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VEDERE LA MUSICA. L’arte dal Simbolismo alle avanguardie

È il racconto di relazioni, intrecci e corrispondenze tra l’elemento musicale e le arti visive. A partire dall’affermazione, alla fine del XIX secolo, in tutta Europa, di un filone pittorico ispirato alle opere di Richard Wagner. Nel 1902 la Secessione di Vienna dedica una mostra a Ludwig van Beethoven. Con l’arrivo delle avanguardie, poi, soprattutto dagli anni Dieci del Novecento, i suoni di Johann Sebastian Bach diventano modello e paradigma per la pittura di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, František Kupka, Félix Del Marle, Augusto Giacometti e molti altri. E via via, passando per il Cubismo, il Futurismo, il Neoplasticismo, fino al Dada e al Surrealismo, la musica si conferma un riferimento assoluto, divenendo centrale in Kandinskij e Klee, non meno che per altri protagonisti delle avanguardie europee. Esempi emblematici di questa “fusione delle arti” creano una mostra-spettacolo di assoluto fascino.

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INCLUSA EST FLAMMA. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante

Ravenna inizia per tempo a celebrare Dante. La città che fu l’ultimo rifugio del sommo poeta dal 12 settembre ospiterà nella Biblioteca Classense la mostra “Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante”. Una mostra storiografica per raccontare le celebrazioni tenutesi 100 anni fa e che, come si può facilmente intuire, ebbero una valenza nazionale importantissima. Saranno esposti libri, manifesti, fotografie, dipinti, manoscritti e numerosi oggetti d'arte conferiti come omaggio a Dante e alla città di Ravenna. Ciascuno degli oggetti, testimonianze della storia “ufficiale”, offrirà spunti per raccontare anche storie particolari, spesso sconosciute al grande pubblico e a volte sorprendenti.

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CAMERA DOPPIA. Horst P. Horst – Lisette Model

Horst P. Horst e Lisette Model: genio della fotografia di moda lui, ironica e dissacrante street photographer lei, punti di riferimento nello sviluppo del proprio specifico genere fotografico ed ispiratori di intere generazioni. Il loro atteggiamento nei confronti dei soggetti ritratti è totalmente opposto: se per l’autore tedesco le proprie modelle rappresentano un’eleganza senza tempo, dai richiami classici e dalla bellezza statuaria, i soggetti ritratti dall’austriaca diventano caricature di sé stessi, emblema di una società goffa e decadente.

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MODIGLIANI. Opere dal Musée de Grenoble

L’esposizione, grazie alla collaborazione col Musée de Grenoble, di sei opere – tutti ritratti - di Modigliani, fra pittura e disegno, consente di analizzare il rapporto fra grafica e pittura e di cogliere i principali riferimenti culturali nel suo lavoro di ritrattista. Vengono esposti il dipinto “Femme au col blanc”, olio su tela del 1917, raffigurante Lunia Czechowska, moglie dell'amico d’infanzia di Léopold Zborowski, mercante d'arte e mecenate di Modigliani, e cinque ritratti a matita di personaggi della capitale francese degli anni Dieci, dove egli fu al centro della scena artistica, al tempo all’avanguardia internazionale.

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ZVAN DA VDENE FVRLANO. GIOVANNI DA UDINE tra Raffaello e Michelangelo (1487-1561)

Raffaello lo volle al suo fianco nella Loggia di Psiche alla Farnesina e nell’impresa delle Logge vaticane, Michelangelo lo teneva in alto conto, Clemente VII si affidò a lui per delicati interventi di restauro e decorazione sia a Roma che a Firenze. Giovanni Ricamatore, o meglio Giovanni da Udine, “Furlano”, come si firmò all’interno della Domus Aurea, riuniva in sé l’arte della pittura, del disegno, dell’architettura, dello stucco e del restauro. Il tutto a livelli di grande eccellenza. E finalmente, al Castello di Udine, una grande mostra indaga l’opera di questo vero protagonista del Rinascimento.

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FERDINANDO SCIANNA. Due scrittori: Leonardo Sciascia e Jorge Louis Borges

Scianna, nei 44 ritratti di Leonardo Sciascia e di Jorge Luis Borges, scava nei volti e nei corpi di due scrittori a lui molto cari. Se l’incontro con Borges è degli anni ‘80, quello con Sciascia risale al 1963, dando vita a un’amicizia e a una collaborazione tali da indurre Scianna a definire lo scrittore siciliano ‘un secondo padre’. “È il suo fotografare, quasi una rapida, fulminea organizzazione della realtà, una catalizzazione della realtà oggettiva in realtà fotografica: quasi che tutto quello su cui il suo occhio si posa e il suo obiettivo si leva obbedisce proprio in quel momento, né prima né dopo, per istantaneo magnetismo, al suo sentimento, alla sua volontà e – in definitiva – al suo stile.’

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MARC CHAGALL “anche la mia Russia mi amerà”

Una mostra importante, di preciso impianto museale, che non intende raccontare “di tutto un po’” ma sceglie un tema preciso e lo approfondisce attraverso una selezione dei suoi capolavori imprescindibili. Il tema su cui la curatrice Claudia Zevi ha scelto di misurarsi è quello dell’influenza che la cultura popolare russa ha avuto su tutta l’opera di Chagall. La mostra riunisce al Roverella oltre cento opere, circa 70 i dipinti su tela e su carta oltre alle due straordinarie serie di incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia, ”Ma Vie”, 20 tavole che illuminano la sua precoce e dolorosa autobiografia, e “Le anime morte”di Gogol, il più profondo sguardo sull’anima russa della grande letteratura.

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TRA DANTE E SHAKESPEARE. Il mito di Verona

Dante e Romeo e Giulietta, uniti in una grande mostra. Due miti universali, entrambi fondamentali per il costituirsi dell’identità della Verona ottocentesca, che si nutrì in parallelo della presenza storicamente fondata di Dante alla corte di Cangrande e di quella immaginaria dei due sfortunati amanti, creati nella cornice di un Trecento cortese e poi resi immortali da William Shakespeare. Nella mostra, opere d’arte e testimonianze storiche dal Trecento all’Ottocento, ovvero tra il momento del compiersi storico delle vicende e il secolo del loro revival ideale.

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PAOLO VENTURA. Carousel

«Paolo Ventura. Carousel» propone un percorso all’interno dell’eclettica carriera di Paolo Ventura (Milano, 1968), uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero. Dopo aver lavorato per anni come fotografo di moda, all’inizio degli anni Duemila si trasferisce a New York per dedicarsi alla propria ricerca artistica. In mostra opere degli ultimi 15 anni (compresi 2 inediti), in un’assoluta commistione di linguaggi che comprende disegni, modellini, scenografie, maschere di cartapesta e costumi teatrali. Per una messa in scena di tutti i temi ricorrenti della sua poetica, fra i quali spiccano quello del doppio e della finzione.

