sentimenti. Quello che si vede esternamente è solo una parte del tutto. Materialità e immaterialità, quindi. Percezione di sé e relazioni. Anatomia e significati archetipici. Questo il tema della nona edizione de “I Colori dl Sacro”, da sempre occasione di esplorazione, di confronto e di dialogo intorno al linguaggio universale dell’illustrazione.

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ZORAN MUŠIČ. Occhi vetrificati

24 testimonianze su Dachàu. Disegni di Zoran Mušič, da poco riemersi tra le carte di due archivi triestini. Da lui appuntati in presa diretta nel 1945, durante gli ultimi mesi di deportazione. Per dare forma, e in qualche modo esorcizzare, l’orrore, creando opere d’arte. Testimonianze che nella storia dell’arte possono essere avvicinate a quelle di Goya.

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ARTURO MARTINI. Capolavori del Museo Luigi Bailo

L’occasione della mostra su Rodin è perfetta per scoprire il grande percorso che, nel rinnovato Museo Bailo, è dedicato ad Arturo Martini. Qui il grande scultore trevigiano è documentato da 140 opere fra terracotte, gessi, sculture in pietra, bronzi, opere grafiche e ceramiche. Una collezione unica al mondo per quantità qualità, che continua ad arricchirsi. Per “raccontare” Martini dalle stagioni di Ca’ Pesaro sino agli anni estremi.

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RODIN. Un grande scultore al tempo di Monet

Dopo i grandi appuntamenti al Grand Palais di Parigi e al Metropolitan a New York, le Celebrazioni per il Centenario di Auguste Rodin approdano – e si concludono - a Treviso, in Santa Caterina. Per l’occasione, gli spazi del museo trevigiano si presenteranno completamente rinnovati. Per accogliere tutti i grandi e più celebri capolavori dell’artista francese, Dal Bacio al Pensatore, al Monumento a Balzac, all’Uomo dal naso rotto, all’Età del bronzo, sino alle maquettes delle opere monumentali, ovviamente intrasportabili o mai completate. I Borghesi di Calais e la Porta dell’Inferno, tra le tante. In una mostra che indaga tutte le sfaccettature dell’arte di Rodin, scultore sommo ma anche sommo virtuoso nel disegno.

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StArt_ Padova Studi per l’Arte

Un gruppo di professionisti padovani apre, per quasi sei mesi, i propri studi all’arte contemporanea. Accogliendo, ciascuno, la mostra di un artista under 30 selezionato al termine di un apposito concorso. StArt è stato creato dagli stessi professionisti ed è promosso da Help for Life Foundation. Come occasione per stimolare, con la freschezza e la potenza dell’arte, nuove idee, visioni, aperture. E come vetrina per artisti giovani ma di qualità.

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OLIVO BARBIERI. Mountains and Parks

Sono oltre 50 i lavori esposti in un percorso ventennale che comprende, tra le altre, una serie di grandi immagini fotografiche inedite sulle montagne della Valle d’Aosta realizzate per l’occasione. Per la prima volta, poi, viene presentata la produzione scultorea dell’artista attraverso tre imponenti lavori plastici che occupano l’ala centrale del Centro Saint-Bénin. Le opere in mostra ripercorrono la ricerca compiuta da Barbieri dal 2002 al 2019 sottolineando l’attenzione verso le tematiche connesse con il paesaggio e l’ambiente. Non manca un ciclo d’immagini dedicato alla storia dell’arte antica e moderna e la proiezione di un video del 2005 realizzato in Cina.

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NEL SEGNO DEL GIGLIO 25^. Mostra mercato del giardinaggio di qualità

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. “Nel segno del Giglio” edizione del venticinquennale, dal 20 al 22 aprile, naturalmente alla Reggia di Colorno, nel parmense. Il contesto è semplicemente superbo e gli oltre 160 vivaisti e venditori presenti offrono ai pollici verdi che qui convergono da tutta Italia, novità e grandi conferme. Biodiversità e ricerca sono i binomi intorno ai quali ruota l’edizione 2018, improntata ad una visione glocal. Tra ricerca delle specie e varietà di territorio e le suggestioni internazionali. Torna il Premio dedicato alla memoria di Ippolito Pizzetti, colui che tenne a battesimo la manifestazione di Colorno.

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BOLDINI. L’incantesimo della pittura. Capolavori dal Museo Boldini di Ferrara

La Pinacoteca De Nittis di Barletta ospita questa bella retrospettiva su Boldini, con capolavori dal Museo Boldini di Ferrara. Si tratta della prima monografica mai dedicata in Puglia al celebre ritrattista, collega di Giuseppe De Nittis a Parigi, frutto di un virtuoso scambio tra istituzioni civiche simili per storia, natura e vocazione: il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e la Pinacoteca - Casa De Nittis di Barletta.

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PICASSO. LA SFIDA DELLA CERAMICA

50 pezzi unici provenienti dalle collezioni del Musée National Picasso-Paris saranno in questa grande mostra a cura di Harald Theil e Salvador Haro, con la collaborazione di Claudia Casali. Un nucleo di inestimabile valore e un prestito eccezionale che affronta tutto il percorso e il pensiero creativo dell’artista spagnolo nei confronti dell’argilla.