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Dante negli Archivi. L’inferno di Mazur

Mazur, incisore statunitense tra i maggiori del Novecento, illustra il viaggio di Dante con sconvolgente forza. La sua è una interpretazione "agghiacciante ed indelebile”, decisamente originale, e certamente intimamente sentita. Il percorso all’interno dei gironi infernali è condotto dall’incisore: “l’artista, come nostro Virgilio, vede ciò che Dante ha "visto", egli annota. Ad emergere da questa esperienza è un audace confronto tra il grande interprete contemporaneo e l’immaginario medievale.

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LA QUERCIA DI DANTE

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Dante, smarrita la via, per ritrovarla fu costretto ad arrampicarsi su una possente quercia. Quell’albero, da allora conosciuto come la “Quercia di Dante” è sopravissuto sino al 2013. Al Roverella, una mostra ricorda la Grande Quercia e una parallela rende omaggio a Poeta, attraverso le “Visioni dell’Inferno” realizzate da 3 grandi artisti: Dorè, Rauschenberg e Brand. Il progetto è completato da altre mostre, incontri e dalla lettura pubblica dell’Inferno. Un Itinerario invita a scoprire i Luoghi delle Quercia, area naturalistica ed archeologica tra le più preziose del Polesine.

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L’ULTIMO ROMANTICO. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori

La sua magnifica villa nella campagna parmense era meta dei maggiori artisti e intellettuali. Giungevano per confrontarsi con un uomo di grandi visioni e per ammirare la Pinacoteca che qui lui era riuscito a riunire. La Villa dei Capolavori allinea Durer, Rembrandt, Canova, Van Dick, Rubens, Goya, Tiziano, Cezanne… Ma anche il meglio del contemporaneo, a cominciare da Morandi che qui aveva un buen-retiro. Come anche Benedetti-Michelangeli che qui suonava il piano e interloquiva con il padrone di casa, fine musicofilo. Luigi Magnani, l’Ultimo Romantico, in mostra all’interno dell’emozionante, suo, Pantheon dell’arte.

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TRA SIMBOLISMO E FUTURISMO. Gaetano Previati

In occasione del centenario della morte, nel 2020, la città natale rende omaggio a Previati con una mostra al Castello Estense (dal 9 febbraio al 27 dicembre), organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Comune di Ferrara che conserva, tra le collezioni delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, un vasto fondo di dipinti e opere su carta dell’artista. La rassegna presenterà al pubblico circa 70 opere, accostando una scelta di olii, pastelli e disegni delle collezioni civiche ferraresi (circa 40) ad un importante nucleo di opere concesse in prestito da collezioni pubbliche e private. Completano la selezione alcuni importanti documenti inediti.

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“La Quercia di Dante”. VISIONI DELL’INFERNO. Dorè – Rauschenberg – Brand

“Visioni dell’Inferno” ripercorre i 33 canti, oltre all’Introduzione, della Cantica. Ciascuno è introdotto dai versi più famosi e da una breve sintesi, a complemento delle tavole dei tre grandi artisti. L’Inferno in versione ottocentesca non poteva che essere quello, universalmente noto, del francese Gustave Doré, di cui in mostra sarà l’intero corpus di 75 tavole. Per evocare l’Inferno in versione novecentesca, sono state riunite le immagini di “Dante’s Inferno (1958–60)” dello statunitense Robert Rauschenberg. Un’artista donna, la tedesca Brigitte Brand è stata, infine, chiamata ad illustrare l’Inferno con occhi e sensibilità di oggi.

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FLASHBACK, l’arte è tutta contemporanea. Edizione 2020, I Ludens

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Da sempre Flashback, la più contemporanea tra le fiere d’arte antica e moderna, è una voce fuori dal coro e, quest’anno più che mai, si prepara a giocare un ruolo da protagonista nell’Art Week torinese trasformandosi in un’Edizione Diffusa. Partendo al grido di “non siamo soli”, ci invita tutti a giocare con la sua ottava edizione, Ludens, dedicata alla capacità di ciascun individuo di riplasmare la realtà attraverso la creatività. Ed è così che, quanto mai coerente con il proprio titolo, questa edizione 2020 vi aspetta dal 3 all’8 novembre: le gallerie di Flashback avranno un loro spazio inedito in Città (e non solo) e una vetrina virtuale dal 3 novembre al 7 marzo 2021 sul sito della manifestazione in un itinerario sorprendente sempre all’insegna dell’arte tutta contemporanea. Tutti gli spazi coinvolti nell’Edizione Diffusa saranno organizzati, al fine di ridurre le possibilità di contatto, nel pieno rispetto della normativa nazionale e locale vigente per la prevenzione e diffusione del Covid, poiché la salute e la sicurezza delle persone sono un valore imprescindibile: saranno garantite le distanze di sicurezza e fornito il gel disinfettante, obbligatorio l’utilizzo dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e consigliata la prenotazione (per ulteriori informazioni info@flashback.to.it). Continuano anche gli appuntamenti di Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto, il progetto ideato da Alessandro Bulgini e curato da Christian Caliandro, nello spazio aperto di piazza Bottesini a Torino: il prossimo svelamento del manifesto d’arte 6x3 è in programma il 30 ottobre alle ore 18:30 con l’opera Opera Viva, 13 verticale. Che? di Alessandro Bulgini.

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LUCI DA BRERA – Mostra online

Raccogliendo idealmente l’eredità della Galleria del Naviglio, Bottegantica presenta cinque promettenti allievi della cattedra di Pittura tenuta da Ignazio Gadaleta presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Yuki Aoki (1974, Giappone); Erika Bellanca (1992, Italia); Elias Bertoldo (1994, Italia); Saeed Naderi (1981, Iran) e Arjan Shehaj (1989, Albania), con registri del tutto personali, interpretano la persistenza della pittura, come linguaggio inesaurito e inesauribile. In contiguità con la mostra, Bottegantica propone nel proprio sito i 5 giovani artisti attraverso una serie di videointerviste.

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Intorno a Van Gogh. MATTEO MASSAGRANDE. Gli alberi e la miniera

Accogliendo l’invito di Marco Goldin a partecipare, con opere originali, al progetto “Intorno a Van Gogh”, Matteo Massagrande non ha avuto esitazione nell’individuare, per il ciclo da dedicare al grande olandese, due dei suoi temi più amati: la natura e i vecchi edifici, che pur da tempo abbandonati riescono ancora a trasmettere lo spirito di chi vi ha vissuto. Entrambi i temi Massagrande li ha più volte trattati, amandoli molto. Frutto di questa scelta sono i dieci grandi quadri, preziosi per disegno e colore, meditati e colmi di emozione, racchiusi nella sigla “Gli alberi e la miniera”, che il pubblico potrà ammirare al San Gaetano di Padova dal 16 gennaio al 26 febbraio.

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LE PORCELLANE DEI DUCHI DI PARMA. Capolavori delle grandi manifatture del ‘700 europeo

Dal Palazzo del Quirinale, per lo spazio di questa mostra, eccezionalmente tornano alla Reggia di Colorno le preziosissime porcellane che Maria Luisa di Francia e il Consorte Filippo di Borbone qui utilizzavano per i Ricevimenti Ducali. Altre, ed altrettanto preziose, porcellane delle manifatture di Meissen, Sèvres, Vincennes, Chantilly e Doccia, torneranno “a casa” dalle Gallerie degli Uffizi, dal Museo della Villa Medicea di Poggio di Caiano, dai Musei Reali di Torino, dalla Pilotta di Parma, dalla Fondazione Cariparma, accompagnate da documenti concessi dall’ Archivio di Stato.