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L’occhio magico di CARLO MOLLINO. Fotografie 1934-1973

Tra i più noti e celebrati architetti del Novecento, Carlo Mollino ha da sempre riservato alla fotografia un ruolo privilegiato. Questa esposizione, la più grande e completa mai realizzata sul tema, indaga il suo rapporto con la fotografia. Attingendo anche al corpus di immagini conservate dall’archivio del Politecnico di Torino. Quattro sezioni tematiche. Ciascuna caratterizzata da una citazione tratta dai sui scritti. Oltre a lettere, manoscritti, dattiloscritti originali , una serie di cartoline collezionate da Carlo Mollino in ogni angolo del mondo. Ad evidenziare, insieme a un atteggiamento di costante ricerca e curiosità, l’interesse vivo per la fotografia in ogni sua declinazione ed espressione.

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RENATO CASARO. L’ultimo cartellonista del Cinema. Treviso, Roma, Hollywood

Da Sergio Leone ad Amadeus, all’Ultimo Imperatore. Treviso, in tre sedi, celebra con una grande mostra Renato Casaro, il cartellonista che “firmò” i manifesti per molti dei capolavori del cinema, da Cinecittà a Hollywood. Casaro è considerato come l’ultimo dei grandi cartellonisti. Di quegli artisti cioè che sapevano trasporre l’anima di un film in un manifesto. Non utilizzando l’immagine fotografica di un personaggio o di una scena ma disegnandola. Il tutto mentre il film era ancora in lavorazione, potendo solo contare su qualche fotografia di scena e su un formidabile intuito comunicativo. Una selezione di sue 300 opere (ma egli si è occupato di un migliaio di film) è esposta al nuovo Museo Salce a Santa Margherita, alla sezione del San Gaetano e ai Musei Civici di Santa Caterina.

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OMAGGIO A GINO ROSSI

Gino Rossi, scomparso 70 anni fa nel Manicomio di Treviso, è stato un artista “raro”. Dipinse infatti un numero limitato di opere, connotate da un temperamento forte e da vibranti interpretazioni personali. In cui si conferma come uno dei pochi pittori italiani che, all’inizio del Novecento, hanno respirato per davvero l’aria della grande pittura figurativa europea, secondo una lezione che inizialmente proviene dall’opera finale di Gauguin. Poi la sua ricerca e la sua pittura virano verso il cubismo e il recupero di Cézanne. Ma presto la guerra combattuta al fronte, la prigionia, le vicende familiari lo conducono verso l’abisso della malattia mentale. E poi fu solo il buio. Degli occhi e dell’anima.

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KYLE THOMPSON. Open Stage

Gli scatti di Kyle ci parlano di sogni, a volte incubi, ricordi e traumi infantili, sensazioni ed emozioni dal gusto malinconico e nostalgico, che vanno a sollecitare la parte più intima del nostro inconscio. Città abbandonate e inondate; frammenti di vita e ricordi. Delicate e forti allo stesso tempo, le fotografie di Kyle sono in grado di lasciarci senza fiato.

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L’anteprima italiana del WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR 53 AL FORTE DI BARD

Cento foto realizzate nell’arco del 2017 raccontano con sorprendente maestria la natura in tutti i suoi aspetti, catturando dettagli affascinanti e paesaggi mozzafiato che i visitatori potranno scoprire in anteprima assoluta come in un viaggio attraverso i luoghi più straordinari della terra. Sono le vincitrici delle 16 sezioni della 53esima edizione del Wildlife Photographer of the Year. Qui nella loro “prima” italiana.

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LA GRAFICA DI BURRI. Nuova sezione museale

Tutta la grafica di Burri è esposta, dal 12 marzo, agli ex Essicatoi del Tabacco. Con questi ulteriori 4 mila metri quadri di percorso espositivo (il cosiddetto “Terzo Museo Burri”), giunge a completamento quello che è più grande Museo d'Artista al mondo. Nella nuova sezione, si ammirano oltre 200 opere, l’intera produzione grafica di Burri che, iniziata nel 1950, si è conclusa nel 1994.

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L’ELICA E LA LUCE. Le futuriste. 1912_1944

Il futurismo, movimento programmaticamente misogino, proclamava il disprezzo della donna e costruiva una visione dell’arte totalizzante da cui il genere femminile doveva rimanere escluso. Così non fu, come questa originale e stimolante mostra, documenta. Le vicende delle donne futuriste paiono a volte spregiudicate, spesso vengono passate in sordina, talvolta cancellate dalle guerre. I loro campi d’interesse risultano vastissimi, dalla scrittura, alla pittura, all’illustrazione, alla ceramica, non esclusi gli studi di metapsichica e l’occultismo, verso cui anche il Manifesto della Scienza futurista mostra attenzione.

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LA RIVOLUZIONE RUSSA. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922)

Alle ore 10 del 25 ottobre 1917, Lenin proclamò il rovesciamento del Governo e il passaggio del potere al Comitato militare-rivoluzionario. Quel momento passò alla storia come la “Rivoluzione di Ottobre”. Ma un’altra, e non meno importante, Rivoluzione Russa era già in atto da tempo e si esprimeva nel campo della cultura e delle arti, trasformando vecchi canoni espressivi, imponendone di nuovi. Nulla sarà più come prima nel teatro, nella musica, nel balletto, nella fotografia e sopratutto nelle arti figurative. Come racconta questa originale mostra, in Palazzo Attems Petzenstein .

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Vinci/Galesi. LA TERRA DEI FIORI

Piccole ma significative azioni possono trasformare la terra dei fuochi, disseminata di scorie tossiche, nella terra dei fiori, luogo in cui crescono fiori che l’arte utilizza come espressione di piacere e spiritualità. Questa mostra, che presenta le opere e l’intervento realizzati da Vinci/Galesi alla Reggia di Caserta, è stata scelta da aA29 Project Room per inaugurare il suo nuovo spazio di Milano.

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MODENANTIQUARIA 32

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Modenantiquaria, alla sua 32^ edizione, si dichiara pronta ad affrontare l’Europa. Forte della leadership che si è conquistata tra le manifestazioni fieristiche italiane. Quest’anno, una nuova organizzazione degli spazi garantirà maggiori servizi agli espositori e soprattutto al pubblico, nella direzione del fare di Modenantiquaria quel “grande salotto internazionale dell’antiquariato” che era l’obiettivo – raggiungo – del grande progetto di restilyng che gli organizzatori hanno avviato tre anni fa.

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PETRA 2018

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. E’ la fiera più setacciata dagli interior designers di mezza Europa. Perché in questa colossale wunderkammer si trova l’introvabile e soprattutto l’impensabile. Per dare un tocco davvero unico ad un nuovo locale o per caratterizzare una casa di campagna, un terrazzo, un giardino o un parco. A Petra tutti si trasformano in rabdomanti, impegnati in una divertente caccia al tesoro da cui ciascuno esce vincitore. Guadagnandosi un’austera cancellata, un antico pozzo, il marmo di Venere, una principesca casa sull’albero o semplicemente la lampada di una vecchia caserma dismessa.

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CALL FOR IOLAS’ HOUSE

La storia dell’arte contemporanea è passata da Villa Iolas e dal leggendario gallerista. Oggi questa dimora, situata in un elegante sobborgo di Atene, privata di tutti i suoi tesori d’arte e abbandonata a se stessa, è diventata una larva di quel tempio internazionale del contemporaneo che è stata. Non stupisce che a lanciare l’appello per salvare la villa di Iolas sia la Fondazione Galleria Credito Valtellinese. Alexander Iolas fu il primo curatore della Galleria milanese e fu lui a commissionare ad Andy Warhol l’opera “Ultima Cena” ispirata dal vicino capolavoro di Leonardo da Vinci.

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ARTE RIBELLE. Opere dalla collezione Cesare Marraccini

Cesare Marraccini, è stato “il profeta sorridente”, protagonista, nella sua veste di collezionista e amico di molti artisti, dell’Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta. Per la prima volta il meglio della sua importante collezione viene proposto in un’unica mostra. Ad essere “svelate” in Palazzo Corbelli sono 50 opere di artisti quali Paolo Baratella, Giuseppe Guerreschi, Sergio Sarri, Ercole Pignatelli, Luca Alinari, Titina Maselli, James McGarrell, Gerard Tisserand, Rod Dudley, Carlos Mensa, Sergio Fergola, Augusto Perez, Renzo Vespignani, Valeriano Trubbiani, Antonio Recalcati, Giacomo Spadari, Umberto Mariani, Guido Biasi, Sergio Vacchi.

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UNA VISIONE ASTRATTA. Opere dalla Collezione Maria Cernuschi Ghiringhelli

Maria Cernuschi Ghiringhelli fu una sorta di Peggy Guggenheim italiana, capace di intrattenere solidi rapporti con gli artisti, anche quelli più giovani e non ancora affermati. Ciò che più le interessava era “seguire e se possibile incoraggiare, gli sviluppi di un tipo di ricerca artistica in cui credevo”. La mostra ripercorre la storia e il contenuto della sua importantissima collezione, qui concessa dal Museo di Villa Croce a Genova, che la conserva.

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PREMIO GRUPPO EUROMOBIL UNDER 30. Edizione # 12

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Gruppo Euromobil main sponsor di Arte Fiera 2018, promuove la dodicesima edizione del “Premio Gruppo Euromobil under 30” riservato agli artisti nati dopo il 1987, le cui opere siano presenti nelle Gallerie che espongono ad Arte Fiera. Il vincitore sarà stabilito da una Giuria presieduta da Angela Vettese. L’opera vincitrice entrerà a far parte della Collezione di Gruppo Euromobil.

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LA STRAGE DEGLI INNOCENTI. Manifesto del Raffaellismo di Guido Reni

La “Strage degli Innocenti”, il dipinto più noto di Guido Reni, è al centro di una raffinata mostra dossier. Che consente al visitatore di comprendere e approfondire cosa si cela “dietro l’immagine”, come affermava Federico Zeri. Il capolavoro di Reni evidenzia un forte richiamo a Raffaello. Di cui in mostra è presente la Testa di Madonna a lui attribuita, proveniente dalle Gallerie Estensi di Modena. Un’occasione unica per il pubblico per ammirare due opere straordinarie, accostate all’insegna de “Il Raffaellismo di Guido Reni”, secondo la tesi curatoriale.

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A LIFE: LAWRENCE FERLINGHETTI- Beat Generation, ribellione, poesia

Con Ferlinghetti si rivive la Beat Generation, momento snodo del recente Novecento. Lui, inconsapevole delle sue origini bresciane, domina la scena culturale newyorkese prima di trasferirsi definitivamente a San Francisco dove fonda la mitica City Light Bookstore nel ‘53. Nel ’58 la sua “Coney Island of the Mind” vende più di un milione di copie. Pubblica Allen Ginsberg, Jack Kerouac, William Burroughs, Gregory Corso e Charles Bukowski, riferimenti formativi per almeno una generazione di giovani. Ma oltre che poeta, intellettuale impegnato, è anche pittore finissimo. Ed è uomo che crea relazioni. Come quella con Fernanda Pivano ed Ettore Sottsass. Insomma l’uomo simbolo di una grandiosa epopea artistica, culturale e sociale.