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“MIO VANTO, MIO PATRIMONIO”. L’arte del ‘900 nella visione di Leone Piccioni

Importante mostra sull’arte del Novecento che il Comune di Pienza propone dal 29 agosto 2020 al 10 gennaio 2121, nel Museo della Città, nel cuore della magnifica Città Ideale toscana. E a precisare il titolo viene “la visione di Leone Piccioni”, a indicare che quel Novecento in pittura è quello che è stato scelto, riunito e appeso alle pareti della sua casa da un fine intellettuale, Piccioni appunto, nel corso di una intera vita. Da Afro Basaldella ad Alberto Burri, da Carlo Carrà a Lucio Fontana, e molti altri ancora.

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Oro e colore nel cuore dell’Appennino. ALLEGRETTO NUZI E IL ‘300 A FABRIANO

La qualità dei suoi fondi oro era così alta che ad Allegretto Nuzi, fabrianese d’origine e toscano di formazione, arrise uno straordinario successo. Le sue opere, contese da estimatori e collezionisti, sono in musei e collezioni importanti, tanto che nel nostro paese non resta nessuno dei suoi dipinti di devozione individuale. Questa attesissima mostra riesce per la prima volta nella “impresa impossibile”: riportare a Fabriano una trentina di opere del grande Maestro, fra cui undici tavole da musei stranieri. Consentendo anche di riunire parti da tempo disperse di polittici e di mettere a confronto opere che con chiarezza delineano il percorso di un Maestro che a pieno titolo può essere definito tale.

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FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA DI LODI 2021. XII EDIZIONE

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. La nuova edizione del Festival racconterà e approfondirà il concetto di cambiamento. Fatti, dinamiche che si intrecciano nel mondo e nuove generazioni che chiedono attenzione, saranno analizzate attraverso lo sguardo attento del fotogiornalismo che ci aiuta a meglio comprendere la complessità del nostro tempo. Anche quest’anno il Festival si rinnoverà, mirando a coinvolgere ancora di più il pubblico in totale sicurezza e con progetti inediti che saranno esposti nelle prestigiose sedi espositive della città e in nuovi spazi all'aperto con lo scopo di raggiungere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.

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FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA DI LODI 2020. Sguardi sul nuovo mondo

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Non sarà il solito festival. L’undicesimo anno è, per il Festival della Fotografia Etica di Lodi, il momento di mutare pelle e rinnovarsi. “Sguardi sul nuovo mondo" è infatti, e non a caso, la lente attraverso la quale pensare a questa nuova edizione in cui saremo come esploratori appena giunti su terre sconosciute. La nuova direzione del Festival mirerà a coinvolgere ancora di più il pubblico, in totale sicurezza e con progetti inediti.  

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IL GIOVANE BOCCIONI

La rassegna, curata da Virginia Baradel, propone una accurata selezione di opere eseguite da Boccioni tra il 1901 e il 1909. Anni nei quali il pittore, allora ventenne, rafforza la sua vocazione artistica attraverso esperienze di studio condotte a Roma, Padova, Venezia e Milano, intervallate dall'importante soggiorno parigino del 1906 e dal successivo viaggio in Russia. Nella mostra e nell’importante catalogo scientifico che la accompagna, viene indagata la fase giovanile e formativa dell’artista calabrese, in cui lo studio del passato si lega alla volontà irrefrenabile di conoscere il presente e di sperimentare il futuro.

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Circuito del Contemporaneo in Puglia INHUMAN

Kendell Geers (Johannesburg-Sudafrica,1960. Vive a Bruxelles), Oleg Kulik (Kiev, 1961) e Andres Serrano (New York City, 1950). Tre grandi, diversissimi artisti internazionali che si confrontano nella suggestione dei sotterranei del Castello di Barletta. Proponendo altrettante visioni sull’universalità del degrado umano, della violenza esercitata dal singolo o dal potere ai danni della dignità della persona e delle sue libertà, anche alla luce del lockdown imposto dalla pandemia e dalle proteste mondiali a tutela delle differenze etniche, sfiorando la sfera morale e antropologica. In una grande mostra curata da Giusy Caroppo.

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HUOMINI D’ARMI, LETTERE E RELIGIONE. Solandri illustri dal Cinquecento al Novecento

Può stupire che da una vallata di confine, periferica rispetto al centro del potere dei Principi Vescovi di Trento, siano uscite così tante personalità che hanno fatto Storia. E non solo in Italia. E di “Solandri” (questo l’appellativo degli abitanti della Val di Sole) illustri ce ne sono stati davvero molti. Impegnati nelle discipline e settori più diversi. Dall’arte, dai Guardi a Paolo Vallorz, alla diplomazia, alla carriera ecclesiastica, allo studio e catalogazione dei funghi… Sino ad una Solandra di oggi, Samantha Cristoforetti, troppo attuale per essere soggetto di una mostra che ripercorra un illustre passato.

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GIAMBATTISTA PIRANESI. Architetto senza tempo

Giambattista Piranesi è più che un gradissimo incisore. E’ un mito. Marguerite Yourcenar gli dedicò una biografia dove definì le Carceri – l’opera forse più famosa di Piranesi – come «una delle opere più segrete che ci abbia lasciato in eredità un uomo del XVIII secolo». Un’eredità che contagiò Escher e i Surrealisti non meno che Peter Greenaway. Walpole consigliò di studiare «i sublimi sogni del Piranesi», descritto: «Selvaggio come Salvator Rosa, fiero come Michelangelo, esuberante come Rubens, ha immaginato scene... impensabili perfino nelle Indie. Costruisce palazzi sopra ponti, templi sui palazzi, scala il cielo con montagne di edifici».

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A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento DA DONATELLO A RICCIO

Secoli, dispersioni, furti, indifferenza, vandalismi hanno quasi completamente distrutto o disperso un patrimonio d’arte unico al mondo: le sculture in terracotta rinascimentali del territorio padovano. Ma qualcosa di prezioso e significativo è rimasto e il Museo Diocesano di Padova insieme all’Ufficio beni culturali, al termine di una intensa, partecipata campagna di recupero, studi, ricerche e restauri, sostenuti anche dalla campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Mi sta a cuore”, riescono ora a riunire nelle Gallerie del Palazzo vescovile di Padova, sede espositiva del Museo, dal 15 febbraio al 27 settembre 2020, una ventina di terrecotte rinascimentali del territorio, orgogliosa testimonianza delle migliaia che popolavano chiese, sacelli, capitelli, conventi e grandi abbazie di una Diocesi che spazia tra le province di Padova, Vicenza, Treviso, Belluno e Venezia.