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LOTTERIE, LOTTO, SLOT MACHINES. L’azzardo del sorteggio: storia dei giochi di fortuna

Una mostra ricca di stimoli, suggestioni, testimonianze, che vuole presentare in modo facile e gradevole la complessità di un fenomeno sempre di straordinario rilievo nella vita delle società. E oggi accentuato dagli strumenti attuali del possibile azzardo: dalle lotterie istantanee a quelle via internet, dal gratta e vinci alla roulette televisiva – moderni eredi delle puntate su chi doveva essere eletto alla guida della città o alla funzione pontificia –, fino alla schedina del totocalcio (che oggi pare arcaica), e ad altre pratiche in continua evoluzione.

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DIVINA CREATURA. La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento

Corre l’anno 1858 e a Parigi esplode l’Haute Couture di Worth, subito amplificata e diffusa dai primi Grand Magasins che spopolano nelle principali metropoli europee. I figurini portano il “Verbo parigino” nel mondo e l’”essere alla moda” diventa l’imperativo condiviso nella seconda metà dell'Ottocento dalle donne di pressoché tutti i ceti sociali. L’arte ne è coinvolta e stravolta. Come confermano le sculture, i dipinti ed i meravigliosi ventagli d’autore per la prima volta riuniti i questa grande mostra.

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A PALAZZO RONCALE, I CAPOLAVORI DEI CONCORDI

La Pinacoteca dei Concordi approda a Palazzo Roncale. Qui ambienti fastosi, con i loro preziosi arredi, accolgono le opere della Pinacoteca. Si tratta di una raccolta d’arte importantissima, che racchiude in sé alcuni capolavori dei grandi maestri della pittura italiana: dal gotico, a Bellini e ai belliniani, dai Fiamminghi al Cinquecento veneto, dai pittori della realtà, dalla pittura di paesaggio ai pitocchi, arrivando ai ritratti e ai pittori della Venezia del Seicento. Tra le opere esposte al Roncale è possibile ammirare il celebre “Ritratto di Antonio Riccobono” di Giambattista Tiepolo, la “Madonna con il Bambino” e il “Cristo porta croce” di Giovani Bellini e opere insigni di Piazzetta, Pittoni, Palma il Vecchio, Luca Carlevarijs.

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TRA SIMBOLISMO E LIBERTY: ACHILLE CALZI

Intellettuale finissimo, intrattenne rapporti con Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D’Annunzio e Riccardo Zandonai e molti altri. E lo fece incardinando la sua vita e l’attività a Faenza. Qui all’attività di ceramista – secondo la tradizione familiare – affiancò la militanza sociale in campo culturale. In mostra le sue magnifiche creazioni ceramiche, dal Simbolismo al Liberty, ed altre emozionanti testimonianze della creatività di un grande protagonista del ‘900 italiano.

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MICHELE CIACCIOFERA. Emisferi Sud

Il progetto realizzato da Michele Cacciofera per il MAN ha come tema di fondo la dimensione sociale e culturale, storica e attuale del macrocosmo mediterraneo. Un mare in cui popoli hanno da sempre tessuto relazioni di ogni tipo, dando vita a un amalgama di etnie, linguaggi, sapori, leggende e tradizioni. Culla di civiltà millenarie, luogo di transiti, di scambi ma anche di guerre e di conflitti, così come oggi di migrazioni e naufragi, il Mediterraneo diventa, metafora di un nuovo umanesimo per la creazione di valori sociali, politici e culturali alternativi.

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TEFAF MAASTRICHT 2018

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. TEFAF Maastricht, la più importante fiera d’arte e antiquariato del mondo, si fregia di un’offerta d’arte di impareggiabile qualità, grazie alla presenza dei migliori mercanti d’arte ed esperti provenienti da tutto il mondo. TEFAF è una fondazione no profit che si pone come guida esperta sia per i collezionisti privati che per le istituzioni pubbliche del mercato d’arte globale, ispirando compratori ed estimatori di tutto il globo. La trentunesima edizione di TEFAF Maastricht si terrà al MECC di Maastricht dal 10 al 18 marzo 2018.

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ILLUSTRI PERSUASIONI tra le due Guerre

In questa nuova mostra del Museo Salce, il focus è posto sugli autori dei manifesti. Riconoscendo loro il ruolo e la virtuosità di abili “persuasori”. I loro sono anni in cui la “propaganda” assume un ruolo ufficiale e nella grafica raggiunge livelli di straordinaria eccellenza. Sono i decenni in cui nel vecchio Continente, ma non solo, si affinano gli strumenti della “comunicazione di massa”. In mostra, un centinaio di magnifiche testimonianze dell’arte pubblicitaria tra la prima e la seconda guerra mondiale, dal 1920 al 1940.

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ARTE RIBELLE. 1968-1978 Artisti e gruppi dal Sessantotto

Dall’opposizione alla Guerra del Vietnam agli anni Settanta, passando per il ’68. Questa grande mostra racconta l’epoca della ribellione al sistema e della protesta politica, dell’impegno totale, delle militanze. Attraverso esempi tra i più potenti di un’arte posta, convintamente, a servizio di quell’impegno e della Politica. In una Milano che è stata cuore della protesta studentesca e operaia italiana. Una selezionatissima retrospettiva sull’arte “ribelle”, affiancata da documenti illustrati e testimonianze fotografiche. Per ripercorrere un’epoca unica nella storia recente di Milano e dell’Italia.