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UN ARCHITETTO AL TEMPO DI CANOVA: Alessandro Papafava e la sua raccolta

La mostra svela una raccolta di disegni di architettura rimasta intatta per più di 2 secoli, protetta per secoli nell’archivio di una nobile famiglia padovana. L’eccezionale raccolta di 49 fogli di vario formato e di stampe di celebri architetti a cavallo tra due secoli – fra cui Giacomo Quarenghi, Giuseppe Camporese e l’inglese Joseph Michael Gandy – venne riunita da Alessandro Papafava, architetto ed entusiasta studioso d’arte. Quando, rientrato in Italia dopo un periodo trascorso tra Budapest, Dresda, Vienna e Berlino, su consiglio del conterraneo Antonio Canova, aveva iniziato a studiare architettura presso l’Accademia di San Luca.

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VEDERE (il) BAROCCO: lavori in corso

70 immagini per raccontare il modo in cui un nutrito gruppo di fotografi – Paolo Beccaria, Gianni Berengo Gardin, Giancarlo Dall’Armi, Pino Dell’Aquila, Giuseppe Ferrazzino, Giorgio Jano, Mimmo Jodice, Aldo Moisio, Riccardo Moncalvo, Ernani Orcorte, Augusto Pedrini, Giustino Rampazzi, Daniele Regis, Roberto Schezen – hanno “guardato” al Barocco, in particolare alle sue architetture, nella Torino del XX secolo. Una sfida che ha sollecitato soluzioni descrittive che, superando l’intenzione documentaria, hanno progressivamente assunto un significato diverso, più interpretativo e critico.

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VERDE GRAZZANO

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Riprende la stagione autunnale del giardinaggio, il momento migliore per pensare ed organizzare il giardino di cui godremo a primavera ma non solo. Nel maestoso Parco del Castello di Grazzano Visconti una cinquantina di espositori italiani e stranieri, tutti di primo livello, attentamente selezionati dal Gruppo Tecnico che affianca la manifestazione, allestiranno le loro proposte di giardino e le ultime novità. Verde Grazzano, terza edizione, l’esclusiva mostra mercato del giardinaggio, promossa da Luchino Visconti di Modrone, Allegra Caracciolo Agnelli e Federico Forquet, si terrà dal 25 al 27 di settembre.

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MEMORIA E PASSIONE. DA CAPA A GHIRRI. Capolavori dalla Collezione Bertero

CAMERA si anima attraverso le storie e i racconti celati nelle immagini più significative della Collezione Bertero, raccolta unica in Italia per originalità dell’impostazione e qualità delle fotografie presenti. Tra le oltre duemila immagini della collezione, i curatori ne hanno scelte più di duecento, di una cinquantina di autori provenienti da tutto il mondo: tra i tanti, spiccano Bruno Barbey, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Robert Capa, Lisetta Carmi, Henri Cartier-Bresson, Mario Cattaneo, Carla Cerati, Mario Cresci, Mario De Biasi, Mario Dondero, Alfred Eisenstaedt, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Jan Groover, Mimmo Jodice, William Klein, Herbert List, Duane Michals, Ugo Mulas, Ruth Orkin, Federico Patellani, Ferdinando Scianna, Franco Vimercati e Michele Zaza

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ULISSE. L’arte e il mito

La mostra che i Musei San Domenico di Forlì propongono per il 2020 è di quelle che solo i grandissimi musei internazionali sanno programmare. La sfida è confermare il grande livello espositivo che in 15 anni Forlì ha saputo creare, grazie alla forza propulsiva e culturale della Fondazione Cassa dei Risparmi e alla regia di Gianfranco Brunelli, che dei progetti espositivi della Fondazione è il responsabile.

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BALDASSARRE CASTIGLIONE E RAFFAELLO. Volti e momenti della vita di corte

Ad essere raccontata, in modo del tutto originale è la vicenda di un uomo che fu figura centrale del Rinascimento europeo. Baldassarre Castiglione, mantovano di origine, urbinate d’adozione, l’autore del Cortegiano, opera che, tradotta nelle principali lingue dell’epoca, fornì “il” modello di comportamento per l’alta società dell’intero continente. Una storia, la sua, che si intreccia con quelle dei grandi protagonisti del suo tempo e, in primis, con Raffaello, l’altra gloria di Urbino.

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STEVE MCCURRY. Icons

Steve McCurry non ha bisogno di presentazioni. La mostra di Conegliano riunisce un centinaio di sue Icons, opere che hanno fatto della fotografia costume, oltre che testimonianza dei tempi. Sono frutto di una precisa visione dell’artista, che afferma “La maggior parte delle mie foto è radicata nella gente. Cerco il momento in cui si affaccia l’anima più genuina, in cui l’esperienza s’imprime sul volto di una persona. Cerco di trasmettere ciò che può essere una persona colta in un contesto più ampio che potremmo chiamare la condizione umana”. Riuscendo nell’intento in modo magistrale.

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Gianni Berengo Gardin e la Olivetti

Un’accurata selezione pressoché inedita di oltre 70 fotografie d’epoca in bianco e nero, pubblicazioni e documenti d’archivio ripensati secondo una scelta curatoriale. A delineare due nuclei: uno formale che indaga il tema del valore del progetto d’architettura (industriale, residenziale, sociale, ecc.); un secondo che più esplicitamente traduce un sistema sociale di relazioni dentro e fuori la fabbrica. Berengo Gardin è uno tra gli autori che ha collaborato più a lungo con la Società Olivetti, descrivendo attraverso i suoi servizi fotografici sia il valore sociale del progetto d’architettura, sia l’organizzazione di un sistema di servizi sociali e culturali che animava la fabbrica e il territorio.

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GUADAGNUCCI. La sfida del bianco all’universo del colore

Forte dei Marmi apre le porte del Forte Leopoldo, simbolo della città, a un protagonista riconosciuto della scultura contemporanea: Gigi Guadagnucci (1915 – 2013) definito il maestro del “marmo leggero” e guardando le foto delle sue opere è facile capire perché. La mostra ospiterà una quindicina di capolavori dell’artista versiliese su progetto curatoriale della Società di Belle Arti, con il Patrocinio del Comune di Forte dei Marmi e in collaborazione con Villa Bertelli, e punterà l’attenzione sulla produzione astratta parigina del maestro, a partire dalla fine degli anni Cinquanta.

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Dante. Gli occhi e la mente UN’EPOPEA POP

Da un lato, la fortuna popolare di Dante. Che comincia già nel Trecento e arriva, più di recente, fino a quell’universo culturale che chiamiamo genericamente «pop», dalla musica leggera al cinema, fumetto, cartoni animati, videogiochi, pubblicità…. Un fenomeno che non riguarda solo l’Italia ma che anzi è decisamente internazionale. Un intrigante racconto per immagini, a cura di Giuseppe Antonelli. E, in parallelo un percorso d’arte contemporanea, a cura di Giorgia Salerno, proporrà una voce fuori campo, con opere di artisti contemporanei da Edoardo Tresoldi a Kiki Smith, Rä di Martino, Elisa Montessori, Tracey Emin, Robert Rauschenberg, Gilberto Zorio. Opere scelte in attinenza concettuale a riferimenti danteschi con temi guida come le anime, la figura femminile, il sogno, il viaggio e la luce.

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ROBERT DOISNEAU

Mi piacciono – ad affermarlo è stato Doisneau - le persone per le loro debolezze e difetti. Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. Quando le fotografo non è come se fossi lì ad esaminarle con una lente di ingrandimento, come un osservatore freddo e scientifico. E' una cosa molto fraterna, ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori.” Il suo è un racconto leggero, ironico, che strizza l’occhio, con simpatia alla gente. Che diventa persino teneramente partecipe quando tratta innamorati e bambini.

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COLORNO PHOTO LIFE

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. È il ritratto, ed in particolare quello di scrittori, intellettuali, attori, a fornire il filo conduttore dell’annuale appuntamento con la grande fotografia nella Reggia di Colorno. Due le monografiche in programma. La prima: “Ferdinando Scianna. Due scrittori: Leonardo Sciascia e Jorge Louis Borges” (12 settembre – 8 dicembre); la seconda è “Carla Cerati. Uno sguardo di donna su volti, corpi, paesaggi” (16 ottobre – 8 dicembre). Le mostre si inseriscono nel programma di Colorno Photo Life un evento che offre agli appassionati di fotografia di ogni livello l’occasione di esporre le proprie opere al fianco di quelle dei maestri e vedere le tendenze in atto nell’ambito della fotografia nazionale.

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BANDO WORLD.REPORT AWARD 2020 per Festival della Fotografia Etica

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Il Festival della Fotografia Etica ha lanciato la decima edizione World.Report Award|Documenting Humanity, concorso internazionale di fotogiornalismo aperto a tutti i fotografi italiani e stranieri, professionisti e non. Il concorso crea ogni anno un grande affresco sulle storie del Pianeta, sui grandi cambiamenti e sulle relazioni intime e personali tra gli esseri umani. Sei le sezioni. Scadenza per coloro che intendessero parteciparvi: il 4 maggio. Info su: https://www.festivaldellafotografiaetica.it/regolamento-world-report-award/

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LA PRESENTAZIONE DELLA VERGINE AL TEMPIO: una riscoperta di forme e colori

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Il restauro della grande tela di Antonio Zanchi (Este 1631 - Venezia 1722) raffigurante La Presentazione della Vergine al tempio si è concluso: si tratta della prima opera del ciclo mariano che occupa tutte le pareti della chiesa della Beata Vergine della Salute in Este, di proprietà dell’Ente comunale, firmata e datata 1700. Il restauro del dipinto segna l’inizio del recupero del ciclo pittorico del pittore atestino, e ha permesso di riportare alla luce le caratteristiche tinte armoniose e squillanti del pittore (rossi, verdi, azzurri, gialli, violacei e bruni) che hanno sempre contraddistinto la sua produzione, ridando dignità e valore alla fase artistica estrema.

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FONDAZIONE SIMONETTA PUCCINI PER GIACOMO PUCCINI

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. La Villa Museo di Giacomo Puccini a Torre del Lago amplia i propri spazi e da il via ad una intensa stagione di attività. Di ricerca, innanzitutto. Sarà infatti studiato e gradualmente reso noto l’importantissimo Archivio che Simonetta Puccini, ultima erede del Maestro, ha consegnato alla Fondazione che da lei prende il nome. Lo ha annunciato a Milano il Presidente della “Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini”, professor Giovanni Godi.

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DAGLI ANNI ’60 AGLI INIZI DEL XXI SECOLO

Il secondo Novecento secondo Roberto Casamonti. Che, nel settore, non è proprio figura secondaria, tutt’altro. Per questa seconda esposizione in Palazzo Salimbeni, il famoso gallerista fiorentino ha selezionato una novantina di capolavori. Che testimoniano, con opere mai minori e mai casuali, i grandi interpreti dell’arte italiana dagli anni Sessanta al nuovo millennio. Con la presenza anche di un numero ristretto, ma di eccellenza assoluta, di artisti internazionali.

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CARLO FORNARA E IL DIVISIONISMO

Carlo Fornara sta riprendendosi il ruolo di primissimo piano che ebbe nell’arte italiana ed europea a cavallo tra Otto e Novecento. La mostra di Aosta lo evidenzia, scegliendo di presentare le opere dell’artista tra l’ultimo decennio dell’Ottocento e il primo del nuovo secolo. I suoi felici momenti simbolisti e poi divisionisti, illustrati con le opere – oli e disegni – fondamentali. Una mostra intensa per un artista che ha subito un oblio del tutto ingiustificato.

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TEFAF MAASTRICHT 2020

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. TEFAF (The European Fine Art Foundation) annuncia le date dell’edizione 2020 di TEFAF Maastricht. La Fiera si svolgerà dal 7 al 15 marzo, con Early Access Day il 5 marzo e Anteprima il 6 marzo. Ogni anno TEFAF organizza tre fiere: TEFAF Maastricht, TEFAF New York Spring e TEFAF New York Fall. TEFAF Maastricht, è la Fiera d’arte più importante del mondo.

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ATLANTE DEL GRAN KAN. Autobiografie di una città

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. L’Atlante del Gran Kan è un’occasione attraverso cui il teatro restituisce una comunità a sè stessa dopo un lavoro di apertura, di dialogo, di segreti svelati o il dono di un ricordo prezioso che veniva custodito gelosamente nel chiuso del nostro tempio privato. È un teatro quindi che rivela il sommerso, l’invisibile: le paure, i sogni, i progetti di una comunità altrimenti fatta di passi consumati in fretta, di auto, di semafori, di clacson, di chiamate perse, di rete o zone fuori campo. Per poter tornare ad ascoltarci, capirci e sostenerci in quella sfida quotidiana che è la vita.

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GIORNATE INTERNAZIONALI DI STUDIO SUL PAESAGGIO 2020. Sedicesima edizione

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Suolo “come” paesaggio è il tema al centro della sedicesima edizione delle giornate internazionali di studio sul paesaggio, progettate dal Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche, con il coordinamento di Luigi Latini e Simonetta Zanon, che si svolgeranno giovedì 20 e venerdì 21 febbraio negli spazi Bomben di Treviso. Il tema scelto stimola una, non tanto piccola, rivoluzione culturale, restituendo importanza, si direbbe “dignità”, al suolo, ovvero alla dimensione fisica, etica ed estetica della superficie terreste, fattore imprescindibile del pianeta Terra.

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NOVECENTO PRIVATO. Da de Chirico a Vedova

Alcuni dei Giganti del ‘900 italiano tornano nelle sale che, nel secondo dopoguerra, li avevano accolti quali giovani protagonisti dell’arte del loro tempo. E’, il loro, un ritorno emblematico, certo non nostalgico e nemmeno celebrativo. Tuttavia importante, perché il mezzo secolo e oltre, che è trascorso da quando questi stessi ambienti di via Manzoni 45 erano occupati dalla Galleria del Naviglio, ha portato a sedimentare valori, smorzare tensioni. Ha fatto di cronaca, Storia. Confermando la piena validità di quelle che, all’epoca, potevano apparire come personali proposte, intuizioni, visioni di un pur quotato gallerista.