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PABLO ECHAURREN. SOFT WALL

Pablo Echaurren come precursore del fenomeno del graffitismo? Di certo, afferma Francesca Mezzano, curatrice della mostra, “L’arte di Pablo Echaurren nasce per parlare alla collettività. Lo fa senza steccati, sperimentando ogni forma espressiva possibile; usa il segno, la scritta, lo stencil, il lettering, la parola come linguaggio comune, annullando qualsiasi distinzione tra alto e basso, alla costante ricerca di una sintonia con la storia presente, con i suoi problemi, e le sue criticità nascoste allo sguardo comune. E lo fa esprimendosi sempre attraverso un immaginario vivo e incandescente, che possa tradurre un’istanza politica e morale in arte. Quella che lo stesso Pablo ha definito “la questione murale”.».

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L’ARTE PER L’ARTE. Da Previati a Mentessi da Boldini a De Pisis

Il percorso “ferrarese” che propone, nelle sale del Castello Estense, una precisa selezione di dipinti e disegni delle Collezioni delle importanti Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, si presenta fortemente rinnovato. Boldini e De Pisis, innanzitutto. Con importanti opere prima non esposte. Poi le sezioni dedicate a Previati e Mentessi. E nuovo spazio riservato ad altri “ferraresi doc” come Aroldo Borzagni e Roberto Melli e Achille Funi.

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LE TRAME DI GIORGIONE

In Giorgione nulla è veramente ciò che sembra. Questa grande mostra dipana le “Trame” della sua pittura. Ed è solo la tappa d’avvio per un viaggio nel linguaggio nascosto delle vesti che vengono, mai a caso, indossate per essere eternati dai ritratti. Tre secoli di grande storia dell’arte e del costume, dal Giorgione al Settecento, in ambito veneto.

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KANDINSKY→CAGE: Musica e Spirituale nell’Arte

Un grande percorso tra Arte e Musica a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky a John Cage l’astronauta dei suoni. Ben 50 le opere in mostra del grande Kandinsky, in una magica relazione tra forma colore e suono, insieme a Max Klinger, Paul Klee , Arnold Schönberg, Marianne Werefkin, Oskar Fischinger, Fausto Melotti, Nicolas De Staël, Giulio Turcato, Robert Rauschenberg.

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RIVOLUZIONE GALILEO. L’arte incontra la scienza

Chi è Galileo Galilei? Dai ricordi scolastici di ciascuno di noi, lo scienziato per eccellenza. Nella realtà storica, uno straordinario rivoluzionario. Poiché dopo Galileo nulla fu come prima. Una mostra rivela l’uomo Galileo nelle molteplici sfaccettature: scienziato, grande prosatore, virtuoso musicista, artista e critico d’arte; dal Galileo imprenditore al Galileo produttore di vini; dal Galileo rivoluzionario e anticonformista al dramma dell’abiura. Ma soprattutto l’uomo che amplia i confini della conoscenza e muta il rapporto degli artisti con la Natura del cielo. La mostra indaga i confini dello spazio, la sua narrazione, da Leonardo e Durer fino ad Anish Kapoor, in un grande viaggio nell’arte moderna. Per alcuni sarà come scoprire realmente Galileo, e tre secoli d’arte, per la prima volta.

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Memoria e Progetto GUIDO STRAZZA PER CA’ D’ORO

Cosa unisce un grande artista d’oggi – Guido Strazza – al Barone Franchetti, l’uomo che un secolo fa donò allo Stato la Ca’ d’Oro e tutti i suoi magnifici tesori? La generosità innanzitutto, visto che anche l’artista romano ha voluto donare un importantissimo nucleo di sue opere al Museo veneziano. Poi la passione – comune a Strazza come a Franchetti – per i “marmorari” medievali e le loro sapienti, affascinanti creazioni. Di questo da conto la mostra, conducendo il visitatore, all’interno di un sottile gioco di assonanze, ad ammirare gli antichi “marmi” della Ca’ d’Oro e le creazioni dell’artista.

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BE COMICS! 2^ Festival internazionale del fumetto, del gioco e della pop culture

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Comics and games, a Be Comics! 2018: il fumetto, la graphic novel, il manga e più in generale la letteratura illustrata. Poi il gioco in tutte le declinazioni: in scatola, da tavola, quello tridimensionale. E il Giappone, tra cultura classica e animazione. Il fenomeno del cosplay… Novità del 2018 il videogioco, a conferma di un settore che va oltre l'aspetto puramente ludico e che vanta un incremento costante. In un Festival che riesce a riunire, e divertire, i più diversi pubblici e le generazioni.

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VAN GOGH. Tra il grano e il cielo

Oltre 120 opere, tra dipinti e disegni. Un tema attentamente focalizzato, un filo conduttore di grande suggestione: le lettere scritte dal pittore. Goldin torna in Basilica con una monografica su Vincent Van Gogh quale non la si era mai vista non solo in Italia.