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ZAVATTINI OLTRE I CONFINI. Un protagonista della cultura internazionale

A trent’anni dalla morte di Zavattini, questa mostra sarà un vero e proprio viaggio attorno al mondo assieme a Zavattini. Il progetto espositivo, curato da Alberto Ferraboschi, si impronta su due linee direttrici, da un lato indaga l'attività svolta nei diversi ambiti artistici (cinema, letteratura, pittura, ecc.) e geografici (sia in Europa che nel Nuovo Continente); dall'altro approfondisce temi e vicende particolari, come quello del viaggio (ad esempio sulle orme di Van Gogh), della pace, dei rapporti con lo scrittore latino-americano Garcia Marquez e con gli ambienti cosmopoliti ebraici. Nell’esposizione di Palazzo da Mosto, confluiranno materiali documentari e iconografici che raccontano tutte le attività e la rete di rapporti intessute da questa eclettica personalità: migliaia di carte originali, dattiloscritte e manoscritte, annotazioni autografe, insieme a fotografie, video, manifesti e libri.

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IMMAGINARIA. Logiche d’arte in Italia dal 1949

““Immaginaria. Logiche d’arte in Italia dal 1949”, a cura di Bruno Corà, propone una riflessione sulle esperienze artistiche di maggiore incisività avvenute in Italia dall’immediato dopoguerra del secondo conflitto mondiale fino all’avvento della cosiddetta “condizione postmoderna”, dell’era informatica e dell’avvio della globalizzazione”. “Immaginaria” è dunque rivolta simultaneamente tanto al riscontro 'storico' di singole esperienze, definitivamente compiute, quanto a voler cogliere gli elementi distintivi di ogni singola logica pittorica e plastica manifestatasi”.

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MODENANTIQUARIA. XXXIV edizione

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Trentaquattro edizioni alle spalle e la vitalità di chi continua a credere – dimostrandolo quotidianamente – che l’Arte antica ha un grande futuro, lasciandosi alle spalle le mode passeggere, tendenze che non hanno lungo respiro, giochi di mercato. La stabilità e non l’effimero. Partendo da questa certezza Modenantiquaria è pronta ad accogliere il mondo di coloro che ne hanno fatto un vero punto di riferimento. E che in questa nuova edizione scopriranno le meraviglie riservate proprio a loro dai più importanti Antiquari del Paese.

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INCONTRO E ABBRACCIO nella Scultura del Novecento da Rodin a Mitoraj

Mostra d’arte a sviluppo tematico – tra le poche in Italia – “Incontro e Abbraccio” esplora, attraverso una potente rassegna di ben 120 sculture del Novecento, le molteplici singolarità della condizione umana. 120 opere, spesso capolavori, di Auguste Rodin, Vincenzo Gemito, Arturo Martini, Pietro Canonica, Jacques Lipchitz, Agenore Fabbri, Virgilio Guidi, Luciano Minguzzi, Fernad Legèr, Henry Moore, Marcel Duchamp, George Segal, Salvator Dalì, Lorenzo Quinn, Igor Mitoraj fino alle tendenze iconiche di fine secolo.

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LA COLLEZIONE FARINA. Arte e Avanguardia a Ferrara 1963-1993

«Se un giorno si farà la storia delle attività espositive in Italia, nell’ambito dell’ente pubblico e relativamente all’arte contemporanea, un capitolo di essa dovrà riguardare Franco Farina, forse il caso più perspicuo nel corso degli anni Settanta.» A scriverlo, nel lontano 1993, è Renato Barilli, testimone di prima mano del lavoro che a Ferrara andava svolgendo il “Maestro Farina” al Palazzo dei Diamanti e alle Civiche Gallerie di Arte Moderna. La mostra propone dipinti, sculture, disegni e grafica della collezione del “maestro” in dialogo con opere delle Gallerie Civiche, ad offrire uno spaccato di quei mitici anni.

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VELENI E MAGICHE POZIONI. Grandi storie di cure e delitti

Una archeologa e una esperta di storia della Farmacia insieme per andare alla radice di leggende, storie, tradizioni. Per dare un preciso senso a ciò che sembra favola, riconducendo alla scienza ciò che si ritiene puro frutto della fantasia popolare. Per scoprire che se veramente la Principessa avesse baciato il rospo, il bufonide le sarebbe effettivamente apparso come un aitante, giovane cavaliere. In questa mostra, congiuntamente proposta dal Polo Museale del Veneto – Museo Nazionale Atestino, dall’Università degli Studi di Ferrara e dalla città di Este, veleni, pozioni, medicamenti vengono indagati lungo il loro più volte millenario stratificarsi.

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IL TEMPO DI GIACOMETTI DA CHAGALL A KANDINSKY. Capolavori dalla Fondazione Maeght

Dallo scrigno della Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence Marco Goldin ha attinto una perfetta selezione di ben 50 opere di Giacometti, forse il maggior scultore del ‘900. Documentano l’intero suo percorso artistico. Ad affiancare le opere di Giacometti sarà una trentina di capolavori di Matisse, Braque, Chagall, Mirò, Kadinsky, Derain, Leger, Bonnard tutti dipinti coevi alla permanenza dello scultore a Parigi. E ancora il connubio Giacometti – Calder. Con sullo sfondo, la storia dei coniugi Maeght che hanno saputo raccogliere quella che è considerata una delle più importanti collezioni d’arte al mondo.

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INGE MORATH. La vita. La fotografia

Impropriamente nota alle cronache più per aver sostituito la mitica Marilyn Monroe nel cuore dello scrittore Arthur Miller, è stata in realtà e soprattutto una straordinaria fotografa ed una fine intellettuale. Fu la prima donna ad essere inserita nel cenacolo, all’epoca tutto maschile, della celebre agenzia fotografica Magnum. Al Museo di Trastevere una grande retrospettiva.

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ORO, 1320 – 2020. Dai Maestri del Trecento al Contemporaneo

Dai fondi oro della grande tradizione antica a Lucio Fontana, Paolo Londero e Maurizio Bottoni, che hanno mirabilmente “ereditato” le tecniche e procedimenti usati nei secoli trascorsi, così come descritti nel “Libro dell’arte” di Cennino Cennini. In Palazzo Cicogna, questa originale, raffinata mostra conduce il visitatore lungo una sorta di “storia della foglia d’oro nelle arti”. In un dialogo tra antico e moderno affidato alle opere di grandi interpreti. Intorno al più prezioso (e simbolico) dei materiali, l’oro.

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MIRÓ. Il colore dei sogni

La mostra, realizzata in collaborazione con Fundación MAPFRE di Madrid, propone cinquanta opere di Mirò fra gli anni Trenta e gli anni Settanta per la gran parte a olio su tela, in un percorso orchestrato come una partitura musicale. Ad essere particolarmente documentati in mostra sono gli ultimi decenni di attività di Miró, con tele di grande formato e poetica bellezza come “Personnage et oiseaux devant le “ e “Personnage devant la lune”. Un parallelo approfondimento è riservato a Mirò illustratore, con le 72 tavole di “Parler seul” libro d’artista con testi poetici di Tristan Tzara.

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GIAPPONE. Terra di geisha e samurai

Ad essere proposto in Villa Reale è un vero percorso di avvicinamento alla straordinaria cultura giapponese. Quasi un viaggio iniziatico in un paese la cui cultura e le cui arti affascinano da sempre, per grandissima varietà e raffinatezza. A partire dalla metà dell'Ottocento, gli europei e gli statunitensi hanno infatti avuto modo di conoscere in maniera sempre più approfondita il Giappone, apprezzandone le sue specifiche caratteristiche che lo rendono diverso da qualsiasi altro paese al mondo. Idealmente ad accogliere il visitatore sono geisha e samurai, simboli di quel fantastico mondo.

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UNA COLLEZIONE VENEZIANA. Intesa Sanpaolo espone in modo permanente alla Querini Stampalia le raccolte della Cassa di Risparmio di Venezia

ULTERIORI INFORMAZIONI NELLA SEZIONE EVENTI. Negli ambienti ricreati da Michele De Lucchi, è finalmente esposto lo straordinario patrimonio d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio del Veneto. Dipinti (Canaletto, Tintoretto, Tiepolo, oltre a opere dei grandi della scuola veneta fino a Caffi e Ciardi) e sculture di Arturo Martini e Alberto Viani. Oltre a tappeti, orologi, disegni, incisioni, antichi volumi, un ricco monetiere, mobili d’epoca. A ricreare il concetto di raffinata casa – museo che è proprio della Querini.

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WALTER NIEDERMAYR. Transformations

Camera propone Walter Niedermayr (Bolzano,1952), con un corpo di lavori, creati negli ultimi dieci anni, che approfondiscono il tema dei cambiamenti dello spazio. Attraverso i temi ricorrenti della sua opera come i paesaggi alpini, le architetture e il rapporto fra lo spazio pubblico e lo spazio privato, viene evidenziato l’interesse dell’autore per l’indagine dei luoghi non solo dal punto di vista geografico, ma anche da quello sociale. Per il fotografo altoatesino, infatti, oggi lo spazio fisico non può essere approcciato con un’esclusiva intenzione documentaria, ma appare come perno di una relazione trasformativa tra ecologia, architettura e società.

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FEDE GALIZIA. Mirabile pittoressa

Quando anche le donne si misero a dipingere, o meglio venne loro riconosciuto il diritto a farlo, Fede Galizia fu tra le prime ad ottenere riconoscimento e successo internazionali. Ottenne incarichi di norma riservate solo ai maschi. A Milano, dove la famiglia era arrivata dal Trentino, sino alla corte praghese di Rodolfo II. Naturalmente soggetti sacri e storici ma anche ritratti e nature morte. E sono proprio queste ultime ad averle portato forse la maggior fama. Una di queste piccole opere recentemente è stata venduta ad un’asta londinese a 2 milioni e 100 mila euro.

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DA ARTEMISIA A HACKERT. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia

È la prima volta che una grande sede museale statale rende omaggio ad una collezione di un antiquario italiano. Ad essere scelto per questa “prima” è Cesare Lampronti, notissimo antiquario romano. Ad essere proposto è un “fermo immagine” delle sue passioni, dei suoi interessi culturali oltre che mercantili. Pitture caravaggesche; pittura del ‘600; vedute; paesaggi e nature morte… con molti capolavori assoluti. Una occasione davvero imperdibile.

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IL RITORNO AD AVENZA DI CARRARA DEL “TRITTICO DI RINGLI” MAESTRO DI SANT’IVO

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Non è certo cosa di tutti i giorni ciò che è accaduto ad Avenza, parrocchia di tredicimila anime in quel di Massa Carrara. Qui, senza nulla sacrificare alle attività sociali, educative e caritative, si è compiuto “un miracolo”: riportare a casa il meraviglioso trittico commissionato nel 1438 per la chiesa ma che, da diversi secoli, non era più al suo posto. L’opera, che è legittimo definire come capolavoro, è recentemente arrivata a Milano, alla Galleria Salamon, specializzata in dipinti di alta epoca. Per riportarla a casa, Don Marino, il parroco, ha fatto leva sull’orgoglio paesano ma anche sulla certezza che “l’arte e la storia appagano il cuore”. “Il poco di molti – è stata la granitica certezza del parroco - farà molto e il giusto di altri farà il resto”. Così è stato.

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L’arte per l’arte. DIPINGERE GLI AFFETTI. La pittura sacra a Ferrara tra Cinque e Settecento

E’ un viaggio nel tempo, affascinante e sorprendente, che spazia dal tramonto del Dominio Estense sino al Secolo dei Lumi, quello proposto dal Castello Estense. Grazie all’emersione della imponente Quadreria che riunisce le opere di proprietà dell’ASP, Centro Servizi alla Persona di Ferrara, Masi Torello e Voghiera, depositata presso i Musei di Arte Antica. Un capitale artistico pressoché sconosciuto eppure di grande rilevanza storica, che l’esposizione restituisce al grande pubblico.

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OBIETTIVI SU BURRI. Fotografie e fotoritratti di Alberto Burri dal 1954 al 1993

Grandi fotografi italiani e non, uniti dall’aver potuto fotografare Alberto Burri. In versione assolutamente privata, in occasioni ufficiali e soprattutto mentre crea le sue opere. Immagini celeberrime e altre mai prima esposte o pubblicate. Ora riunite in una grande mostra che ricrea la straordinaria quotidianità del Maestro. E che inaugura il nuovo spazio che, nei sotterranei degli ex Essicatoi del Tabacco, è stato creato per accogliere le mostre temporanee promosse dalla Fondazione Burri.

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TOMMASO BONAVENTURA. 100 marchi – Berlino 2019

Tommaso Bonaventura - 100 marchi - Berlino 2019, è un progetto artistico del fotografo Tommaso Bonaventura, sviluppato in collaborazione con la curatrice Elisa Del Prete, in occasione dei 30 anni dalla caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989). La mostra propone il racconto del Begrüssungsgeld, il denaro di benvenuto che dal 1970 al dicembre 1989 i cittadini della DDR ricevevano quando entravano nella Germania Ovest per la prima volta. Questa vicenda offre uno spunto per interrogarsi su un cambiamento epocale a partire da un punto di osservazione che privilegia le storie private e familiari, restituendole attraverso un duplice racconto: fotografico e video.

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ARMAN

La Tornabuoni Arte dedica la mostra d’autunno, dal 5 ottobre al 6 dicembre 2019, nella sua sede milanese ad Arman, uno degli esponenti più noti e apprezzati del Nouveau Réalisme, le cui opere, connotate da una forte valenza ambientale, sono forse più attuali ora di quanto non lo fossero all’epoca della loro creazione. Un’esposizione monografica, che sceglie di seguire tutta la produzione dell’artista, dai primi anni ’50 in poi.

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CAROSELLO. Pubblicità e Televisione 1957 – 1977

Carosello non era semplicemente pubblicità, ma un paesaggio fiabesco dove regnavano la felicità e il benessere, un paesaggio estremamente affascinante per una popolazione come quella italiana che proveniva da un lungo periodo di disagi e povertà. Un paesaggio onirico che esercitava un effetto particolare nei piccoli paesi, nelle campagne e nelle regioni più arretrate, dove rendeva legittimo l’abbandono di quell’etica della rinuncia che apparteneva alla vecchia cultura contadina, in favore dell’opulenza della città e dei suoi beni di consumo.