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UN CANTO DOLENTE D’AMORE. Marco Goldin, Matteo Massagrande, Vincent van Gogh

“Nella scorsa primavera, mentre mettevo mano a uno spettacolo teatrale sulla storia di Van Gogh, afferma Marco Goldin, ho scritto il breve monologo che l’attore che impersonerà Vincent sul palcoscenico reciterà sotto un ultimo albero della vita, accanto a un ultimo campo di grano. Gli ho dato come titolo Canto dolente d’amore (l’ultimo giorno di Van Gogh).Tempo dopo averlo scritto, ho provato il desiderio che un pittore potesse non illustrarne alcune scene, ma traendovi spunto, desse loro una temperatura insieme d’anima e di colore. Allora ho chiamato un artista che stimo molto, Matteo Massagrande…

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CARLO BONONI. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese

Il suo nome è stato accostato a quelli di Caravaggio e Zurbarán. Guido Reni ne ammirava la “sapienza grande nel disegno e dalla forza del colorito”. Pochi sono stati capaci di dipingere nudi maschili più potenti e seducenti di quelli creati da Carlo Bononi. Le sue tele sono vere e proprie meraviglie pittoriche create in tempi tragici, di carestie e pesti, nell’Italia di inizio Seicento. A servizio, ma non troppo, della Controriforma.

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STATI D’ANIMO. Arte e psiche tra Previati e Boccioni

Tra la fine dell’Ottocento e l’aprirsi del Novecento, la scienza e la cultura si impegnano a scandagliare la psiche umana. Questa mostra documenta la sfida lanciata da alcuni artisti italiani che sperimentarono un alfabeto visivo capace di portare nell’opera la materia mutevole e inafferrabile degli stati d’animo. Tra loro, Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Medardo Rosso e il ferrarese Gaetano Previati e, a raccogliere il loro messaggio, i giovani futuristi, quali Giacomo Balla, Carlo Carrà e soprattutto Umberto Boccioni, che con le loro creazioni rivoluzionarie diedero voce alla sensibilità dell’uomo moderno e ai ritmi della metropoli contemporanea.

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CRONACHE DAL SET: il cinema di Paolo Sorrentino. Fotografie di Gianni Fiorito

Quaranta fotografie di Gianni Fiorito che raccontano il cinema del premio Oscar partenopeo. In una carrellata di immagini si alternano, tra scenografie e pause di set, il giovane Papa Jude Law della serie The Young Pope, il protagonista de La Grande Bellezza Jep Gambardella interpretato da Toni Servillo, presente in mostra anche nei panni de Il Divo Giulio Andreotti, e Sean Penn, la rock star Cheyenne di This Must Be the Place.

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PUBBLICITÁ! La nascita della comunicazione moderna 1890-1957

Duecento opere dalla fine dell’Ottocento all’era di Carosello, per raccontare la nascita in Italia della pubblicità. Dalle sue prime forme di comunicazione semplici e dirette, all’introduzione dell’illustrazione come strumento persuasivo e spiazzante per novità e per fantasia, al rapporto tra illustrazione e messaggio pubblicitario attraverso i diversi media. Dal più conosciuto manifesto, alla locandina, alla targa di latta e poi al packaging della confezione, fino all’arrivo della radio come strumento di comunicazione di massa.

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FRANCIS BACON. Two Americans

Il mito di Bacon (Dublino 1909 – Madrid 1992) contagia la Fondazione Magnani-Rocca. Il celebre dipinto “Two Americans” del 1954, appartenente alla Collezione Barilla di Arte Moderna, viene eccezionalmente esposto sino 10 dicembre 2017 nella Villa dei Capolavori. In uno spazio arcano Bacon colloca due busti di uomini in completo scuro, camicia bianca e cravatta, forse a simbolo della mascolinità contemporanea con la tenuta tipica dell’uomo d’affari, che sembrano materializzarsi dal buio profondo dello sfondo. E’ un’opera che “consideravo difficile, l’ho un po’ subita, ma poi col passare del tempo, l’ho capita sempre più profondamente, me ne sono innamorato…” confessa Pietro Barilla nelle pagine di un’intervista solo cronologicamente impossibile redatta da Francesco Alberoni a cento anni dalla nascita del grande industriale.

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MIRÒ E MARINO. I colori del Mediterraneo

Marino Marini, in veste di pittore, a confronto con un amico: Joan Miró. Risultato: una mostra in cui esplode la vitalità e la gioia di vivere attraverso l’uso del colore. Mirò e Marino erano anche amici ed erano entrambi affascinati dai colori del loro “mare comune”, il Mediterraneo. Una mostra che è un inno alla “Joie de vivre” e alla grande arte.

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L’Eterno e il tempo TRA MICHELANGELO E CARAVAGGIO

"L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio" documenta quello che è stato uno dei momenti più alti e affascinanti della storia occidentale. Gli anni che idealmente intercorrono tra il Sacco di Roma (1527) e la morte di Caravaggio (1610); tra l’avvio della Riforma protestante (1517-1520) e il Concilio di Trento (1545-1563); tra il Giudizio universale di Michelangelo (1541) e il Sidereus Nuncius di Galileo (1610) rappresentano l’avvio della nostra modernità.

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MONTEZUMA, FONTANA, MIRKO. La scultura in mosaico dalle origini a oggi

A connotare la nuova, grande edizione della Biennale del Mosaico, il Mar propone ben 140 opere, a documentare le eccellenze che sono il frutto del connubio tra scultura e mosaico. A partire dai grandi precursori Fontana e Mirko Basaldella, percorrendo tutto il Novecento, con Trotta, Ongaro, Chia, Paladino, Mendini e Sottsass, tra i molti. Con un omaggio anche alla Tomba di Rudolf Nureyev.

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MAGISTER GIOTTO

Nella ricorrenza dei 750 anni dalla nascita dell’artista, Giotto torna protagonista a Venezia, negli ampi spazi della Scuola Grande della Misericordia. “Magister Giotto” ne racconta la produzione artistica attraverso un percorso visivo e auditivo in un susseguirsi di ambienti di grande impatto percettivo. Dalle storie francescane di Assisi, alla Cappella degli Scrovegni, ai maestosi Crocifissi e alle altre opere realizzate a Firenze. Per sfociare alla Missione Giotto, che intercettò la Cometa di Halley, da lui dipinta agli Scrovegni.