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RENATO MAMBOR

Tornabuoni Arte, nella sua sede di Firenze, è lieta di ospitare un’ampia selezione dedicata a Renato Mambor, a cura di Federico Sardella e in collaborazione con l’archivio Mambor. La mostra, corredata da un approfondito catalogo, ripercorre il lavoro poliedrico dell’artista, tra i più originali della scena europea dell’arte durante la seconda metà del XX secolo.

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EVE ARNOLD. Tutto sulle donne – All about women

Si tratti delle afroamericane del ghetto di Harlem o della Regina Elisabetta, di Marylin, di Marlene Dietrich o delle Spose di Cristo scovate in qualche monastero in Normandia, nulla muta. L’intensità e la potenza espressiva raggiungono sempre livelli di straordinarietà. L’obiettivo di Eve Cohen Arnold, donna che fotografa donne, ha la capacità di riprendere i corpi scavando nelle anime.

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RAFFAELLO E GLI AMICI DI URBINO

Raffaello, un genio che trovò ad Urbino quell’ “ambiente di coltura e cultura” che gli consentì di diventare quello che è stato. Questa grande mostra indaga e racconta il mondo delle relazioni e degli scambi di Raffaello con un gruppo di artisti operosi a Urbino, e che accompagnarono la sua transizione verso la maniera moderna e i suoi sviluppi stilistici durante la memorabile stagione romana.

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RAVENNAMOSAICO 2019. Biennale di Mosaico Contemporaneo

E’ straordinariamente ricca di proposte la sesta edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo. Al MAR, due mostre confermano come il mosaico si presenti, in mano a grandi artisti quali Chuck Close e Riccardo Zangelini, a interpretazioni le più originali. Nel fittissimo calendario di eventi, anche il Ravenna Brick Festival, dove le tessere sono i mattoncini Lego. Ma è l’intera città a proporre, in tutte le sue sedi, mostre originali, che spaziano dall’archeologia al contemporaneo. A confermare, se ce ne fosse bisogno, il primato mondiale di Ravenna nel mosaico.

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EMILIO ISGRÒ

Sarà il Moby Dick di Melville ad avvolgere i visitatori di questa grande mostra di Emilio Isgrò, curata da Germano Celant. “Chi entra si lascerà accompagnare nel ventre della balena, ovvero il ventre del linguaggio mediatico che copre con il rumore il proprio reale e disperante silenzio”. Accanto e dentro il Moby Dick, ad essere proposta è un’ampia ricognizione nel percorso creativo e estetico di Isgrò, dagli anni Sessanta a oggi.

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VIRTUAL REALITY. Padiglione dell’Azerbaigian alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

La mostra, curata da Gianni Mercurio ed Emin Mammadov presenta opere di Kanan Aliyev, Ulviyya Aliyeva, Zeigam Azizov, Orkhan Mammadov e Zarnishan Yusifova, artisti contemporanei azeri, ispirate al fenomeno delle fake news, oggi considerate una delle maggiori minacce alla democrazia, alla libertà di dibattito e al progresso, esplorando sfide e implicazioni del vivere in un’epoca di post-verità in cui i social media possono rivelarsi un’arma a doppio taglio.

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VANITAS. Niki de Saint Phalle

Il Comune di Ravenna in collaborazione con il MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna, nell’ambito della VI edizione 2019 della Biennale di Mosaico Contemporaneo, realizzata grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di Edison e della Regione Emilia-Romagna, con la partecipazione di Niki Charitable Art Foundation, presenta un’opera dell’artista franco - statunitense Niki de Saint Phalle, a Ravenna per la prima volta.

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FILI D’ORO E DIPINTI DI SETA. Velluti e ricami tra Gotico e Rinascimento

Piviali in velluto cesellato, pianete in tessuto laminato in oro e in argento filato, rarissime dalmatiche con ricami in oro, preziosi ricami in seta policroma oltre ad importanti dipinti di Altobello Melone, Filippo Veronese, Montagna, Giambono, Torbido, Marconi, e la magnifica pala del maestro di Hoogstraeten. Per mostrare l’altissimo livello raggiunto dalle botteghe di tessitori e ricamatori italiani al “tramonto del Medioevo”.

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10^ FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Il Festival della Fotografia Etica di Lodi (la cui decima edizione è prevista nel capoluogo lombardo nell’ottobre 2019) promuove il 9^ World. Report Award sul tema Documenting Humanity. Il soggetto è l’uomo con le sue vicende pubbliche e private, le sue piccole e grandi storie; i fenomeni sociali, i costumi, le civiltà, le grandi tragedie e le piccole gioie quotidiane, i grandi cambiamenti ed i fatti di cronaca.

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CARLO FORNARA. Alle radici del Divisionismo 1890-1910

Casa De Rodis, medievale edificio nel cuore di Domodossola, propone una spettacolare monografica di Carlo Fornara, importante esponente del Divisionismo. Dell’artista ossolano la mostra illustra la produzione dei due decenni a cavalo tra ‘8 e ‘900. Spettacolari paesaggi di montagna accanto a ritratti di grande presa psicologica e intensità. Nelle sue tele, la natura è “restituita nella duplice natura di poesia e forza insieme”.

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L’ETERNA MUSA. L’universo femminile tra ‘800 e ‘900

Figure che non ambiscono ad un posto nel Parnaso e che, al di là di ogni metafora, offrono della donna il volto più autentico, sofisticato e attraente. Immagini che, seppur condivise, si direbbero segretamente carpite, per la facilità con cui l’artista - da Fattori e Lega, a Induno e Favretto, sino a Casorati e Sironi - ha conferito al modello una personale dignità, facendone emergere il celato fascino.

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VERDE GRAZZANO 2019

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. Si svolgerà il 28 e 29 settembre la seconda attesa edizione de “Verde Grazzano”, l’esclusiva mostra mercato del giardinaggio che ha debuttato lo scorso autunno nello scenario unico del Parco del Castello Visconti a Grazzano Visconti, nel piacentino. Protagonisti gli espositori italiani e stranieri, tutti di primo livello, attentamente selezionati dal Gruppo Tecnico che affianca la manifestazione

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BIENNALE INTERNAZIONALE DELL’ANTIQUARIATO DI FIRENZE – 31° Edizione

ULTERIORI INFORMAZIONI ED IMMAGINI NELLA SEZIONE EVENTI. E’ l’edizione dei 60 anni, traguardo che nel mondo nessuna altra grande mostra di antiquariato può vantare. Anche per celebrare questa ricorrenza, la 31^ edizione della Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze sarà ancor più all’insegna della massima qualità. L’appuntamento in Palazzo Corsini, anticipa il Segretario Generale Fabrizio Moretti, riserverà importanti conferme e prestigiose novità. “Per garantire a BIAF il suo ruolo di massima vetrina dell’antiquariato italiano nel mondo”.

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