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Luci del Nord. IMPRESSIONISMO IN NORMANDIA

Più di sessanta importanti opere raccontano, in un progetto inedito ed originale, la fascinazione degli artisti per la Normandia. Questo microcosmo naturale generato dalla forza della terra, del vento, del mare e della nebbia, è il protagonista di capolavori di grandi artisti non solo impressionisti.

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ARCHITETTURA È UTOPIA. Stanze di Elio Armano

In equilibrio tra la suggestione della leggerezza predicata da Italo Calvino e le riflessioni di Progetto e utopia di Manfredo Tafuri, “Architettura è utopia. Stanze di Elio Armano” è una mostra pensosa e suggestiva, che tratta con delicatezza ma incisività argomenti importanti come il consumo del suolo e il valore dell’urbanistica, ma anche della poesia dei materiali – in particolare della ceramica e del bronzo – e delle piccole cose quotidiane. Cinque stanze diventano un’esperienza di sorprese visive, come fossero ora dei ritrovamenti archeologici di civiltà scomparse, ora progetti futuribili o atemporali. In essi l’assenza della figura umana deve portare a meditare ancora più profondamente sul potere che hanno le scelte decisionali della politica e della società.

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EGITTO RITROVATO. La Collezione Valsè Pantellini

“Meryt” e “Baby” sveleranno i loro segreti. Le due mummie, che sono arrivate a Rovigo insieme a più di 500 altri, importati reperti egizi, sono state affidate alle cure di esperti. Che cercheranno di svelare le loro storie e di intervenire per preservarle per il futuro. Il laboratorio di restauro sarà allestito in Palazzo Roncale, dove i visitatori potranno assistere all’intervento sulle mummie. Fulcro di una esposizione che svelerà l’imponente Collezione Egizia dell’Accademia dei Concordi.

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On the road VIA EMILIA 187 A.C.

Affascinante viaggio nell’archeologia preromana, romana e protocristiana e, allo stesso tempo, nell’attualità, in una mostra evento. Spettacolare per i reperti e le testimonianze, non meno che per l’allestimento firmato da Italo Rota. Tutto lungo la Via Emilia. Ad indagare gli infiniti legami, fisici ma non solo, tra il percorso delineato dal console Marco Emilio Lepido, ciò che già esisteva prima di quel fatidico 187 a.C. e ciò che è seguito, sino ad oggi.

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L’OFFENSIVA DI CARTA. La Grande Guerra illustrata, dalla collezione Luxardo al fumetto contemporaneo

Dopo Caporetto, partì la grande controffensiva che portò alla Vittoria del 1918. Fatta con cannoni, fucili e aerei, certo. Ma è un’altra, non meno efficace, Offensiva che questa mostra illustra. Quella combattuta sotto la regia dell’Ufficio Propaganda, fatta di manifesti, parole d’ordine e soprattutto di immagini. Destinata a giovani soldati spesso analfabeti. Immagini che portano le firme di ragazzi al fronte, alcuni dei quali – come il caporale De Chirico o i soldati Carrà, Sironi e Soffici - destinati a diventare artisti celebri.

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KENGIRO AZUMA. Sculture

“Con le mie opere cerco di esprimere …. ciò che è veramente importante, cioè l’anima, l’amicizia, la vera solidarietà, il modo di convivere. Con la mia sensibilità devo poi capire dove mettere i vuoti per comunicare ciò che intendo comunicare”. Lo affermava Kengiro Azuma, artista di origine giapponese, che di Marino Marini fu allievo ed amico. Ad un anno dalla sua scomparsa, Azuma viene idealmente ospitato dall’amico Marino nel suo Museo in Palazzo del Tau, attraverso un’ attenta selezione di sue sculture.

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JANINE VON THÜNGEN. Eternity

Opere molto materiche, quelle proposte alla Malcontenta da Janine von Thüngen, sospese tra spazio e tempo. Presenze che sembrano emergere dalle viscere antiche dell’uomo e della terra. Grezzi, enormi bronzi che, una volta usciti dalla loro prigione all’interno dello spazio sotterraneo sembrano prendere il volo... nel tempo.

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PABLO ECHAURREN. Du champ magnétique. Opere 1977-2017

Il monumento - la Scala del Bovolo in Palazzo Contarini - è una delle più curiose ed impegnative location veneziane. Pablo Echaurren la rende opera d’arte contemporanea, co-protagonista di una potente e leggera istallazione cite specific. Con un richiamo a Duchamp, a partire dall’icona di quest’ultimo, l’orinatoio. Che Echaurren reinterpreta applicandoci una sorta di tatuaggio.

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IL MITO DEL POP. Percorsi Italiani

Si è spesso sostenuto che gli artisti italiani non fecero sostanzialmente altro che “copiare” gli americani. Questa mostra fa giustizia di una affermazione che appare per lo meno superficiale. Per la curatrice, Silvia Pegoraro, “Il gusto tutto europeo e italiano, prima ancora che nei riferimenti alla tradizione artistica, si manifesta nella forte istanza di intervento artigianale/manuale, lontana dalle tecniche prettamente industriali utilizzate dalla Pop americana”. Una originalità che le opere in mostra confermano.

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LA FORMA DELLA BELLEZZA – The Florence Academy of Art

Pienza in qualità di sito Unesco, si fa portatrice di un messaggio di speranza: nonostante i cambiamenti e le vertiginose trasformazioni della complessa società moderna, esiste ancora una parte dell’arte contemporanea che tramite il recupero dell’antico sapere dei maestri del passato, è ancora in grado di trasmettere ed alimentare la Bellezza che, da sola, elevando gli animi, è davvero capace di salvare il mondo”. Questa mostra vuole ribadire come “la bellezza formale basata sui canoni armonici ed euritmici dell’estetica classica antica, sia ancora capace, oltrepassando le mode, di suscitare interesse ed attrarre il sentire profondo dell’uomo moderno, sempre più bisognoso, in un contesto di forte crisi identitaria politico-culturale, di avvicinarsi a quella pace e a quell’ equilibrio che solo la bellezza autentica sa infondere”.

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VELÁZQUEZ E BERNINI: autoritratti in mostra al Nobile Collegio del Cambio

Velázquez e Bernini. Ovvero due colossi della storia universale dell’arte. Chiamati a confrontarsi in quel luogo magico che è il Nobile Collegio del Cambio, sotto gli occhi del grande Perugino. In un confronto che si gioca su un tema preciso, quello dell’autoritratto, su cui i due si studiarono con molta attenzione, cercando l’uno di cogliere il meglio dell’altro. Creando capolavori – per la prima volta qui riuniti - destinati ad essere, nei secoli successivi, studiati e interpretati da numerosi altri artisti.

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IMAGO MUNDI – Luciano Benetton Collection. Great and North

“Imago Mundi traccia il profilo dell’arte contemporanea di un esteso territorio dell’America settentrionale, che, partendo dall’estremo Nord del Nunavut coperto di ghiacci, percorre le praterie assolate e ondulate del Mid West, dai picchi sublimi e impervi delle Montagne Rocciose arriva fino alle coste ora frastagliate ora sabbiose del Pacifico; in mezzo, laghi, fiumi, tundra, foreste e metropoli. “Great and North” vuole esprimere la grandiosità del Nord americano e invita il visitatore a conoscerne da vicino le sfaccettature, spogliandosi di impressioni pregresse sedimentate nel suo immaginario e aprendosi invece a un incontro sincero, genuino e spontaneo con i 759 artisti che, senza filtri o mediazioni, espongono sulla tela 10x12cm l’essenza della propria anima.

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SASSOFERRATO. Dal Louvre a San Pietro. La collezione riunita

Dopo due secoli torna a casa l’Immacolata del Sassoferrato, custodita al Louvre. E’ l’occasione per una indagine su questo affascinante “quattrocentista smarrito nel Seicento”. Arricchiscono la mostra opere di confronto di altissimo livello. Il tutto in un luogo di fortissima suggestione e bimillenaria storia com’è il monastero benedettino di San Pietro, tesoro perugino d’arte, di storia e di architettura.

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IL BUON SECOLO DELLA PITTURA SENESE. Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco

Beccafumi, Sodoma, il Riccio, il Rustichino…un grande secolo di pittura, quello del Seicento in terra senese. Che questa grande mostra fa emergere su tre sedi: a Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza. Tre sezioni che sono altrettante mostre, accompagnate da un itinerario che si estende per chiese e palazzi. Il tutto immerso nel Senese più bello, straordinaria terra d’arte, di natura e di vini.

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FEDERICO SENECA (1891-1976). Segno e forma nella pubblicità

Federico Seneca, prima di lavorare in Perugina e legare il suo nome ai celebri Baci, esordì a Fano, città dove era nato. Con opere che facevano già intuire la qualità e l’originalità del suo lavoro grafico. La mostra parte da questo fulcro, naturalmente senza tralasciare ciò che poi accadde nella lunga carriera di Seneca.

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BRUNO RITTER. Dietro le mura

Quello dedicato al tema dei rematori e della Zattera a prima vista potrebbe apparire paradossale per un uomo di montagna com’è Ritter. Ma, a ben vedere, montagna e zattera sono i due volti di una stessa strettoia, di una stessa minaccia, di una stessa tragedia. La lotta per sopravvivere può stemperarsi in follia auto distruttrice. L'aspirazione alle vette può diventare fatale desiderio di abbandonarsi all'abisso.

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GIOVANNI SEGANTINI e i pittori della montagna

E’ la più bella pittura di montagna a cavallo tra Otto e Novecento ad essere proposta in questa mostra. Con al centro Segantini, che di questo “genere”rappresenta il vertice assoluto. La rappresentazione degli spazi montani quasi "sovrumani", la gestione della luce fra ghiacciai, le vette innevate, le valli verdissime, la pittura "di esplorazione" sono tutte sfide che conquistano i pittori del tempo e conducono alle maggiori rivoluzioni stilistiche e formali del nuovo secolo.

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PIRRO CUNIBERTI. Sognatore di segni

E’ sulla superficie del foglio che Cuniberti sviluppa con leggerezza ed equilibri armonici il suo alfabeto immaginario costituito dagli elementi base del linguaggio pittorico (il segno, la linea, il punto, ma anche lettere e numeri) con cui dar vita a paesaggi, nature morte e figure libere. Forme sospese a confine con il mondo dell’immaginazione e della memoria, storie che si snodano senza la costrizione di dover rispondere ad un ordine logico ma piuttosto apparizioni allusive, colte velocemente nel loro manifestarsi e fissate quindi per sempre sulla carta da tracce di grafite e ombre di colori.

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